Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Afasia primaria progressiva: rara forma di demenza che non fa più parlare le persone

Afasia primaria progressiva: rara forma di demenza che non fa più parlare le persone

Nel mondo ci sono diversi milioni di persone interessate dalla demenza, che è di molti tipi, come quella causata dall'Alzheimer o la demenza vascolare (che può essere causata da un ictus) o la demenza con corpi di Lewy.


Terry Jones, la star dei Monty Python, ha avuto la diagnosi di demenza. Ma si è saputo che il 74-enne soffre di una forma chiamata «afasia primaria progressiva» (PPA), che colpisce la sua capacità di comunicare. In effetti la star televisiva, che qualcuno definisce 'tesoro nazionale', fatica a parlare a lungo.


L'afasia è una condizione che colpisce il cervello e porta a problemi nell'uso corretto del linguaggio. Le persone con afasia commettono errori nelle parole che usano, a volte i suoni sono sbagliati in una parola, scelgono la parola sbagliata, o mettono insieme le parole in modo non corretto.


La National Aphasia Association (NAA) scrive: "L'afasia può essere così grave da rendere quasi impossibile la comunicazione con il paziente, o può essere molto mite. Può interessare principalmente un singolo aspetto dell'uso del linguaggio, come ad esempio la possibilità di recuperare i nomi di oggetti, o la capacità di formare frasi con le parole, o la capacità di leggere".


Tuttavia la PPA è una condizione causata da una neurodegenerazione, un termine generico che segnala la perdita progressiva della struttura o di una funzione dei neuroni. La NAA dichiara: "La PPA è causata da malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer o la degenerazione frontotemporale lobare. La PPA risulta dal deterioramento del tessuto cerebrale rilevante per la parola e il linguaggio. Anche se i primi sintomi sono problemi a parlare e nel linguaggio, insorgono in seguito altri problemi associati alla malattia sottostante, come la perdita di memoria".


Molte persone con questa condizione trovano difficoltà a capire le parole e le frasi che sentono o leggono. Con la progressione della condizione, alcune persone non riescono più a parlare del tutto e altre possono dire a malapena poche parole.


Mentre le persone con altri tipi di afasia possono sperimentare miglioramenti nel tempo, spesso aiutati dalla logopedia, questo non è il caso dei pazienti con la forma primaria della condizione. Alcuni individui con PPA, tuttavia, a volte possono trarre beneficio da nuove strategie di comunicazione apprese dai logopedisti di parola-linguaggio.


Secondo NHS Choices [ndt: sito di news del servizio sanitario nazionale britannico] sono poche le possibilità di recupero per le persone con afasia legata a condizioni neurologiche progressive. Questo, dicono gli esperti, dipende dal fatto che non c'è modo di riparare o prevenire il danno permanente al cervello.


Le ricerche del Cognitive Neurology and Alzheimer’s Disease Centre della Northwestern University dicono: "Poiché la PPA è progressiva, il calo della capacità di parlare non può che continuare. Inoltre, possono essere influenzate alcune abilità linguistiche, così come memoria, attenzione, giudizio, o esserci cambiamenti nel comportamento e nella personalità".


I sintomi della malattia comprendono un modo di parlare rallentato o interrotto, un minore uso del linguaggio, esitazioni nel trovare le parole, difficoltà a comprendere o a seguire una conversazione (nonostante l'udito normale), l'impossibilità improvvisa di capire parole semplici, e il dimenticare i nomi degli oggetti familiari.

 

 

 


Fonte: Olivia Lerche in Express.co.uk (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)