La stimolazione cerebrale profonda intralaminare talamica (DBS-ILN) ha dimostrato di migliorare la cognizione e l'acquisizione della memoria spaziale.
Potrebbe avere un effetto simile per la demenza e altre malattie neurodegenerative che causano disfunzione cognitiva grave?
Questa era la domanda che hanno affrontato dei ricercatori in uno studio guidato da Sheng-Tzung Tsai, MD., che ha presentato i risultati del team nel corso della 82a Riunione Scientifica Annuale della «American Association of Neurological Surgeons» (AANS).
Il Dr. Tsai ha detto: "Abbiamo impiantato una pompa per l'infusione intraventricolare della proteina amiloide-β e degli elettrodi di stimolazione cerebrale profonda sul cranio di ratti e abbiamo raggiunto l'obiettivo con precisione. Per chiarire la plasticità neurale anatomica, abbiamo usato un metodo con iniezione di colorante intracellulare delineando la spina dendritica dei neuroni nella corteccia e nell'ippocampo".
Secondo il Dott. Tsai, sempre più prove dimostrano l'efficacia della stimolazione cerebrale profonda nei pazienti con malattie neuropsichiatriche. "In futuro, ci proponiamo di individuare una correlazione tra lo stato di eccitazione e l'acquisizione della memoria ed il meccanismo dettagliato alla base di questo miglioramento cognitivo. Possiamo implementare la strategia DBS ottimale nei pazienti con compromissione cognitiva".
Hanno collaborato allo studio Li-Jin Chen, PhD; Shin-Yuan Chen, MD, MSc; e Guo Fang-Tseng, PhD. L'autore principale non ha riferito alcun conflitto di interesse.
Fonte: American Association of Neurological Surgeons (AANS) (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra: |