Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Storie verbali: palliativo per le menti afflitte da Alzheimer

Mia nonna mi ha raccontato uno dei suoi primi ricordi, molto prima prima di perderli tutti.

"A mio nonno piaceva guardare i film francesi, e lui mi prendeva con sè quando ero una bambina molto piccola", mi disse. "Come babysitter per me, suppongo. Non riuscivo a capire le parole, ma mi piacieva stare lì e guardare le immagini".


Lei aveva un debole per quei film dell'inizio del periodo della Grande Depressione, perché le ricordavano anche suo padre che, dopo la Boston University, era riuscito a suonare la batteria e ad eseguire altri effetti sonori nelle proiezioni di film muti prima dell'inizio della Prima Guerra Mondiale.


Queste erano storie di famiglia che nessuno aveva sentito prima che lei le raccontasse circa dieci anni fa, ed è stata una cosa buona cosa condividerle quando l'ha fatto. Lei era sempre stata la storica della famiglia, un dovere che ha ceduto a me nel corso del tempo.


Non molto tempo dopo avermi passato la sua collezione di documenti provenienti da molte generazioni di parenti, lei mi ha permesso di fare alcune registrazioni audio dei suoi ricordi personali.


Nel giro di pochi anni, avrebbe faticato a ricordare il mio nome. Molto tempo dopo che l'Alzheimer la consumasse, queste registrazioni - sei ore in tutto - sono rimaste un ricordo meravigliosamente intimo della sua vita, a partire dai suoi primi ricordi.


Non esiste una cura per la demenza, e solo una minima comprensione di come funziona. Eppure, sia per i malati che per coloro che essi lasciano indietro, le storie orali possono costituire un palliativo utile, un modo per conservare per sempre una voce e una personalità, nonostante la fragilità della mente.


Tutti noi viviamo più a lungo, e con la longevità arriva lo spettro della demenza. L'Alzheimer è una tra le nostre afflizioni più costose, imponendo un onere pari a quello sommato delle malattie cardiache e del cancro, secondo una ricerca della RAND Corporation. I dati del suo sondaggio suggeriscono che è la malattia singola più temuta negli Stati Uniti. Senza ulteriori progressi medici, la metà dei baby boomers che raggiungeranno gli 85 anni avrà una mente pulita lentamente ed accuratamente della memoria, dell'esperienza, del loro senso del sé. Chiamatela uno tsunami, lento a muoversi, della dimenticanza.


O no: uno «tsunami» è un cliché da giornalista, mi ha detto di recente la dott.ssa Reisa Sperling, direttrice del Centro per la Ricerca e il Trattamento dell'Alzheimer al Massachusetts General Hospital. "Uno tsunami arriva rapidamente", dice, "e poi se ne va in fretta". Pensiamo invece all'aumento del livello del mare. Arriverà presto e non retrocederà.


Certo, una cosa è morire della malattia dopo 91 anni di vita come mia nonna, ma l'Alzheimer non è limitato agli anziani. "E' una morte al rallentatore", scrive il giornalista Greg O'Brien di Cape Cod, che ne ha ricevuto la diagnosi a 59 anni. Nel suo prossimo libro di memorie «Su Plutone: Dentro la Mente dell'Alzheimer» egli documenta con insistenza feroce la realtà della condizione che lentamente lo consuma. "Un giorno ... non tornerò da questo luogo gelido buio; quando ciò accade, voglio che la mia famiglia e i miei amici sappiano dove mi trovo", scrive.


Dovremmo tutti cogliere questa necessità naturalmente umana di conservare, registrare e testimoniare. Anche l'albero genealogico più dettagliato, i documenti scritti e le fotografie possono essere sterili in modo frustrante. Le storie verbali sono alcune delle selfies (foto di sè) più preziose che possiamo fare.


Oggi, anche il più semplice degli smartphone è in grado di registrare storie verbali digitali di alta qualità con pochi clic. Si possono inviare gratuitamente le registrazioni su Google Drive, e sono conservate indefinitamente, al sicuro da incendi e inondazioni, o da malattie che rovinano il cervello.


La voce e la mente vivida di mia nonna, che ho registrato su mini-dischi che erano all'avanguardia in quel momento, oggi sopravvivono in file MP3, facilmente duplicabili e condivisibili con i suoi pronipoti in Australia e in Canada occidentale, con altri discendenti qui nel New England, e con le generazioni non ancora nate. Preservando anche solo un po' di ciò che l'ha resa umana in modo unico, lei durerà a lungo dopo che i nostri documenti cartacei saranno diventati polvere.

 

 

 

 

 


Fonte: Alex Kingsbury in Boston Globe   (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)