Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un unico interruttore molecolare può contribuire alle principali malattie da invecchiamento, compreso l'Alzheimer

Uno studio condotto da ricercatori del MGH ha individuato quello che sembra essere un interruttore molecolare che controlla i processi infiammatori coinvolti in condizioni che vanno dall'atrofia muscolare all'Alzheimer.

Un unico interruttore molecolare può contribuire alle principali malattie da invecchiamentoTutte le malattie umane coinvolte nell'azione dell'enzima SIRT1 (Fonte: Sci-news.com)Uno studio condotto da ricercatori del Massachusetts General Hospital (MGH) ha individuato quello che sembra essere un interruttore molecolare che controlla i processi infiammatori coinvolti in condizioni che vanno dall'atrofia muscolare all'Alzheimer.


Nel loro rapporto pubblicato su Science Signaling, il team di ricerca ha scoperto che è necessaria l'azione della molecola di segnalazione ossido nitrico sulla proteina normativa SIRT1 per indurre l'infiammazione e la morte cellulare nei modelli cellulari e animali di diverse malattie legate all'invecchiamento.


"Dal momento che sono stati identificati meccanismi patologici diversi per malattie come il diabete di tipo 2, l'aterosclerosi e il Parkinson, si è ipotizzato che anche le strategie terapeutiche per queste condizioni dovrebbero essere diverse", dice Masao Kaneki, MD, PhD, del Department of Anesthesia, Critical Care and Pain Medicine al MGH, l'autore senior della ricerca. "Al contrario, i nostri risultati hanno identificato l'inattivazione, mediata dall'ossido nitrico, della SIRT1 (ritenuto un gene della longevità) come centro della spirale infiammatoria comune a molte malattie legate all'invecchiamento, chiarendo un nuovo target molecolare preventivo".


Altri studi hanno chiarito il ruolo dell'ossido di azoto nel diabete, nelle neurodegenerazioni, nell'aterosclerosi e in altre malattie legate all'invecchiamento, note per coinvolgere infiammazione cronica. Ma non si conosceva il modo esatto in cui l'ossido nitrico esercita tali effetti, compresa l'attivazione del fattore infiammatorio NF-kB e della proteina normativa p53, che può indurre la morte delle cellule danneggiate.


Sappiamo che il SIRT1 sopprime l'attività sia del NF-kB che della p53, e poichè la sua disregolazione è stata associata a modelli di diverse condizioni legate all'invecchiamento, il team di ricerca si è concentrato sulla soppressione della SIRT1 da parte dell'ossido di azoto, attraverso un processo chiamato S-nitrosilazione.


Gli esperimenti cellulari hanno rivelato che la S-nitrosilazione disattiva la SIRT1 interferendo con la capacità della proteina di legare lo zinco, che a sua volta aumenta l'attivazione della p53 e di una subunità della proteina di NF-kB. Gli esperimenti su topi modello di infiammazione sistemica, di atrofia muscolare legata all'età e di Parkinson, hanno scoperto che il blocco o la rimozione del sintasi NO (l'enzima che induce la produzione di ossido nitrico) impediscono gli effetti cellulari (e comportamentali per il Parkinson) delle malattie. Ulteriori esperimenti hanno individuato la S-nitrosilazione della SIRT1 come un punto critico nella catena di eventi che porta dall'espressione dell'ossido nitrico al danno cellulare e alla morte.


"Indipendentemente dall'evento originale che scatena questo processo, una volta avviata dalla disattivazione della SIRT1, la stessa cascata di infiammazione potenziata e di morte cellulare porta a molti disturbi diversi", dice Kaneki, professore associato di anestesia alla Harvard Medical School. "Anche se dobbiamo confermare che quello che abbiamo scoperto nei modelli di roditori è all'opera anche nelle malattie umane, credo che questo processo abbia un ruolo importante nella patogenesi di condizioni come il diabete legato all'obesità, l'aterosclerosi, l'Alzheimer e la risposta del corpo al trauma grave. Stiamo ora cercando di identificare delle piccole molecole in grado di inibire specificamente la S-nitrosilazione della SIRT1 e delle relative proteine ​​e sopprimere questo interruttore pro-infiammatorio".

 

****
Hanno collaborato alla ricerca Shohei Shinozaki, PhD, Tokyo Medical and Dental University e Kyungho Chang, MD, PhD, dell'Università di Tokyo, entrambi ex borsisti di ricerca alla MGH; Michihiro Sakai, Nobuyuki Shimizu, Marina Yamada, Tomokazu Tanaka, MD, PhD, Harumasa Nakazawa, MD e Fumito Ichinose, MD, PhD, tutti del MGH; e Jonathan S. Stamler, MD, Case Western Reserve University e University Hospital di Cleveland. Lo studio è stato finanziato dai National Institutes of Health, dalla Defense Advanced Research Project Agency; dalla American Diabetes Association, e dai Shriners Hospitals for Children.

 

 

 

 

 


FonteMassachusetts General Hospital  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  S. Shinozaki, K. Chang, M. Sakai, N. Shimizu, M. Yamada, T. Tanaka, H. Nakazawa, F. Ichinose, Y. Yamada, A. Ishigami, H. Ito, Y. Ouchi, M. E. Starr, H. Saito, K. Shimokado, J. S. Stamler, M. Kaneki. Inflammatory stimuli induce inhibitory S-nitrosylation of the deacetylase SIRT1 to increase acetylation and activation of p53 and p65. Science Signaling, 2014; 7 (351): ra106 DOI: 10.1126/scisignal.2005375

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)