Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggregazione


Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a catena fatale in cui sono prodotte masse di proteine amiloide-beta mal ripiegate che alla fine inondano letteralmente il cervello.


Dei ricercatori, che comprendevano Mathias Jucker dell'Hertie Institute for Clinical Brain Research (HIH) di Tubinga e del Centro tedesco per le malattie neurodegenerative (DZNE), hanno dimostrato sulla rivista Nature Neuroscience che questa reazione a catena nei topi inizia molto prima di quanto si ipotizza comunemente.


Ciò significa che, oltre alla ben nota fase precoce della malattia, con il deposito di proteine, ma senza sintomi di demenza, c'è una fase ancora precedente in cui la reazione a catena è innescata da semi piccoli e invisibili di aggregazione. Se si confermerà che questo avviene anche nell'uomo, un trattamento che affronti le cause della malattia dovrebbe impedire proprio questo processo. Gli scienziati hanno già individuato un anticorpo che potrebbe raggiungere questo obiettivo.


A tal fine, hanno cercato, tra gli anticorpi già conosciuti, diretti contro le proteine amiloide-​​beta mal ripiegate, quelli in grado di riconoscere ed eventualmente eliminare questi primi semi di aggregazione che attualmente sfuggono al rilevamento biochimico. Dei sei anticorpi indagati, solo l'aducanumab ha avuto un effetto: i topi transgenici che sono stati trattati solo per 5 giorni prima che si manifestassero i primi depositi di proteine, più tardi nella vita hanno mostrato solo la metà della solita quantità di depositi nel cervello.


“Questo trattamento anticorpale acuto toglie, ovviamente, i semi di aggregazione, e la generazione di nuovi semi richiede parecchio tempo, per cui si formeranno molti meno depositi nelle settimane e nei mesi dopo il trattamento”. ha detto Mathias Jucker commentando i risultati. “Infatti, sei mesi dopo tale trattamento acuto, i topi avevano solo la metà del danno cerebrale”.


Anche se la ricerca sul MA si occupa dei semi di aggregazione da diverso tempo, nessuno sa veramente che aspetto hanno. Essi sono attualmente definiti solo dal loro ruolo di innesco di questa reazione a catena fatale. In questo senso, sono simili ai cosiddetti prioni che causano la BSE nei bovini, la scrapie negli ovini e la malattia di Creutzfeldt-Jakob nell'uomo.


I prioni patogeni costringono i loro pari, correttamente ripiegati, ad assumere la loro stessa forma anomala. Jucker e collaboratori hanno quindi usato l'anticorpo aducanumab per riconoscere meglio la struttura dei semi di aggregazione. Sono riusciti a dimostrare che l'aducanumab riconosce gli aggregati di proteine, ma non le singole catene di amiloide-beta. Gli scienziati ora sperano di usare l'anticorpo come un amo per isolare e descrivere meglio questi semi di aggregazione.


“I nostri risultati suggeriscono che dobbiamo concentrarci di più su questa fase molto precoce del MA e cercare i suoi biomarcatori. Abbiamo anche bisogno di più anticorpi che riconoscono diversi tipi di semi di aggregazione, che ci aiutino a capire come innescano la reazione a catena e come possono essere usati per terapia“, ha detto Jucker.


C'è attualmente consenso sul fatto che il trattamento del MA deve iniziare prima, non quando il declino della memoria è già iniziato. Tuttavia, i risultati degli scienziati di Tubinga stanno ridefinendo il termine 'precocità' nei topi. Finora, la fase con depositi di proteine, ma senza sintomi di demenza, è stata considerata 'precoce'. I nuovi studi suggeriscono che un trattamento del MA che affronti le cause, dovrebbe iniziare molto prima.

 

 

 


Fonte: DZNE - German Center for Neurodegenerative Diseases (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ruth Uhlmann, Christine Rother, ..., Paul H. Weinreb, Thierry Bussiere, Lary C. Walker, Matthias Staufenbiel, Mathias Jucker. Acute targeting of pre-amyloid seeds in transgenic mice reduces Alzheimer-like pathology later in life. Nature Neuroscience, 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.