Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Oltre la negazione: vedere i segni della demenza

Penso a me stesso come persona istruita a riconoscere i segni della demenza. Dopo tutto, sono stato vicino a persone con diagnosi di demenza per la maggior parte della mia vita.

Probabilmente ho incontrato, valutato o osservato più di 10 mila ospiti con demenza negli ultimi 30 anni.


Potrei individuare e riconoscere rapidamente quando qualcuno ha i segni della demenza. O perlomeno questo è quello che pensavo. Nel 2000, non mi era insolito chiamare mia madre e chiaccherare due o tre volte alla settimana. Come cucciolo di mamma reo confesso, ero sempre preoccupato per la mamma.


Durante una di queste telefonate, posso dire che mia madre era sconvolta. Aveva accusato la governante di aver rubato alcuni dei suoi gioielli. Ero arrabbiato con la governante e pronto a difendere la posizione di mia madre. Due giorni dopo, mia sorella ha trovato i gioielli in una scatola sotto il letto di mia madre. Una settimana dopo, ho avuto un'altra conversazione telefonica con mia mamma, questa volta ha detto che la governante stava prendendo la sua auto per giri non autorizzati, così l'ha licenziata quel giorno. Ancora una volta, ho parlato con mia sorella che teneva le chiavi della macchina della mamma e ha detto che non era stata spostata da un mese.


Ho detto a mia sorella che la governante era un problema reale e sembrava dileggiare la mamma. Mia sorella ha espresso l'opinione che la mamma stava diventando sempre più smemorata e stava cominciando ad alzarsi nel bel mezzo della notte e conversava con sua sorella deceduta 20 anni prima. La mia reazione immediata è stata che mia madre era disidratata. Forse non beve acqua potabile a sufficienza, e ciò causa il suo stato confusionale. O forse era un cambiamento di farmaci, e c'era una certa interazione tra farmaci che avrebbe potuto spiegare il suo comportamento. Mia sorella, sentendo la mia diagnosi, ha portato la mamma dal medico.


Poi ho ricevuto la chiamata che temevo da mia sorella. Il medico ha detto che la mamma stava evidenziando segni di demenza. Anche se un medico aveva dato questa diagnosi, io ancora non volevo crederci. "Ha fatto un esame completo del sangue?" ho chiesto? "Ha fatto un esame delle urine per vedere se è disidratata?". Ero sicuro che mia madre avesse appena subito una momentanea battuta d'arresto che potrebbe essere facilmente spiegata. Ma non era così. Da quel giorno in poi, le sue condizioni cominciarono a peggiorare. In un primo momento, mia sorella si è presa cura di lei da sola. Poi abbiamo assunto del personale per prendersi cura di lei nella sua casa, e, infine, si è trasferita in una delle mie residenze di assistenza. Era diventata uno dei miei clienti.


Non ho visto tutti i segni che avrei dovuto vedere:

  • accusare persone di rubare oggetti personali;
  • parlare a parenti che sono scomparsi come se fossero ancora vivi;
  • dimenticare i nomi di familiari stretti o eventi memorabili;
  • temere di uscire dopo il tramonto, e
  • difficoltà a trovare le parole.


Volevo che mia madre fosse ancora la persona che conoscevo da tutta la vita. Non conoscevo questa nuova persona, quindi non volevo accettare o riconoscere la malattia. La mia psiche non consentirebbe a mia madre di essere malata o di avere sintomi di una malattia che conoscevo così bene.


Come famigliari, rifiutiamo l'Alzheimer. Pensiamo che, non riconoscendolo, andrà via in qualche modo. Ma non è così. La sua chiamata diventa sempre più forte fino a quando si è costretti ad ascoltare.


A mia madre è stato prescritto un farmaco chiamato Aricept subito dopo la sua diagnosi, e le sue condizioni sono migliorate nel breve termine. Ma la cosa migliore che possiamo fare come famigliari è quello di guardare ciò che è normale e quindi assicurarci di accettare la realtà di ciò che potrebbe essere il possibile declino.

 

 

 

 

 

*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 

************************
Dwayne J. ClarkScritto da Dwayne J. Clark, fondatore e amministratore delegato della casa di cura Living Aegis di Seattle e autore del libro di memorie "My Mother, My Son".

Pubblicato in MySanAntonio.com il 24 Aprile 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari - Copyright 2012 San Antonio Express-News. All rights reserved.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.