Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo approccio chimico per trattare l'Alzheimer

Scienziati dell'Università di Liverpool e di Callaghan Innovation in Nuova Zelanda hanno sviluppato un nuovo approccio chimico per contribuire a sfruttare la capacità naturale degli zuccheri complessi per il trattamento dell'Alzheimer.

Il gruppo ha usato un nuovo metodo chimico per produrre una libreria di zuccheri, chiamati solfati eparan, noti per controllare la formazione delle proteine nel cervello che causano la perdita di memoria.

 

Prodotti chimicamente in laboratorio

I solfati eparan sono presenti in quasi ogni cellula del corpo, e sono simili al farmaco naturale che fluidifica il sangue, l'eparina. Ora gli scienziati hanno scoperto come produrrli chimicamente in laboratorio, e hanno trovato che alcuni di questi zuccheri possono inibire un enzima che crea piccole proteine nel cervello. Queste proteine, chiamate amiloidi, interrompono la normale funzione delle cellule portando alla perdita progressiva di memoria che è caratteristica dell'Alzheimer.


Il Professor Jerry Turnbull, dell'Institute of Integrative Biology dell'Università, ha dichiarato: "Puntiamo ad un enzima, chiamato BACE, che è responsabile della creazione della proteina amiloide. L'amiloide si accumula nel cervello di Alzheimer e provoca danni. Il BACE si è dimostrato un enzima difficile da bloccare, nonostante i molti sforzi da parte delle aziende farmaceutiche. Stiamo usando un nuovo approccio, sfruttando la capacità naturale degli zuccheri, basata sul farmaco fluidificante del sangue eparina, per bloccare l'azione del BACE".


Il Dr Peter Tyler, di Callaghan Innovation, ha aggiunto: "Abbiamo messo a punto nuovi metodi chimici che ci hanno permesso di produrre il più grande insieme di questi zuccheri prodotto finora. Questi nuovi composti saranno ora analizzati per identificare quelli con la migliore attività e il minor numero possibile di effetti collaterali, in quanto possono potenzialmente diventare un trattamento farmacologico che mira alla causa di questa malattia".

 

Gli attuali trattamenti aiutano solo i sintomi

Ci sono più di 800.000 persone nel Regno Unito, e 50.000 in Nuova Zelanda che convivono con la demenza. Oltre la metà di questi hanno l'Alzheimer, la causa di demenza più comune. Il costo di queste malattie per l'economia del Regno Unito ammonta a 23 miliardi di sterline, più della somma dei costi di cancro e malattie cardiache. Gli attuali trattamenti per la demenza possono aiutare con i sintomi, ma non ci sono farmaci disponibili che possono rallentare o fermare la malattia sottostante.

 

 

 

 

 


Fonte: University of Liverpool.

Riferimento: Ralf Schwörer, Olga V. Zubkova, Jeremy E. Turnbull, Peter C. Tyler. Synthesis of a Targeted Library of Heparan Sulfate Hexa- to Dodecasaccharides as Inhibitors of β-Secretase: Potential Therapeutics for Alzheimer’s Disease. Chemistry - A European Journal, 2013; 19 (21): 6817 DOI: 10.1002/chem.201204519

Pubblicato in Science Daily il 29 Maggio 2013 (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.