Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

dale bredesen david perlmutter and wifesDa sinistra dott. Dale Bredesen, moglie Aida, dott. David Perlmutter, moglie Leize

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'efficacia significativa sul trattamento del morbo di Alzheimer (MA). Sfortunatamente, devo continuare a dirlo.


Come è stato scritto di recente nella rivista Neurology:

Nonostante i grandi sforzi scientifici per trovare trattamenti per il MA, sono disponibili solo 5 farmaci, con effetti benefici limitati sui sintomi, solo su una proporzione limitata di pazienti, e senza riuscire a modificare il decorso della malattia. La prevalenza di MA raddoppia ogni 5 anni, raggiungendo un tasso allarmante del 50% negli over-85. Nel contesto delle tendenze demografiche della società moderna, in cui gli anziani rappresentano il segmento di popolazione con la crescita più rapida, è necessario identificare nuovi bersagli terapeutici che possono prevenire, ritardare o curare il MA.


Gli autori sottolineano nuovamente ciò che sappiamo: che non esiste un 'proiettile d'argento' disponibile ora, o nel prossimo futuro, che possa aiutare in questa condizione devastante e fatale.


Stavo discutendo di questa sfida con il mio amico e collega, il dott. Dale Bredesen, l'anno scorso. Ha convenuto che non esiste un unico approccio efficace nel trattamento di questa malattia, ma è andato oltre, affermando:

"E' chiaro che non esiste un proiettile d'argento per l'Alzheimer. Quello che dobbiamo fare è usare i pallettoni d'argento".


Ciò che intendeva il Dr. Bredesen era che nella degenerazione del cervello sono coinvolti più problemi, che si manifestano come MA. Egli afferma che un approccio che non si concentra solo sulla ricerca di una singola terapia, ma piuttosto migliora una serie di problemi problematici, è la chiave per risolvere la sfida del morbo.


Egli ha sviluppato un programma che riconosce i molteplici problemi (come squilibrio ormonale, bassi livelli di vitamina D, tossine, glicemia alta, compromissione del metabolismo del glucosio cerebrale, aumento della permeabilità intestinale e molti altri) che cospirano per far degenerare il cervello. Ritiene che l'attenzione a questi fattori, e la loro riparazione, possano portare a un'inversione del MA.


Abbiamo capito che molti dei neuroni del cervello sono funzionali ma non funzionanti in chi ha il MA. E la causa di questo compromesso in termini di funzionalità è identificata e descritta da anni nelle riviste scientifiche. Fondamentalmente, una popolazione di cellule cerebrali perde progressivamente la capacità di utilizzare lo zucchero glucosio come combustibile e restano inattive. Questo è il motivo per cui vengono usate le scansioni PET che misurano il metabolismo cerebrale del glucosio quando si studiano i pazienti con la malattia.


Una nuova ricerca dimostra che questi neuroni inattivi possono essere riattivati ​​quando i chetoni, un tipo di grasso prodotto nel corpo quando le persone seguono una dieta chetogenica, consentono a queste cellule cerebrali di riguadagnare la loro funzione. Questo è il motivo dietro l'inclusione da parte del Dr. Bredesen di una dieta chetogenica come uno dei molti punti di forza nel suo programma completo.


Quello che sono così entusiasta di segnalare è il fatto che il protocollo del Dr. Bredesen FUNZIONA. Ora ha dimostrato che il MA è davvero reversibile!


Nella sua più recente pubblicazione, il Dr. Bredesen, lavorando con un team di medici in cliniche in tutto il paese, ha dimostrato che un approccio sfaccettato si è dimostrato efficace nell'invertire realmente il declino cognitivo che vediamo nei pazienti con lieve decadimento cognitivo (MCI), considerato in genere un preludio al MA, così come nei pazienti nei quali la diagnosi di MA era già stata confermata.


E al di là del miglioramento delle funzioni cerebrali, praticamente su tutta la linea, le relazioni sui casi reali rivelano come alcune persone che erano essenzialmente incapaci di prendersi cura di se stesse siano riuscite effettivamente a tornare al lavoro retribuito.


Inoltre, in un precedente rapporto, il Dr. Bredesen descrive come alcuni pazienti mostrano un miglioramento oggettivo e reale in termini di scansioni cerebrali che sono state lette da radiologi indipendenti.


Come neurologo, posso dirti che siamo stati addestrati a credere che questi miglioramenti nei pazienti con MA non possono accadere. Ma sta accadendo, proprio ora, in cliniche di tutto il paese.


Sviluppare il singolo farmaco, unico e brevettabile, il proiettile d'argento, per curare il MA, non è successo, e probabilmente non accadrà. Questo senza dubbio spiega perché la Pfizer, il gigante farmaceutico, ha ora cessato la ricerca sul MA.


Il Dr. Bredesen conclude il suo articolo pietra miliare affermando:

"In sintesi, per il trattamento del MA e dei suoi precursori, MCI e SCI (deterioramento cognitivo soggettivo) si dimostra promettente un approccio mirato, personalizzato, di medicina di precisione che affronta i molteplici potenziali contributori al declino cognitivo di ciascun paziente. I miglioramenti documentati nei 100 pazienti riferiti qui forniscono un supporto per eseguire uno studio clinico prospettico, randomizzato e controllato, specialmente in considerazione dell'attuale mancanza di trattamento efficace per questa malattia comune e altrimenti terminale.


Nel corso della mia carriera medica sono stato benedetto dall'opportunità di entrare in contatto con alcuni clinici e ricercatori incredibilmente lungimiranti in tutto il mondo. Tuttavia, questa è la prima volta che dichiaro che un particolare individuo, a mio parere, merita il premio Nobel. Il Dr. Bredesen ha sfruttato un paradigma che sfida l'approccio standard della medicina occidentale moderna.


Questo approccio personalizzato riconosce la logica fondamentale di puntare molteplici problemi per migliorare il MA. Ci ha mostrato che questa malattia, che ora colpisce circa 40 milioni di persone in tutto il mondo e costa oltre 1 trilione di dollari l'anno, non è una condanna a morte.


L'Alzheimer può essere invertito.

 

 

 


Fonte: Dr. David Perlmutter (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Dale E Bredesen, Kenneth Sharlin, David Jenkins, Miki Okuno, Wes Youngberg, Sharon Hausman Cohen, Anne Stefani, Ronald L Brown, Seth Conger, Craig Tanio, Ann Hathaway, Mikhail Kogan, David Hagedorn, Edwin Amos, Amylee Amos, Nathaniel Bergman, Carol Diamond, Jean Lawrence, Ilene Naomi Rusk, Patricia Henry and Mary Braud. Reversal of Cognitive Decline: 100 Patients. J Alzheimers Dis Parkinsonism, 19 Oct 2018, doi: 10.4172/2161-0460.1000450

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.