Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio: l'esercizio fisico potenzia la memoria come la caffeina

Le camminate vivaci - anche di soli 20 minuti - sono in grado di fornire alla tua memoria di lavoro altrettanta forza di quella che può dare una tazza di caffè mattutina. In effetti, questo stesso studio recente ha dimostrato che l'esercizio fisico può anche ridurre gli effetti negativi dell'astinenza da caffeina, come mal di testa, stanchezza e irritabilità.


Lo studio, pubblicato di recente su Nature Scientific Reports, è stato guidato da Harry Prapavessis, direttore del laboratorio Exercise and Health Psychology della Western University (Ontario/Canada), insieme con la dottoranda Anisa Morava e l'ex studente Matthew Fagan.


La memoria di lavoro è la capacità di memorizzare e manipolare le informazioni del momento presente, come ricordare i punti di una lista della spesa, dopo essere arrivati al negozio o ricordare come ogni reale è legato all'altro su The Crown, nella visione avvincente della Stagione 3.


La caffeina e l'esercizio fisico hanno dimostrato di migliorare separatamente alcuni aspetti della cognizione, come l'attenzione e la vigilanza, ma i due fattori di potenziamento dell'energia non erano mai stati confrontati testa a testa.


I ricercatori hanno testato un periodo breve e intenso di esercizio aerobico (una camminata veloce di 20 minuti su un tapis roulant) confrontandolo con una dose di caffeina (equivalente a circa una tazza di caffè) per migliorare la memoria di lavoro.


Hanno scoperto che la camminata veloce regge bene il confronto con la caffeina: i risultati nei consumatori non-caffeina e in quelli di caffeina si sono equivalsi, fatto che è importante conoscere per alcuni bevitori di caffè e appassionati di bevande energetiche.


“Gli individui sani che bevono due tazze di caffè al giorno stanno bene in genere, nel senso che [le tazze di caffè] non influenzano negativamente la maggior parte delle funzioni fisiologiche. Tuttavia, per alcune popolazioni specifiche, il consumo di caffeina può essere problematico e deve essere limitato o ridotto“, ha spiegato la Morava.


Queste popolazioni speciali comprendono chi soffre di ansia o gli individui con tremori muscolari, così come le donne in gravidanza. Le persone che sono forti consumatrici di caffeina, come coloro che bevono più di quattro tazze di caffè al giorno, aumentano il loro rischio per alcuni degli effetti negativi della caffeina.


La Morava riconosce che la riduzione del consumo di caffeina, che sia medicalmente raccomandata o no, non è un compito semplice, ma dice che l'esercizio fisico può aiutare: “Se le persone hanno un problema di astinenza, una camminata veloce può ridurre alcuni dei sintomi”.

 

 

 


Fonte: Western University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Anisa Morava, Matthew James Fagan & Harry Prapavessis. Effects of Caffeine and Acute Aerobic Exercise on Working Memory and Caffeine Withdrawal. Scientific Reports, 23 Dec 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)