Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come presentarsi ad un paziente con demenza

Se si ha intenzione di visitare un proprio caro con demenza, per favore non partire con domande. Se lo si fa, c'è una buona probabilità di aumentare il suo livello di ansia, e con essa la confusione.


Le domande possono essere la radice di ogni male, quando si tratta di pazienti affetti da demenza.


Per esempio, si consideri l'ambiente del ristorante. Ci si potrebbe chiedere perché [il paziente] diventa così perplesso in questa atmosfera, ma pensiamo che di solito la prima cosa che succede quando si entra è sentire domande: "Vuoi un tavolo o un separè?", "Siete in due o aspettate qualcuno?", "Caffè o tè?", "Fumatori o non fumatori?", "Che tipo di condimento sull'insalata?". Aggiungiamo il frastuono tipico di un luogo pubblico con più conversazioni contemporanee. Oltre tutto può essere un ambiente sconosciuto, un motivo in più per mandare al soffitto il suo livello di ansia.


Come caregiver, dobbiamo imparare a non avvicinarci ad un paziente di demenza con domande e con la richiesta di prendere decisioni. Al contrario, iniziare con una semplice introduzione senza complicazioni. Sì, anche se si è il coniuge, le prime parole dovrebbero essere: "Ciao, il mio nome è Ellen. Sono tua moglie". Non essere imbarazzati da questo [approccio]. La cosa peggiore che si può fare è dire: "Ciao, ti ricordi di me?".


Questo è particolarmente vero negli ospedali. Un operatore sanitario dovrebbero identificarsi immediatamente, guardando il paziente negli occhi e dicendo qualcosa del tipo: "Ciao, il mio nome è Joanne. Sarò la tua infermiera oggi".


Costringere i pazienti a lottare per trovare la risposta giusta di primo acchitto, non porta assolutamente a nulla. Se si devono porre domande importanti, trovare lentamente la strada per arrivarci. Se si affronta correttamente, si può anche ottenere la risposta corretta. Tuttavia, se si tratta di un importante problema medico o finanziario, queste risposte hanno bisogno di verifica da parte di un familiare o di un tutore del paziente.


Un altro consiglio è che, prima di presentarsi, è importante assicurarsi di avere il contatto visivo con il paziente. Non avvicinarlo da dietro, si spaventerà.


La maggior parte di questi suggerimenti vale per i pazienti nelle fasi moderate/avanzate della malattia, ma anche quelli nelle fasi iniziali possono essere più confusi in un ambiente come un ospedale. Si può essere fortunati di avere una buona conversazione con loro, semplicemente iniziandola correttamente. Sappiamo cosa vale la prima impressione.

 

 

 

 

 


Pubblicato da Gary Leblanc in Hernando Today (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)