Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Messo in pratica modello per la cura della demenza che riduce i ricoveri

Un modello innovativo di cura della demenza è già stato usato per trattare oltre 1.000 pazienti.

Esso riduce notevolmente le visite al pronto soccorso e i ricoveri e incoraggia l'uso di farmaci che non sono dannosi per il cervello che invecchia.


Il modello ABC - Aging Brain Care [assistenza al cervello che invecchia] è stato sviluppato da medici-ricercatori dell'Istituto Regenstrief e della School of Medicine della Indiana University. Estendendo la definizione di paziente per includere i familiari che permettono agli individui con deterioramento cognitivo di vivere nella casa di cura, i medici, gli infermieri, gli assistenti sociali e il resto del personale lavorano a stretto contatto sia con gli anziani che con i caregiver familiari (nella sala esami e in casa, come pure al telefono e via e-mail) per fornire assistenza che migliora la salute mentale e fisica.


Malaz BoustaniMalaz BoustaniQuesto mese, si è visto il 1.000° paziente al Wishard Healthy Aging Brain Center, la prima struttura a utilizzare il modello ABC. L'Healthy Aging Brain Center (HABC) è sia laboratorio di ricerca che struttura di trattamento focalizzata sullo stato mentale degli anziani. Il centro ha visto una riduzione del 45 per cento delle visite al pronto soccorso dell'ospedale e del 54 per cento dei ricoveri rispetto a individui simili non trattati al centro. "I pazienti trattati con il modello ABC hanno minori sintomi comportamentali e psicologici della demenza dopo un anno, rispetto a quelli che avevano al momento dell'inizio del trattamento", ha detto Malaz Boustani (foto), MD, ricercatore Regenstrief, professore associato di medicina alla Scuola di Medicina della UI e direttore sanitario del centro Wishard.


I pazienti che sono assistiti all'HABC ricevono una prima valutazione cognitiva, che comprende test neuropsicologici, risonanza magnetica, revisione dei farmaci e valutazione neurologica e fisica strutturata. Poi il personale aiuta sia il paziente che il caregiver a sviluppare un piano individuale di trattamento che in genere include il riconoscimento dei farmaci potenzialmente dannosi, la prescrizione di nuovi farmaci, l'avvio di regimi di esercizi mentali e fisici, e il lavoro per ridurre lo stress, migliorando la vita quotidiana.


"La nostra ricerca nel corso dell'ultimo decennio ha mostrato l'importanza delle famiglie e delle comunità, oltre alle cure mediche, nel miglioramento della qualità della vita degli anziani con demenza"
, hanno detto Christopher Callahan, MD, ricercatore Regenstrief, e Yvonne Cornelius Pettinga, Professoressa di ricerca nell'invecchiamento alla Scuola di Medicina della IU. "L' HABC utilizza un approccio di gruppo per aiutare tutti a portarsi sulla stessa linea nella realizzazione degli obiettivi di cura per i pazienti e i loro caregiver familiari". Il Dr. Callahan vede i pazienti all'HABC ed è anche direttore e fondatore del Center for Aging Research della IU.


L'HABC riceve referenze da tutto il paese ed è diventato velocemente un leader riconosciuto a livello nazionale nella cura degli anziani, secondo il dottor Boustani, geriatra. All'inizio di questo mese, il nuovo Senior Health Implementation Center dell'Istituto Regenstrief ha annunciato che diffonderà gli strumenti dell'ABC, tra cui un manuale come-fare per i medici, un monitor dei sintomi della demenza e un manuale delle risorse per il personale sanitario, oltre a provvedere alla formazione in loco.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Indiana University School of Medicine

Pubblicato in ScienceCodex.com il 31 Maggio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.