Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Invertita la patologia Tau e il decadimento cognitivo nei topi

Invertito la patologia Tau e il decadimento cognitivo nei topi Il dottor Domenico Praticò della Temple University.

Invertire il deficit di memoria e il deterioramento nell'apprendimento spaziale è un obiettivo importante nel campo della ricerca sulla demenza. La mancanza di conoscenza dei percorsi cellulari critici dello sviluppo della demenza, tuttavia, ha ostacolato un significativo progresso clinico.


Ma ora i ricercatori della Temple University stanno superando quella barriera. Mostrano, per la prima volta in un modello animale, che la patologia tau - la seconda lesione importante del cervello nei pazienti con morbo di Alzheimer (MA) - può essere invertita da un farmaco.


"Dimostriamo che possiamo intervenire la malattia dopo che è insorta e recuperare farmacologicamente i topi che hanno un deficit di memoria indotto da tau", ha spiegato l'autore senior dello studio Domenico Praticò MD, ricercatore di Alzheimer, Professore nei dipartimenti di Farmacologia e Microbiologia e direttore del Centro Alzheimer alla Temple. Lo studio, pubblicato online sulla rivista Molecular Neurobiology, solleva nuove speranze per i pazienti umani con demenza.


I ricercatori sono arrivati alla loro svolta dopo aver scoperto che nel MA e nelle demenze relative sono deregolamentate le molecole infiammatorie chiamate «leucotrieni». Negli esperimenti sugli animali, hanno scoperto che il percorso del leucotriene ha un ruolo particolarmente importante nelle fasi successive della malattia.


"All'inizio della demenza, i leucotrieni tentano di proteggere le cellule nervose, ma a lungo termine causano danni", ha detto il dott. Praticò. "Avendolo scoperto, volevamo sapere se il blocco dei leucotrieni può invertire il danno, se possiamo fare qualcosa per correggere il deterioramento della memoria e dell'apprendimento nei topi che hanno già una patologia tau abbondante".


Per simulare la situazione clinica della demenza degli esseri umani, in cui i pazienti sono già sintomatici dal momento in cui vengono diagnosticati, il dott. Praticò e colleghi hanno usato topi transgenici tau progettati appositamente per sviluppare, mentre invecchiano, la patologia tau, caratterizzata da grovigli neurofibrillari, sinapsi interrotte (le giunzioni tra i neuroni che consentono loro di comunicare l'uno con l'altro), e un declino della memoria e della capacità di apprendimento.


Quando gli animali avevano 12 mesi, l'equivalente di 60 anni negli esseri umani, sono stati trattati con zileuton, un farmaco che inibisce la formazione di leucotrieni, bloccando l'enzima 5-lipossigenasi.


Dopo 16 settimane di trattamento, agli animali sono stati sottoposti a test di labirinto per valutare la memoria di lavoro e la memoria di apprendimento spaziale. Rispetto agli animali non trattati, i topi tau che avevano ricevuto zileuton hanno ottenuto risultati significativamente migliori nei test. Le loro prestazioni superiori hanno suggerito un'inversione positiva della carenza di memoria.


Per determinare il motivo per cui ciò è accaduto, i ricercatori hanno quindi analizzato i livelli di leucotrieni. Hanno scoperto che i topi trattati avevano una riduzione del 90% dei leucotrieni rispetto ai topi non trattati. Inoltre, i livelli di tau fosforilata e insolubile (la forma della proteina che è nota per danneggiare direttamente le sinapsi) erano inferiori del 50% negli animali trattati.


L'esame al microscopio ha rivelato vaste differenze nell'integrità sinaptica tra i gruppi di topi. Mentre gli animali non trattati presentavano un grave deterioramento sinaptico, le sinapsi degli animali tau trattati erano indistinguibili da quelli dei topi normali senza la malattia. "L'infiammazione era completamente scomparsa dai topi trattati con il farmaco", ha detto il dott. Praticò. "La terapia interrompe i processi infiammatori nel cervello, permettendo l'inversione del danno tau".


Lo studio è particolarmente interessante perché lo zileuton è già approvato dalla Food and Drug Administration per il trattamento dell'asma. "I leucotrieni sono nei polmoni e nel cervello, ma ora sappiamo che oltre al loro ruolo funzionale nell'asma, hanno anche un ruolo funzionale nella demenza", ha spiegato il dott. Praticò. "Questo è un vecchio farmaco per una nuova malattia. La ricerca potrebbe essere presto trasferita alla clinica, ai pazienti umani con Alzheimer".

 

 

 


Fonte: Temple University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Phillip F. Giannopoulos, Jian Chiu, Domenico Praticò. Learning Impairments, Memory Deficits, and Neuropathology in Aged Tau Transgenic Mice Are Dependent on Leukotrienes Biosynthesis: Role of the cdk5 Kinase Pathway. Molecular Neurobiology, 2018; DOI: 10.1007/s12035-018-1124-7

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)