Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Annunciato nuovo test del sangue per Alzheimer: sarà la volta buona?

Per il morbo di Alzheimer (MA) non esiste ancora una cura. Si sostiene spesso che i progressi nella ricerca sui farmaci sono stati ostacolati dal fatto che la malattia può essere diagnosticata solo quando è troppo tardi per un intervento efficace. Si pensa che l'Alzheimer inizi molto prima che i pazienti mostrino sintomi tipici come la perdita di memoria.


Degli scienziati hanno ora sviluppato un esame del sangue per il MA e hanno scoperto che è in grado di rilevare gli indicatori precoci della malattia molto prima che compaiano i primi sintomi nei pazienti.


L'esame del sangue offrirebbe quindi un'opportunità per identificare chi è a rischio, e potrebbe quindi aprire la porta a nuove strade per la scoperta di farmaci. La ricerca è stata pubblicata il 6 aprile su EMBO Molecular Medicine.


Uno dei tratti distintivi del MA è l'accumulo di placche di amiloide-β nel cervello del paziente. L'esame del sangue, sviluppato da Klaus Gerwert e dal suo team dell'Università della Ruhr di Bochum, in Germania, funziona misurando le quantità relative di una forma patologica e sana di amiloide-β nel sangue. La forma patologica è una versione mal ripiegata di questa molecola, che sappiamo avviare la formazione di placche tossiche nel cervello.


Molecole di amiloide-β tossiche iniziano ad accumularsi nel corpo dei pazienti 15-20 anni prima dell'insorgenza della malattia. Nel presente studio, Gerwert e colleghi di Germania e Svezia hanno cercato di capire se il test del sangue è in grado di rilevare segni di amiloide-β patologico nelle fasi molto precoci della malattia.


I ricercatori si sono concentrati inizialmente sui pazienti nelle fasi cosiddette prodromiche della malattia dalla coorte svedese BioFINDER gestita da Oskar Hanson. Hanno scoperto che il test ha rilevato in modo affidabile le alterazioni dell'amiloide-β nel sangue dei partecipanti con 'lieve decadimento cognitivo' (MCI) che mostravano anche depositi anormali di amiloide nelle scansioni cerebrali.


In una fase successiva, Gerwert e colleghi hanno studiato se il loro test è in grado di rilevare i cambiamenti del sangue ben prima dell'inizio della malattia. Hanno usato i dati dello studio della coorte ESTHER, che Hermann Brenner ha iniziato nel 2000 al DKFZ, confrontando i campioni di sangue di 65 partecipanti che avevano avuto in seguito la diagnosi di MA, con 809 controlli.


Il test è riuscito a rilevare i segni della malattia in media 8 anni prima della diagnosi negli individui senza sintomi clinici. Ha identificato correttamente chi aveva la malattia in quasi il 70% dei casi, mentre circa il 9% dei soggetti negativi veri è stato considerato positivo. La precisione diagnostica complessiva è stata dell'86%.


Gli strumenti diagnostici attualmente disponibili per il MA comportano costose scansioni di tomografia a emissione di positroni (PET) o analizzano campioni di liquido cerebrospinale che vengono estratti mediante puntura lombare. I ricercatori suggeriscono che questo esame del sangue è una opzione economica e semplice per pre-selezionare individui dalla popolazione generale per ulteriori test con questi metodi più invasivi e costosi, ed escludere i soggetti falsamente positivi.


Il test del sangue sviluppato da Gerwert e colleghi usa una tecnologia chiamata 'sensore immuno-infrarosso' per misurare la distribuzione delle strutture patologiche e sane dell'amiloide-β. La struttura patologica dell'amiloide-β è ricca di un reticolo appiccicoso simile a un foglio che lo rende incline all'aggregazione, mentre la struttura sana non lo è. Le due strutture assorbono la luce infrarossa a una frequenza diversa, consentendo al test del sangue di determinare il rapporto tra amiloide-β patologico e sano nel campione.


L'esame del sangue sarà esteso al Parkinson misurando un altro biomarcatore della malattia (α-sinucleina) invece dell'amiloide-β.

 

 

 


Fonte: Ruhr-Universität Bochum via EMBO (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Andreas Nabers, Laura Perna, Julia Lange, Ute Mons, Jonas Schartner, Jörn Güldenhaupt, Kai‐Uwe Saum, Shorena Janelidze, Bernd Holleczek, Dan Rujescu, Oskar Hansson, Klaus Gerwert, Hermann Brenner. Amyloid blood biomarker detects Alzheimer's disease. EMBO Molecular Medicine, 2018; e8763 DOI: 10.15252/emmm.201708763

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.