Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come minimizzare i danni da ictus, secondo gli esperti

IctusIn seguito a un ictus, gli esiti per il paziente possono essere influenzati da fattori diversi come la temperatura del corpo, glicemia (zucchero nel sangue), e la posizione nel letto, hanno spiegato i ricercatori del Loyola University Medical Center.

In un articolo sulla rivista MedLink Neurology, il primo autore Flaster Murray, MD, PhD e colleghi riassumono le ultime ricerche sulla cura dei pazienti colpiti da ictus ischemico. (La maggior parte degli ictus sono ischemici, nel senso che sono causati da coaguli di sangue.)


"Il periodo immediatamente dopo un ictus ischemico acuto è un momento di rischio significativo" scrivono i neurologi della Loyola. "Una attenzione meticolosa alla cura del paziente con ictus durante questo tempo può evitare un ulteriore danno neurologico e ridurre al minimo le complicanze più comuni, ottimizzando le possibilità di recupero funzionale". La cura dell'ictus ha due obiettivi principali: ridurre al minimo il danno al tessuto cerebrale e prevenire e curare le molte complicazioni neurologiche e mediche che possono verificarsi subito dopo un ictus.


Gli autori analizzano i molti e complessi fattori che influenzano l'esito. Ad esempio, vi sono considerevoli prove di un legame tra l'iperglicemia (glicemia alta) e gli scarsi risultati dopo l'ictus. Gli autori raccomandano uno stretto controllo della glicemia, con frequenti controlli del glucosio con stick alle dita e un trattamento aggressivo di insulina.


Per ogni grado 1°C di aumento della temperatura corporea nei pazienti colpiti da ictus, più che raddoppia il rischio di morte o grave disabilità. E' stato dimostrato che il raffreddamento terapeutico aiuta i pazienti con arresto cardiaco, e sono in corso studi clinici per determinare se tale raffreddamento possa aiutare anche i pazienti colpiti da ictus. Fino a quando quegli studi non sono stati completati, l'obiettivo dovrebbe essere quello di mantenere le temperature normali (tra 35,5°C e 37,5°C).


Anche la posizione nel letto è importante, perché essere seduti in posizione verticale diminuisce il flusso di sangue nel cervello. Una pratica comune è quella di mantenere il paziente in posizione orizzontale per 24 ore. Se un paziente ha ortopnea (difficoltà di respirazione in posizione orizzontale), la testata del letto deve essere mantenuta al più basso livello che il paziente può tollerare.


Gli autori discutono molte altre questioni nella cura dell'ictus, compresa la gestione della pressione sanguigna, il volume del sangue, la terapia con statine, la gestione di complicanze quali la polmonite e la sepsi, l'infarto e altri problemi cardiaci, i coaguli di sangue, le infezioni, la malnutrizione e l'aspirazione, il gonfiore del cervello, le convulsioni, gli ictus ricorrenti e le emorragie cerebrali. Studi hanno dimostrato che le unità ospedaliere che si specializzano nella cura dell'ictus diminuiscono la mortalità, aumentano la probabilità di essere dimesso e migliorano lo stato funzionale e la qualità della vita.


Tutti i pazienti dovrebbero ricevere una terapia di supporto - compresi coloro che soffrono di ictus importanti e gli anziani. "Anche in questi gruppi, la maggior parte dei pazienti sopravvive all'ictus", scrivono gli autori. "Il grado di recupero funzionale, tuttavia, può essere notevolmente influenzato dall'intensità e dall'appropriatezza delle cure di supporto". Co-autori sono neurologi e specialisti di ictus della Loyola: Sarkis Morales-Vidal, MD, Michael Schneck, MD, e Jose Biller, MD.

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte:Materiale della Loyola University Health System, via Newswise.

Pubblicato in ScienceDaily il 14 Maggio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)