Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cerca supporto di altri caregiver per far fronte alla nuova situazione

Cosa è la fase di 'coping' del caregiving?

Nel caregiving, dopo la fase di 'consapevolezza' (sperimentare quel jet lag, per così dire), c'è quella successiva di coping (affrontare, far fronte, convivere): come sentirsi soli in un 'paese strano'.


L'isolamento che accompagna il viaggio nel morbo di Alzheimer (MA) è difficile. I caregiver si sentono esseri invisibili. Secondo uno studio pubblicato su Frontiers in Psychology nel 2017, l'isolamento sociale può portare a depressione, problemi di memoria e attenzione, malattie cardiache, ipertensione e ictus. E, in particolare i caregiver e i loro cari sono stati profondamente colpiti dalla quarantena durante il blocco Covid-19, con grande danno.


Questa fase di far fronte nel viaggio di caregiving trova il caregiver in una 'strana' arena di isolamento sociale. Jill Gafner Livingston, autrice di Personal Positioning for Caregivers (Posizionamento personale per i caregiver), osserva nei suoi seminari che

"L'isolamento del caregiver non consiste nell'essere bloccati in casa o non avere tempo libero. È personale. È interno. L'anima del caregiver è triste e ci sono così tante emozioni, tra le quali la colpa è quella principale".


Lei suggerisce di rompere la catena di isolamento e sentimenti interni negativi invitando amici per socializzare, iniziare la giornata con pensieri incoraggianti, dire qualcosa di positivo a uno sconosciuto che incontri, evitare le chiacchiere negative e cercare supporto di altri caregiver. La mancanza di esperienze significative, edificanti per il caregiver, può portare a diminuire l'autostima o persino il desiderio di essere impegnati, che a loro volta, possono portare a un caregiving apatico e risentito.


Per aiutare a far fronte a questa 'solitudine' nel viaggio sconosciuto del MA, i caregiver dovrebbero sforzarsi di comprendere meglio la realtà delle proprie aspettative. Le aspettative non realistiche, spesso fissate troppo in alto, con la perfezione come obiettivo, possono lasciare i caregiver sfiniti, frustrati e depressi. Ad esempio, la casa del caregiver non deve essere sempre perfettamente pulita e organizzata, e va bene se la persona cara esce di casa per un appuntamento con calze spaiate.


Raggiungere un senso di equilibrio e accettazione e apprezzare i piccoli successi può mettere i caregiver più a proprio agio e facilitare lo stress di prendersi cura dei loro cari. Inoltre, imparare di più sul MA, in particolare su come gestire le strategie di comunicazione e comportamentali, può dare fiducia ai caregiver e sicurezza di sé per far fronte alle sfide quotidiane nella cura dei loro cari.


Il caregiver in questa fase di coping si è rassegnato a questa nuova routine, ma tende la mano per avere aiuto, cercando di adattarsi anche se non è sicuro come. Si presta più attenzione ai bisogni del caregiver, a volte a causa dei livelli di stress che raggiungono il picco e prendono un pedaggio sulla salute del caregiver.


Durante questa fase di coping, è fondamentale per il caregiver costruire e utilizzare un team di assistenza per supporto e sostegno. In più, avere un senso di speranza fornisce incoraggiamento e forza per mantenere una qualità accettabile della vita e coltivare il benessere per il caregiver e la persona cara.


Imparare a gestire le esigenze del caregiving, godendo anche di attività piacevoli insieme, rievocare ricordi e rimanere flessibili, sono tutti modi in cui il caregiver può viaggiare attraverso questa fase di 'coping' nel caregiving.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)