Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Caregiving informale collegato a disturbi del sonno

(Reuters Health) - Per le persone che sono già nel mondo del lavoro, l'onere aggiuntivo dell'assistenza non retribuita per un familiare o una persona cara può portare all'insonnia e ad altri problemi di sonno, secondo un ampio studio svedese.


I ricercatori hanno scoperto che la probabilità di sperimentare problemi di sonno aumentava con il numero di ore trascorse nel caregiving non pagato e, quando il caregiving finiva, si riducevano i disturbi del sonno.


"Il caregiving informale è comune e ci si aspetta che cresca la necessità di tale funzione a causa dell'invecchiamento della popolazione e dei tagli ai servizi di assistenza sociale in vari paesi", ha affermato il primo autore dello studio Lawrence Sacco dell'Istituto di Gerontologia del King's College di Londra in Gran Bretagna.


I caregiver spesso hanno di fronte orari in conflitto e sentono un senso di dovere, lasciando qualcuno di loro con poca o nessuna scelta su quando e come aiutare i propri cari, ha osservato: "I problemi del sonno sono comuni e meritano attenzione perché le persone con insonnia hanno maggiori probabilità di soffrire di altre malattie fisiche", ha detto Sacco a Reuters Health via e-mail. "Disturbi del sonno e stanchezza sono anche sintomi della depressione e di altri disturbi dell'umore".


Sacco e i suoi colleghi dello Stress Research Institute dell'Università di Stoccolma hanno analizzato le risposte di 12.200 partecipanti al Sondaggio Svedese Professionale Longitudinale sulla Salute, un questionario spedito ogni due anni ai residenti occupati in Svezia tra i 16 e i 64 anni. I ricercatori si sono concentrati sui sondaggi degli anni dal 2010 al 2016.


Hanno definito come 'caregiver informale' coloro che, senza stipendio, aiutano o si prendono cura di un parente anziano, malato o disabile diverso da un figlio o da un nipote. Ai partecipanti è stato chiesto quante ore alla settimana passano in genere in questa assistenza. Circa l'85 percento dei partecipanti al sondaggio non erano caregiver, mentre il 12 percento passava da 1 a 5 ore alla settimana a prestare assistenza, e il 2 percento da 6 a 15 ore.


Inoltre è stato chiesto con quale frequenza nei tre mesi precedenti hanno avuto difficoltà ad addormentarsi, risvegli ripetuti, risvegli prematuri o sonno irrequieto.


Dopo avere aggiustato i dati per i fattori sociali ed economici, così come per lo stato di salute del caregiver, i ricercatori hanno scoperto che i problemi di sonno erano più comuni tra i caregiver in generale, e più comuni tra coloro che fornivano più di cinque ore alla settimana.


Quando il caregiving era cessato da un anno a quello successivo, i ricercatori hanno visto un calo dei problemi di sonno segnalati.


I caregiver avevano più probabilità di essere donne e anziani, di avere meno istruzione, di fare meno di 20 ore pagate alla settimana e di segnalare dolore fisico, malattie croniche, cattiva salute e depressione. "Ciò significa che l'aumento del caregiving informale previsto negli anni futuri, a causa dell'invecchiamento della popolazione, potrebbe colpire coloro che stanno già lottando più duramente", ha affermato Sacco.


Il gruppo di studio non ha notato differenze nei problemi del sonno tra uomini che non davano assistenza rispetto a coloro che davano fino a 5 ore di caregiving, ma le donne hanno riferito problemi di sonno a tutti i livelli di caregiving. Ciò potrebbe essere correlato ai diversi compiti che uomini e donne svolgono come caregiver, scrivono gli autori sulla rivista Sleep.


Gli studi futuri dovrebbero riguardare i lavoratori di vari paesi, ha aggiunto Sacco, dal momento che la Svezia ha un modello di welfare volto a ridurre al minimo il conflitto tra lavoro retribuito e impegni di cura. "Questo è un campanello d'allarme per i governi e i datori di lavoro che dovrebbero sostenere meglio i caregiver informali", ha detto.


Inoltre, la ricerca futura dovrebbe esaminare quali tipi e aspetti del caregiving influenzano maggiormente il sonno, ha affermato il dott. Barry Oken della Oregon Health and Science University di Portland, che non è era coinvolto nello studio: "Il caregiving a domicilio per una persona affetta da demenza o dolore cronico può causare più problemi con il sonno del paziente e forse anche con quello del caregiver", ha detto a Reuters Health via e-mail.


Oken ha detto che è interessato a trovare i modi per aiutare i caregiver a migliorare il sonno. In studi recenti, lui e i suoi colleghi hanno scoperto che le pratiche corpo-mente, come la meditazione di consapevolezza, possono migliorare la salute mentale dei caregiver e degli anziani stressati.


"Dobbiamo essere consapevoli che il sonno può essere influenzato dal caregiving ed esplorare con i fornitori sanitari cosa si può fare per minimizzare gli inconvenienti"
, ha detto. "Quello che può fare la società per aiutare a minimizzarli è solo accennato in questo studio, ma è una questione più grande".

 

 

 


Fonte: Carolyn Crist in Reuters Health (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Lawrence B Sacco, Constanze Leineweber, Loretta G Platts. Informal care and sleep disturbance among caregivers in paid work: Longitudinal analyses from a large community-based Swedish cohort study. Sleep, Published: 08 Dec 2017, DOI: 10.1093/sleep/zsx198

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)