Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dan Gibbs: quanti passi al giorno sono più efficaci per prevenire la demenza?

people walking nature Image by freepik.com

Io e il mio cane Jack siamo diligenti nel fare 10.000 passi ogni giorno. Molti studi hanno dimostrato che l'esercizio fisico regolare riduce il rischio di demenza, incluso il morbo di Alzheimer (MA), ma rimangono domande: quanto esercizio fisico è necessario? Più esercizio fisico è sempre meglio di meno? L'esercizio fisico aiuta anche nelle fasi avanzate della demenza?


L'esercizio fisico aiuta a ridurre la mortalità per tutte le cause, nonché la morte causata da malattie cardiovascolari, cancro e diabete. L'evidenza che l'esercizio riduce il rischio di demenza, compreso il MA, è schiacciante. Una ricerca fondamentale pubblicata su Jama Neurology nel 2019 ha studiato gli effetti dell'esercizio nei soggetti con scansioni PET amiloide-beta (Aβ) positive, ma nessun compromissione cognitiva all'inizio dello studio (MA pre-sintomatico).


Lo studio ha scoperto che c'era una significativa interazione dell'attività fisica con il carico Aβ, tale che una maggiore attività fisica era associata a un rallentamento del declino cognitivo correlato all'Aβ. Anche i cambiamenti nel volume del cervello sono stati associati alla quantità di esercizio: l'esercizio fisico sembra rallentare il restringimento del cervello, almeno nelle prime fasi.


Sfortunatamente, l'effetto benefico dell'esercizio nel rallentare la progressione della demenza da MA non si estende alle fasi avanzate della malattia. A questo punto, i buoi sono già fuori dalla stalla. Il cervello è già gravemente danneggiato e il miglioramento o persino la stabilizzazione potrebbero non essere possibili.


Ma qual è la quantità ottimale di esercizio per ridurre il rischio di demenza di MA? Uno degli studi più convincenti che hanno affrontato questa domanda è stato pubblicato nel 2021 su Jama Neurology. Gli investigatori hanno monitorato 78.430 adulti con un'età media di 61 anni e nessuna prova di compromissione cognitiva all'inizio dello studio.


Il conto dei passi giornalieri calcolati ​​dall'accelerometro sono stati registrati per una media di 6,9 anni e registrati come 1) passi totali al giorno, 2) passi accidentali = meno di 40 passi al minuto, 3) passi intenzionali = 40 passi al minuto o più e 4) picco di cadenza di 30 minuti = passi medi al minuto registrati per i 30 minuti più alti, non necessariamente consecutivi, in un giorno.


La dose ottimale (cioè il valore di esposizione alla quale è stata osservata la riduzione massima del rischio) era di 9.826 passi (rapporto di rischio [HR], 0,49) e la dose minima (cioè il valore di esposizione a cui la riduzione del rischio era del 50% della riduzione massima del rischio osservata) è stato di 3.826 passi (HR, 0,75).


La linea di fondo per questo studio elegante ma un po' complicato è che le nostre attuali raccomandazioni per i passi giornalieri sono corrette. Il conto ottimale di passi giornalieri è poco meno di 10.000, ma il beneficio nel rallentare l'inizio della demenza può cominciare già a poco meno di 4.000 passi.


I passi oltre 10.000 non aggiungono molti benefici, ma l'esercizio fisico più concentrato (cioè passi intenzionali invece che accidentali) sembra essere più efficace.

 

 

 


Fonte: Daniel Gibbs in A Tattoo On My Brain (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

L'autore: "Sono un neurologo in pensione con l'Alzheimer in fase iniziale. Mi sono preso cura di molti pazienti con Alzheimer e altre demenze nei 25 anni di pratica di neurologia generale a Portland, in Oregon. Ho scritto delle mie esperienze con l'Alzheimer da due prospettive, paziente e medico, nel libro A Tattoo On My Brain: A Neurologist’s Personal Battle against Alzheimer’s Disease (un tatuaggio nel mio cervello: la battaglia personale di un neurologo contro l'Alzheimer), edito da Cambridge University Press".

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.