Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Micro-ictus possibile causa di una forma di demenza: aperta la strada per il trattamento?

TinyStrokes_FromVideo.jpgUn fermo-immagine dal video che illustra lo studio, visibile alla fine dell'articolo.I ricercatori del Centro di Neuroscienze Krembil hanno potenzialmente scoperto una causa importante di demenza.


In questo tipo di demenza, c'è un danno alla sostanza bianca (fibre nervose) del cervello che appare nelle scansioni con tomografia computerizzata (CT) e risonanza magnetica (MRI) degli individui più anziani.


Circa il 50 per cento degli anziani hanno danni evidenti della sostanza bianca visibili sulle scansioni di imaging medicale. Per la maggior parte dei pazienti, questi cambiamenti sono innocui, ma quando il danno è grave, può causare un deterioramento.


Studi precedenti avevano già stabilito che maggiore è la malattia della sostanza bianca nel cervello, più i pazienti hanno probabilità di avere sintomi di demenza, come il deterioramento cognitivo o i cambiamenti nel comportamento. Ciò che non si capiva è perché si sviluppa questa patologia della materia bianca; il presupposto tradizionale era che potrebbe essere il risultato del processo di invecchiamento naturale.


I ricercatori del Krembil hanno ipotizzato che la malattia della sostanza bianca (detta anche leucoaraiosi) potrebbe in realtà essere il risultato di tanti piccoli ictus non notati, che si accumulano nel tempo; una scoperta che punta ad una forma potenzialmente curabile della demenza. La ricerca è stata pubblicata ieri sulla rivista Annals of Neurology.


I ricercatori hanno condotto uno studio approfondito per osservare lo sviluppo di questa malattia della sostanza bianca in un breve periodo di tempo, piuttosto che su base annuale, che è l'intervallo con cui gli studi precedenti avevano eseguito le scansioni del cervello. Lo studio ha coinvolto 5 pazienti con la malattia della sostanza bianca che si sono sottoposti ad una scansione MRI dettagliata del cervello, ogni settimana per 16 settimane consecutive.


Le scansioni MRI settimanali hanno rivelato nuove piccole macchie che nascono nella materia bianca del cervello, che in base al loro aspetto MRI, erano caratteristiche di piccoli nuovi ictus (infarti cerebrali). Le lesioni non avevano sintomi, ma, con il tempo, si potevano paragonare alla malattia esistente della sostanza bianca nel cervello dei soggetti. Nel campionamento casuale dello studio, la maggior parte dei soggetti ha avuto questo fenomeno: piccoli ictus che accadono senza sintomi, e diventano quel tipo di malattia della sostanza bianca che causa la demenza.


"Siamo rimasti sorpresi dai risultati dello studio"
, ha detto il dottor Daniel Mandell, Neuroradiologo, del Dipartimento Misto di Medical Imaging, al Toronto Western Hospital e il ricercatore principale dello studio. "I risultati suggeriscono che i piccoli e silenziosi ictus sono probabilmente molto più comuni di quanto i medici avessero accertato in precedenza, e questi ictus sono probabilmente una delle cause della malattia della sostanza bianca legata all'età, che può portare alla demenza".


A differenza dei tipi degenerativi della demenza, per i quali non ci sono trattamenti, questo tipo, basato sulla malattia vascolare, è maggiormente trattabile in quanto è causato da piccoli episodi che interessano i vasi sanguigni nel cervello nel tempo. Può essere possibile prevenire o fermare questo processo.


"Non sappiamo ancora se questi piccoli ictus sono responsabili solo di una porzione o della maggior parte delle malattie della sostanza bianca nei pazienti anziani", ha detto il dottor Frank Silver, Neurologo e Direttore Medico del Programma Ictus al Krembil Neuroscience Centre e co-autore dello studio. "Ma in quelli per cui ne è la causa, la rilevazione della malattia della sostanza bianca sulle scansioni cerebrali dovrebbe indurre i medici a ordinare un trattamento aggressivo dei pazienti, quando gestiscono i fattori di rischio dell'ictus, come la pressione alta, il diabete, il colesterolo alto, il fumo di sigaretta e la mancanza di esercizio fisico, non solo per evitare ulteriori ictus, ma anche per ridurre lo sviluppo del deterioramento cognitivo nel tempo".


Anche se sono necessarie ulteriori ricerche per approfondire questi risultati con un campione più ampio, se si scopre che la maggior parte della malattia della sostanza bianca è causata da questi piccoli ictus, si potrebbe arrivare ad interventi per ritardare la sua progressione nel cervello.

 

 

SubtitlesIcon.jpgVideo con l'evoluzione nel tempo dei danni da micro-ictus (per attivare i sottotitoli in italiano, cliccare sulla piccola icona "cc" sotto al video

 

 

 

 


FonteUniversity Health Network  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  John Conklin, Frank L. Silver, David J. Mikulis, Daniel M. Mandell. Are acute infarcts the cause of leukoaraiosis? Brain mapping for 16 consecutive weeks. Annals of Neurology, 2014; DOI: 10.1002/ana.24285

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)