Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio preclinico trova che si può ripristinare la funzione della memoria

Una ricerca pubblicata ieri 22 gennaio 2019 sulla rivista Brain rivela un nuovo approccio al morbo di Alzheimer (MA) che potrebbe alla fine permettere di invertire la perdita di memoria, un segno distintivo della malattia nelle fasi avanzate.


Il team, guidato da scienziati dell'Università di Buffalo, ha scoperto che, concentrandosi sui cambiamenti genetici causati da influenze diverse dalle sequenze di DNA (chiamate epigenetiche), è stato possibile invertire il declino della memoria in un modello animale di MA.


"In questo studio, non solo abbiamo identificato i fattori epigenetici che contribuiscono alla perdita di memoria, abbiamo anche trovato un modo per invertirli temporaneamente in un modello animale di MA", ha detto l'autrice senior Zhen Yan PhD, professoressa del Dipartimento di Fisiologia e Biofisica della UB. La ricerca è stata condotta su topi modello, che sono portatori di mutazioni geniche per il MA familiare - dove più di un membro di una famiglia ha la malattia - e su tessuti cerebrali prelevati post-mortem da pazienti con MA.


Il MA è legato a un'anomalia epigenetica

Il MA è il risultato di fattori di rischio sia genetici che ambientali, come l'invecchiamento, che si combinano per provocare cambiamenti nell'epigenetica, portando a cambiamenti di espressione genica, ma sappiamo poco come ciò avviene.


I cambiamenti epigenetici nel MA si verificano principalmente nelle fasi tarde, quando i pazienti non sono in grado di conservare le informazioni apprese di recente e mostrano il declino cognitivo più drastico, ha detto la Yan. Un motivo chiave del declino cognitivo è la perdita dei recettori del glutammato, che sono fondamentali per l'apprendimento e la memoria a breve termine:

"Abbiamo scoperto che nel MA molte subunità di recettori del glutammato nella corteccia frontale sono sottoregolate, interrompendo i segnali eccitatori, che danneggiano la memoria di lavoro", ha detto la Yan.


I ricercatori hanno scoperto che la perdita dei recettori del glutammato è il risultato di un processo epigenetico chiamato 'modificazione istonica repressiva', che è elevata nel MA. Lo hanno visto sia nei modelli animali che hanno studiato sia nel tessuto post-mortem dei pazienti con MA.


La Yan ha spiegato che i modificatori istonici cambiano la struttura della cromatina, che controlla il modo in cui il materiale genetico accede al macchinario trascrizionale della cellula:

"Questa alterazione anormale dell'istone legata al MA è ciò che reprime l'espressione genica, diminuendo i recettori del glutammato, fatto che porta alla perdita della funzione sinaptica e ai deficit di memoria", ha detto la Yan.

 

Bersagli farmacologici potenziali

La comprensione di quel processo ha rivelato bersagli farmacologici potenziali, ha detto, dal momento che la 'modifica istonica repressiva' è controllata o catalizzata dagli enzimi:

"Il nostro studio non solo rivela la correlazione tra i cambiamenti epigenetici e il MA, abbiamo anche scoperto che possiamo correggere la disfunzione cognitiva puntando gli enzimi epigenetici per ripristinare i recettori del glutammato", ha detto la Yan.


Gli animali con MA hanno avuto 3 iniezioni di composti progettati per inibire l'enzima che controlla la modificazione repressiva dell'istone. La Yan informa che:

"Quando abbiamo dato agli animali con MA questo inibitore di enzimi, abbiamo visto il ripristino della funzione cognitiva, confermata da valutazioni della memoria di riconoscimento, di quella spaziale e di quella di lavoro. Siamo rimasti piuttosto sorpresi nel vedere un miglioramento cognitivo così drastico.

"Allo stesso tempo, abbiamo visto il recupero dell'espressione e della funzione del recettore del glutammato nella corteccia frontale".


I miglioramenti duravano una settimana; studi futuri si concentreranno sullo sviluppo di composti che penetrano nel cervello in modo più efficace e quindi possono essere più duraturi.

 

Vantaggio epigenetico

I disordini cerebrali, come il MA, sono spesso malattie poligenetiche, spiega la Yan, dove sono coinvolti molti geni e ogni gene ha un impatto modesto. Un approccio epigenetico è vantaggioso, ha detto, perché i processi epigenetici controllano non solo uno, ma molti geni.


La Yan spiega:

"Un approccio epigenetico può correggere una rete di geni, che collettivamente ripristinerà le cellule al loro stato normale e ripristinerà la complessa funzione cerebrale.

"Abbiamo fornito prove che dimostrano che una regolazione epigenetica anomala dell'espressione e della funzione del recettore del glutammato contribuisce al declino cognitivo nel MA.

"Se molti dei geni disregolati nel MA sono normalizzati, prendendo di mira specifici enzimi epigenetici, sarà possibile ripristinare la funzione e il comportamento cognitivo".

 

 

 


Fonte: Ellen Goldbaum in University at Buffalo (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Yan Zheng, Aiyi Liu, Zi-Jun Wang, Qing Cao, Wei Wang, Lin Lin, Kaijie Ma, Freddy Zhang, Jing Wei, Emmanuel Matas, Jia Cheng, Guo-Jun Chen, Xiaomin Wang, Zhen Ya. Inhibition of EHMT1/2 rescues synaptic and cognitive functions for Alzheimer’s disease. Brain, 22 Jan 2019, DOI: 10.1093/brain/awy354

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.