Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Perché il mio caro con demenza a volte 'è presente' e a volte no?

Demenza è un termine ombrello che descrive una condizione neurologica progressiva che colpisce le capacità cognitive delle persone, come memoria, linguaggio e ragionamento. IL morbo di Alzheimer (MA) ne è la forma più comune, ma altre forme comuni includono la demenza vascolare, la demenza da corpi di Lewy e la demenza frontotemporale.


Non è raro per le persone con demenza sperimentare fluttuazioni nelle loro capacità cognitive e nei livelli di consapevolezza. A volte possono essere del tutto 'presenti', sapere chi si trova intorno a loro, dove sono e cosa sta succedendo. E poi altre volte possono essere confuse, disorientate, inconsapevoli di ciò che le circonda e non hanno più familiarità con i propri cari.


Queste fluttuazioni possono essere angoscianti per i caregiver, che non sanno mai cosa aspettarsi da un momento all'altro.

 

Cosa causa queste fluttuazioni nella consapevolezza?

Diversi fattori possono contribuire alle fluttuazioni cognitive nelle persone che hanno la demenza. I fattori ambientali, come i cambiamenti di routine o nuovi ambienti, possono causare confusione e disorientamento. Anche la fatica può avere un ruolo importante. La stanchezza, anche nei giovani adulti, ha effetti negativi noti sull'attenzione e sulla capacità di apprendimento di una persona. Questo può essere molto più pronunciato negli anziani e nelle persone con demenza.


Alcuni farmaci usati per trattare la demenza e altre condizioni di salute correlate possono avere un impatto anche sulla funzione cognitiva di una persona. Ad esempio, alcuni farmaci usati per trattare la depressione o l'ansia possono causare confusione o disorientamento, specialmente negli anziani.


Infine, l'ora del giorno può avere un ruolo importante nelle fluttuazioni cognitive. Le persone con demenza spesso sperimentano il 'sundowning' (sindrome del tramonto), che le induce a diventare più agitate o confuse nel tardo pomeriggio o nella sera. Il sundowning può anche portare le persone con demenza a muoversi incessantemente o a vagare. Alcuni scienziati pensano che ciò potrebbe essere dovuto a cambiamenti nell'area del cervello che controlla l'«orologio interno», che segnala quando siamo svegli o dormiamo. Questo guasto può portare alla confusione.


I pazienti con demenza sperimenteranno spesso anche un periodo di lucidità nella settimana che precede la morte. La scienza non sa ancora bene perché ciò accade e sono in corso studi.

 

Sappiamo cosa sta succedendo nel cervello?

La neurobiologia che è alla base di queste fluttuazioni cognitive è poco chiara, tuttavia sappiamo che la demenza è causata da danni alle cellule cerebrali e alle connessioni tra di loro. Nel MA questo deterioramento graduale delle cellule cerebrali inizia prima nei centri di memoria del cervello e si diffonde gradualmente alle regioni che regolano l'attenzione e la consapevolezza.


Anche i cambiamenti alla 'rete di modalità predefinita' del cervello possono determinare queste fluttuazioni. La rete di modalità predefinita è una rete di aree cerebrali che rimane attiva quando una persona non è coinvolta o focalizzata su alcun compito. Si pensa che aiuti a ricordare, sviluppare il nostro concetto di sé e pensare al futuro. Questa rete è attiva durante lo 'stato di riposo'.


Nelle persone con demenza, la rete di modalità predefinita è interrotta e questo può portare a cambiamenti nella cognizione e nella consapevolezza di sé.

 

C'è qualcosa che può aiutare?

Nonostante le sfide associate alle fluttuazioni cognitive nelle persone con demenza, gli scienziati hanno scoperto che gli interventi comportamentali possono fornire un certo sollievo. Ad esempio, una revisione degli studi di musicoterapia ha dimostrato che la musica può migliorare gli esiti dell'umore e della memoria nelle persone con demenza.


Ascoltare musica familiare può anche aiutare a mantenere un senso di sé e stimolare i ricordi autobiografici nelle persone con demenza. Alcuni scienziati pensano che ciò possa essere dovuto al fatto che la musica può aiutare a regolare la rete di modalità predefinita, che è cruciale per l'elaborazione delle informazioni su noi stessi.

 

Cosa fare se la persona cara non è 'presente'

Quando visiti la persona cara con demenza, è importante usare frasi brevi, stabilire un contatto visivo, ridurre al minimo le distrazioni (come TV o radio ad alto volume sullo sfondo) e non interromperla. Se la persona cara con demenza è agitata, è importante ascoltare con calma le sue preoccupazioni e frustrazioni. Sfidarla può spesso portarla ad agitarsi di più.


I cambiamenti nel comportamento o nello stato emotivo di una persona con demenza possono essere molto stressanti per la persona, i suoi cari e i caregiver. Questi cambiamenti nel comportamento possono essere il risultato di cambiamenti nel cervello. Ma spesso possono anche essere il risultato di frustrazione per la capacità ridotta della persona di comunicare in modo efficace come una volta.


Ci sono vari suggerimenti per ridurre le fluttuazioni cognitive nelle persone con demenza: per esempio limitare la loro assunzione di caffeina, esporle alla luce naturale durante il giorno e a una illuminazione più calda la sera, e far loro fare attività fisica a sufficienza.


Tuttavia, le fluttuazioni cognitive nelle persone con demenza sono un aspetto complesso e stimolante della malattia. E anche se alcuni interventi comportamentali, come la musicoterapia, possono dare miglioramenti temporanei nell'umore e nella memoria, la demenza è una malattia terminale. Ora ci sono diversi farmaci che promettono di rallentare il declino della memoria nelle persone con MA, ma gli effetti sono piccoli e sono necessarie molte più ricerche per comprendere e trattare meglio questa malattia devastante.

 

 

 


Fonte: Yen ying lim (prof.ssa associata, Monash University) in The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)