Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Acido urico elevato collegato a demenza vascolare o mista, non all'Alzheimer

Nonostante l'acido urico abbia proprietà naturali antiossidanti e neuroprotettive, uno studio epidemiologico francese, pubblicato in Annals of the Rheumatic Diseases, ha riscontrato un aumento del rischio di demenza nei soggetti anziani con livelli più elevati di 'acido urico serico' (SUA).


L'associazione era più pronunciata per la demenza vascolare e mista che per l'Alzheimer, un effetto che potrebbe essere dovuto a ictus temporanei, hanno detto gli autori.


Nella coorte 'Tre-Città di Digione' (una popolazione di circa 59.000 persone sane over 65) i ricercatori hanno trovato un rapporto di rischio multivariato (HR) per il livello SUA più alto (> 75° percentile) rispetto al più basso di 1,79 (95% CI 1.17- 2.73, P = 0.007). L'associazione per la demenza vascolare o mista ha un HR di 3,66 (95% CI 1,29-10,41, P = 0,015), rispetto ai risultati dell'Alzheimer, per il quale l'HR era di 1,55 (95% CI 0,92-2,61, P = 0,10 ).


"Come si è visto con le malattie cardiovascolari, come l'infarto del miocardio e l'ictus, abbiamo scoperto che l'iperuricemia aumenta il rischio di sviluppare la demenza, principalmente di tipo vascolare", ha detto l'autore senior dello studio, Pascal Richette MD/PhD dell'Hopital Lariboisiere di Parigi. "I nostri risultati mostrano che non dobbiamo mai trascurare i livelli elevati di SUA nei pazienti e sottolinea la necessità di adattare una strategia personalizzata nei pazienti di gotta, per abbassare i livelli di urato sotto i 6 mg/dL per tutta la vita".


I risultati dell'impatto della SUA sulla demenza sono diversi nella ricerca dell'ultimo decennio. Contrariamente allo studio attuale, sono stati riportati livelli di SUA bassi, non elevati, nelle malattie neurodegenerative, e i risultati mostravano che l'iperuricemia riduce la demenza incidente e migliora le prestazioni cognitive nell'anzianità, come ad esempio nella coorte Rotterdam.


Ma in un recente studio in vitro, l'UA sembrava aumentare lo stress ossidativo e potenziare gli effetti neurotossici del peptide amiloide-β nelle cellule neuronali. Per aumentare la confusione, una meta-analisi del 2014 su studi di casi di controllo non ha rilevato alcuna differenza significativa nel SUA tra i pazienti di Alzheimer e i controlli sani, mentre una meta-analisi del 2016 ha riferito livelli più bassi di SUA nell'Alzheimer, ma non nella demenza vascolare o mista.


Gli studi di Digione sugli effetti avversi con SUA elevato erano basati su un campione di 1.598 persone, il 38,3% dei quali maschi, e con un'età media di 72,4 anni, selezionati dai registri elettorali del comune, e che non avevano gotta o demenza al basale. Dopo una valutazione basale completa, i partecipanti sono stati seguiti ogni due anni per un totale di 12 anni.


Il livello di SUA al basale è stato di 273,7 ± 70,4 +mol/L, e un SUA alto è stato associato a un'età maggiore, a malattie cardiovascolari e a fattori di rischio. Durante i 13.357 anni/persona di follow-up, la demenza si è sviluppata in 110 partecipanti, un tasso di incidenza di 8,2 per 1.000 anni/persona. Di questi casi, 76 (69,1%) sono stati classificati come Alzheimer e 20 (18,2%), come demenza vascolare o mista. La demenza incidente è stata associata all'età più alta (media 74,7 contro 72,2, P <0,0001) e alla presenza di apolipoproteina E (37,3% contro 20,6%, P <0,0001).


"I nostri risultati confermano diversi studi precedenti, dimostrando che anche i livelli SUA lievemente elevati potrebbero contribuire ai cambiamenti cerebrali funzionali e al declino cognitivo, soprattutto nelle persone anziane", hanno scritto Richette e colleghi. Essi hanno tuttavia notato che l'associazione tra i livelli di SUA e la demenza vascolare o mista è stata annullata dall'aggiustamento per gli ictus temporanei.


"La scomparsa dell'associazione tra i livelli SUA e la demenza vascolare dopo l'aggiustamento per gli ictus temporanei suggerisce che l'ictus potrebbe mediare questo maggiore rischio", ha detto Richette. "I nostri dati sono in linea con i lavori precedenti che suggeriscono che l'iperuricemia è associata alle malattie arteriose".


Nei risultati secondari, la squadra non ha trovato alcuna associazione sulle scansioni di risonanza magnetica tra i livelli SUA e i marcatori di volume ippocampale o di malattie cerebrali come l'iperintensità della sostanza bianca, gli infarti e le lacune.


Alcune ricerche hanno suggerito che l'infiammazione potrebbe essere un altro potenziale mediatore dell'associazione tra i livelli elevati di SUA e il rischio di demenza vascolare e, in linea con questa ipotesi, i partecipanti allo studio con iperuricemia avevano maggiori probabilità di avere livelli elevati di proteine ​​C-reattive e di interleuchina-6 al basale.


L'uso di farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) non ha influenzato il rischio complessivo di demenza, ma lo studio ha mostrato un rischio ridotto di Alzheimer in chi usava FANS, un risultato coerente con altre ricerche recenti.


I limiti di studio notati dagli autori comprendono il fatto che i partecipanti non erano del tutto rappresentativi della popolazione generale francese della stessa fascia d'età, poiché si erano attivati volontariamente ​​per la lunga indagine e il follow-up necessari e pertanto i risultati potrebbero non essere del tutto generalizzabili. E i risultati non sono generalizzabili neppure alle persone con iperuricemia o gotta, hanno detto i ricercatori.


Inoltre, questa analisi di pazienti anziani, che si è basata su una singola misurazione di SUA, non disponeva di misurazioni in mezza età, che rifletterebbero meglio l'esposizione per tutta la vita rispetto alle concentrazioni in tarda età. Inoltre, la varianza di sopravvivenza potrebbe avere alterato i risultati, in quanto alcuni individui con livelli elevati di SUA potrebbero essere morti di malattie cardiovascolari prima dei 65 anni.


Gli autori inoltre non possono escludere la possibilità che l'Alzheimer fosse insorta prematuramente in alcune persone con livelli di SUA ridotti prima dei 65 anni, poiché la demenza era un criterio di esclusione per l'ammissibilità. "Questa distorsione della selezione a causa dell'esaurimento di suscettibili potrebbe spiegare i risultati nulli riguardo SUA e Alzheimer in questo studio".


Richette e i colleghi hanno auspicato che i risultati siano confermati da altri studi prospettici in grande scala, che dovrebbero includere individui più giovani, più follow-up e misurazioni ripetute di SUA.

 

 

 


Fonte: Diana Swift in MedPage Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Latourte A, Soumaré A, Bardin T, et al. Uric acid and incident dementia over 12 years of follow-up: a population-based cohort study. Annals of the Rheumatic Diseases, Published Online First: 28 July 2017. doi: 10.1136/annrheumdis-2016-210767

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)