Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sviluppate nanocellule artificiali che imitano la memoria a lungo termine

Ricercatori della RMIT University hanno imitato il modo in cui il cervello umano elabora le informazioni, sviluppando una cellula elettronica di memoria a lungo termine.


I ricercatori della MicroNano Research Facility hanno costruito la prima cellula elettronica di memoria multi-stato al mondo, che rispecchia la capacità del cervello di elaborare e memorizzare contemporaneamente molteplici aspetti delle informazioni.


Lo sviluppo li porta più vicino a imitare gli aspetti elettronici chiave del cervello umano - un passo fondamentale verso la creazione di un cervello bionico - che potrebbe aiutare a sbloccare trattamenti di successo per le condizioni neurologiche più comuni come l'Alzheimer e il Parkinson.


La scoperta è stata recentemente pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica dei materiali Advanced Functional Materials. Il direttore del progetto Dr Sharath Sriram, corresponsabile del «Functional Materials and Microsystems Research Group» della RMIT, ha detto che lo sviluppo innovativo imita il modo in cui il cervello utilizza la memoria a lungo termine.


"Questo è il punto più vicino a cui siamo arrivati per​ creare un sistema simile al cervello con una memoria che apprende e memorizza le informazioni analogiche ed è veloce nel recuperare queste informazioni memorizzate", ha detto il dottor Sharath. "Il cervello umano è un computer analogico estremamente complesso ... la sua evoluzione si basa sulle sue esperienze precedenti, e finora questa funzionalità non ha potuto essere adeguatamente riprodotta con la tecnologia digitale".


La possibilità di creare cellule di memoria analogiche ad alta densità e ultraveloci spiana la strada all'imitazione di reti neurali biologiche altamente sofisticate, ha detto. La ricerca si basa sulla precedente scoperta della RMIT che aveva sviluppato ricordi ultra veloci su scala nanometrica usando un materiale ossido funzionale sotto forma di film ultra-sottile - 10.000 volte più sottile di un capello umano.


Il dottor Hussein Nili, autore principale dello studio, ha dichiarato: "Questa nuova scoperta è significativa in quanto consente alla cellula multi-stato di memorizzare ed elaborare le informazioni proprio come lo fa il cervello. Pensiamo ad una vecchia macchina fotografica che poteva prendere solo immagini in bianco e nero. La stessa analogia vale qui, ma invece che solo ricordi in bianco e nero, ora abbiamo i ricordi a colori con ombre, luci e consistenza, si tratta di un passo importante".


Anche se questi nuovi dispositivi sono in grado di memorizzare molte più informazioni delle memorie digitali convenzionali (che memorizzano solo 0 e 1), è la loro capacità simile al cervello di ricordare e conservare le informazioni precedenti che è interessante.


"Abbiamo introdotto il controllo di guasti o difetti nel materiale di ossido insieme con l'aggiunta di atomi metallici, che esalta tutta la potenza degli effetti di «memristore» [componente elettronico che ricorda il suo stato], per cui il comportamento dell'elemento di memoria dipende dalle sue esperienze passate", ha detto il dottor Nili. Le memorie in nanoscala sono precursori dei componenti di immagazzinaggio di una rete di intelligenza artificiale complessa, necessarie per sviluppare un cervello bionico.


Il Dr Nili ha detto che la ricerca ha una miriade di applicazioni pratiche, compreso il potenziale di replicare il cervello umano all'esterno del corpo. "Se si potesse replicare un cervello fuori del corpo, esso potrebbe minimizzare le questioni etiche coinvolte nel trattamento e nella sperimentazione sul cervello che può portare a una migliore comprensione delle condizioni neurologiche", ha detto il dottor Nili.


La ricerca, finanziata dall'Australian Research Council, è stata condotta in collaborazione con l'Università della California di Santa Barbara.

 

 

 

 

 


Fonte: RMIT University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Hussein Nili, Sumeet Walia, Ahmad Esmaielzadeh Kandjani, Rajesh Ramanathan, Philipp Gutruf, Taimur Ahmed, Sivacarendran Balendhran, Vipul Bansal, Dmitri B. Strukov, Omid Kavehei, Madhu Bhaskaran, Sharath Sriram. Donor-Induced Performance Tuning of Amorphous SrTiO3Memristive Nanodevices: Multistate Resistive Switching and Mechanical Tunability. Advanced Functional Materials, 2015; DOI: 10.1002/adfm.201501019

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.