Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'ansia di mezza età può essere collegata a demenza in vecchiaia

Le persone con ansia da moderata a grave in mezza età possono avere di fronte un rischio più alto di demenza in età avanzata, secondo un'analisi delle evidenze pubblicate, condotta dai ricercatori della University College di Londra e dell'Università di Southampton e pubblicate su BMJ Open.


Ma non è ancora chiaro se il trattamento per l'ansia potrebbe frenare il rischio di demenza, dicono i ricercatori.


"Abbiamo bisogno di più ricerche per scoprire quale impatto può avere il trattamento dell'ansia sul rischio di demenza, sia attraverso un intervento farmacologico, che con terapie verbali o con trattamenti basati sulla consapevolezza o sulla meditazione, che sono noti per aiutare a ridurre l'ansia", ha detto l'autrice senior dello studio, la Dott.ssa Natalie Marchant (UCL Psychiatry).


Un corpo crescente di prove suggerisce che la malattia mentale può essere associata alla demenza in età avanzata, ma non è chiaro se rappresenta i sintomi iniziali (prodromici) prima di una malattia vera e propria o se è un fattore di rischio indipendente.


Per indagare più a fondo, i ricercatori hanno attinto ai database di ricerca per trovare gli studi che avevano esaminato l'associazione tra ansietà in mezza età (da sola o combinata con la depressione) e sviluppo di demenza, con un intervallo di almeno 10 anni tra le diagnosi. Solo 4 su oltre 3.500 studi hanno soddisfatto questi criteri, ma hanno coinvolto un totale di circa 30.000 persone.


Tutti gli studi hanno tenuto conto di una serie di fattori demografici, fisici e psicologici potenzialmente influenti, e tutti hanno trovato un'associazione tra ansia da moderata a grave e demenza futura, in un intervallo di almeno 10 anni.


I ricercatori affermano che, poiché gli studi erano così diversi nella progettazione, non è stato possibile effettuare un'analisi comune dei dati, ma erano tutti di alta qualità, dando forza ai risultati e confermando gli esperimenti recenti che indicano un legame tra ansia e rischio di lieve deterioramento cognitivo e danno peso all'associazione nota tra depressione e demenza.


I ricercatori suggeriscono che una risposta anormale allo stress, tipica dell'ansia da moderata a grave, può accelerare l'invecchiamento delle cellule cerebrali e le alterazioni degenerative nel sistema nervoso centrale, aumentando così la vulnerabilità alla demenza.


E poiché l'ansia è un disturbo molto comune, può valere la pena per i medici considerare l'ansia e la depressione come fattore di rischio per la demenza.

 

 

 


Fonte: University College London (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Amy Gimson, Marco Schlosser, Jonathan D Huntley, Natalie L Marchant. Support for midlife anxiety diagnosis as an independent risk factor for dementia: a systematic review. BMJ Open 2018; 8:e019399. doi: 10.1136/bmjopen-2017-019399

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)