Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Una masticazione ridotta deteriora la memoria e l'apprendimento

Dei ricercatori della Tokyo Medical and Dental University hanno dimostrato l'influenza dello stimolo masticatorio sulla funzione cerebrale, stabilendo la base molecolare di nuovi trattamenti e misure preventive per la disfunzione della memoria e dell'apprendimento.


La frequenza della masticazione da tempo sta diminuendo drasticamente, insieme ai cambiamenti nelle abitudini alimentari. La stimolazione masticatoria influenza lo sviluppo del sistema nervoso centrale e la crescita del tessuto maxillofacciale nei bambini.


Il deterioramento progressivo della funzionalità masticatoria dovuto all'invecchiamento e la conseguente riduzione della funzione cerebrale sono diventati grandi problemi. Anche se il rapporto tra masticazione e funzione cerebrale è potenzialmente importante, il meccanismo sottostante non era stato finora compiutamente compreso.


Era quindi importante chiarire il legame tra la masticazione e la funzione del cervello come un modo per prevenire i disturbi delle funzioni del cervello, compresi quelli legati alla memoria e all'apprendimento.


I ricercatori giapponesi hanno rilevato la mancata crescita di ossa e muscoli maxillofacciali nei topi che avevano stimoli masticatori ridotti, essendo nutriti con cibi in polvere. Inoltre, gli esperimenti comportamentali hanno rivelato che la riduzione della masticazione ha alterato le funzioni di memoria e di apprendimento. Nell'ippocampo di questi topi, un'area importante per la memoria, si è ridotta l'attività neurale, la formazione di sinapsi e l'espressione del «fattore neurotrofico derivato dal cervello» (BDNF).


Pertanto, gli autori hanno dimostrato che i cambiamenti negli stimoli masticatori possono modulare la neurogenesi (crescita di nuove cellule) e l'attività neuronale nell'ippocampo, contribuendo alla funzionalità cognitiva.


Questa ricerca suggerisce che mantenere o rafforzare la funzione masticatoria sarebbe un metodo efficace per prevenire la demenza e la disfunzione della memoria / apprendimento. E suggerisce anche che un'ulteriore chiarificazione del meccanismo che collega la masticazione e la funzione del cervello può portare in futuro a nuovi trattamenti e misure preventive per la disfunzione della memoria e dell'apprendimento.

 

 

 


Fonte: Tokyo Medical and Dental University(> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Y. Fukushima-Nakayama, Takehito Ono, M. Hayashi, M. Inoue, H. Wake, Takashi Ono, T. Nakashima. Reduced Mastication Impairs Memory Function. Journal of Dental Research, 2017; 002203451770877 DOI: 10.1177/0022034517708771

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)