Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuove scoperte richiedono di cambiare la strategia contro l'Alzheimer

Nuove scoperte richiedono di cambiare la strategia contro l'AlzheimerI contatti sinaptici enfatizzano la propagazione della patologia della tau. (Fonte: Sara Calafate et al)Una caratteristica tipica del cervello di un malato di Alzheimer è la presenza di aggregati insolubili di proteina Tau.


Scienziati del VIB, della KU Leuven e della Janssen Pharmaceutica hanno dimostrato che la distribuzione di questi aggregati nel cervello è facilitata dalle connessioni sinaptiche tra le cellule cerebrali.


Questa notizia è molto significativa perché molti si stanno concentrando sempre più sulla riparazione delle connessioni sinaptiche come strategia terapeutica nelle malattie neurodegenerative come l'Alzheimer.


In effetti, in genere si concorda che una perdita di connessioni sinaptiche porta ad una perdita di capacità cognitiva.


Secondo Dieder Moechars, di Janssen Pharmaceutica, "in base ai risultati di questo studio, consigliamo cautela per quanto riguarda l'approccio terapeutico di riparazione delle sinapsi. La nostra ricerca suggerisce che le sinapsi promuovono anche la distribuzione degli aggregati Tau, che potrebbe contrastare gli effetti positivi di una sinapsi riparata. E' anche importante tenerne conto nello sviluppo di nuove strategie terapeutiche, ad esempio combinando l'approccio di ripristino delle sinapsi con uno che elimina l'aggregato Tau alla sinapsi".


Patrik Verstreken del VIB / KU Leuven, afferma: "Abbiamo istituito un nuovo sistema in vitro specifico per questa ricerca, per permetterci di studiare la diffusione in tutto il cervello degli ​​aggregati di proteine che sono tipici delle malattie neurodegenerative. Vogliamo anche usare questo sistema per esplorare quali sostanze possono contrastare il progresso della neurodegenerazione nel cervello senza dover usare modelli animali in questa fase iniziale. Questo potrebbe diventare un importante strumento per la ricerca di potenziali farmaci, ad esempio contro l'Alzheimer".

 

Le sinapsi

Le cellule del cervello comunicano attraverso le sinapsi. Le connessioni sinaptiche ben riuscite sono di vitale importanza per poter funzionare correttamente. La degenerazione sinaptica è uno dei primi sintomi nelle malattie neurodegenerative come l'Alzheimer; in questa malattia, la perdita di sinapsi si traduce in un calo delle capacità cognitive.


Questo è il motivo per cui sono in corso molte ricerche sui trattamenti incentrati sulla riparazione delle sinapsi. Sara Calafate, Patrik Verstreken e Dieder Moechars, insieme ai colleghi del VIB, della KU Leuven e della Janssen Pharmaceutica, hanno scoperto che questo approccio non è semplice.


La prima autrice Sara Calafate dice: "Abbiamo notato che la diffusione degli aggregati Tau, una caratteristica tipica dell'Alzheimer, procede molto più efficacemente tramite l'interconnessione delle cellule cerebrali. Ma non era chiaro il ruolo delle sinapsi in questo processo. Siamo ora riusciti a dimostrare che le sinapsi facilitano questa diffusione e probabilmente così facendo promuovono la neurodegenerazione".

 

Un nuovo modello in vitro

Gli scienziati hanno sviluppato un nuovo strumento di ricerca per questo studio che ha permesso loro di monitorare la diffusione degli aggregati Tau durante il cambio delle connessioni sinaptiche tra le cellule cerebrali. Hanno allevato cellule cerebrali in microscopiche camere che hanno permesso di separare le connessioni sinaptiche dal resto delle cellule. Quando sono avvenute le connessioni sinaptiche, i ricercatori hanno osservato che la diffusione della Tau è stata del 50% più efficiente rispetto a quando mancavano tali connessioni.


Secondo Patrik Verstreken "la ricerca sulle malattie del cervello non è possibile senza modelli animali. Tuttavia, siamo costantemente alla ricerca dei modi per ridurre al minimo il numero di esperimenti sugli animali. Questo nuovo strumento potrebbe aiutarci a raggiungere questo obiettivo".

 

 

 

 

 


Fonte: VIB - Flanders Interuniversity Institute for Biotechnology (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Sara Calafate, Arjan Buist, Katarzyna Miskiewicz, Vinoy Vijayan, Guy Daneels, Bart de Strooper, Joris de Wit, Patrik Verstreken, Diederik Moechars. Synaptic Contacts Enhance Cell-to-Cell Tau Pathology Propagation. Cell Reports, 2015; DOI: 10.1016/j.celrep.2015.04.043

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.