Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Timori dei rischi, comorbidità e altro tengono molti lontani dagli studi clinici

Perché le persone esitano ad iscriversi agli studi clinici per il morbo di Alzheimer?

Alcune delle principali difficoltà di fronte ai ricercatori nel condurre studi sul morbo di Alzheimer (MA) e a reclutare candidati, includono barriere come la mancanza di tempo, la mancanza di strumenti clinici diagnostici disponibili e le potenziali preoccupazioni dei candidati sui rischi che corrono per protocolli sperimentali o procedure invasive.


Ad aumentare le ragioni per cui le persone esitano ad iscriversi agli studi clinici di MA c'è poi la mancanza di vicinanza a un centro di ricerca, insieme alle proprie comorbidità. Per le comunità sotto-rappresentate ci sono grandi ostacoli aggiuntivi alla partecipazione, come la mancanza di sensibilità culturale e il requisito per il candidato proposto di avere un partner nello studio (qualcuno che può riferire sui cambiamenti cognitivi).


Per inviare un individuo a una sperimentazione clinica, il medico deve sapere che l'individuo può avere un deterioramento cognitivo, o essere a rischio. Tuttavia, alcuni studi dimostrano che i medici non sono consapevoli della compromissione cognitiva in oltre il 40% dei loro pazienti con disabilità cognitive.


Data la mancanza di opzioni di trattamento per la malattia, il rilevamento del deterioramento cognitivo offre anche l'opportunità di inviare i pazienti a studi di ricerca che possono contribuire a capire la malattia e le opzioni di trattamento future. Però ci sono costi significativi associati al rilevamento della compromissione cognitiva negli over-65. È in corso uno studio dei National Institutes of Health, per chiarire come pesare benefici e danni della rilevazione della demenza in una popolazione diversificata di anziani che frequentano cliniche di cure primarie.


Inoltre, secondo uno studio dei NIH del 2015, gli studi clinici hanno difficoltà a includere persone di diversa estrazione razziale ed etnica, tradizionalmente sotto-rappresentate nella partecipazione alle ricerche. Le barriere alla loro partecipazione possono includere diffidenza comprensibile e di vecchia data verso l'istituzione medica e gli istituti di ricerca accademica locali, lingua, barriere e costi logistici come tempo e viaggio, mancanza di sensibilità culturale e affinità etnica/culturale con il personale, e procedure invasive.


Queste barriere sono particolarmente preoccupanti perché si considera che molti di questi gruppi hanno un rischio maggiore di demenza. Inoltre, diversi criteri di esclusione di molti studi eliminano le persone con condizioni di comorbilità che però sono prevalenti in alcuni gruppi razziali o etnici, come il diabete e le malattie vascolari.


Anche certi requisiti specifici per gli studi clinici complicano il reclutamento dei candidati: alcuni studi potrebbero richiedere che il candidato dimostri un possibile profilo di biomarcatore di tipo MA o un biomarcatore 'positivo' come un elevato carico amiloide o un rischio genetico come il gene ApoE4.


La relazione tra i ricercatori di MA e il pubblico rimane a un crocevia critico. Sono necessarie migliori intuizioni su ciò che motiva pazienti e medici a partecipare agli studi clinici per superare le barriere culturali e psicologiche. Rimangono opportunità per capire meglio, ma la maggior parte delle persone è disposta a partecipare a studi clinici, o almeno è consapevole della loro necessità.


In un recente sondaggio Research!America, l'86% degli americani non ha partecipato alla ricerca e il 76% ha dichiarato di volere, molto o abbastanza, prendere parte a un esperimento clinico se quello è il consiglio di un medico. Ulteriori informazioni sugli studi clinici e come partecipare sono disponibili su www.alzheimers.gov e www.alz.org.

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.