Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cammina all'indietro per migliorare la memoria

Ogni volta che ricordiamo qualche episodio del nostro passato, non è insolito per noi dire che stiamo 'tornando indietro' su di esso, attribuendo in modo figurativo le caratteristiche spaziali al tempo non spaziale.


Sappiamo che spazio e tempo sono entità separate, ma quando pensiamo al nostro rapporto con il tempo spesso ci immaginiamo di viaggiare lungo una linea temporale, con il futuro che si estende davanti a noi e il passato che si estende dietro di noi. Guardiamo 'avanti' al futuro e 'indietro' al passato.


Mentre pensare al tempo in termini di dimensioni spaziali è, ovviamente, puramente figurativo, uno studio recente eseguito in Inghilterra suggerisce che pensare al tempo in termini di spazio fisico offre benefici inaspettati e potenzialmente utili quando si tratta di ricordare il passato.


Attraverso una serie di esperimenti progettati per testare l'effetto del viaggio a ritroso nello spazio sul richiamo di eventi avvenuti nel recente passato, i ricercatori guidati da Aleksandar Aksentijevik hanno dimostrato che pensare al passato camminando 'all'indietro', può migliorare la nostra memoria di ciò che abbiamo vissuto lì.


In una serie di sei esperimenti, i partecipanti hanno visto il video di un crimine organizzato, un elenco di parole o una serie di immagini, e in seguito sono stati testati sulla precisione del loro richiamo del video, delle parole e delle immagini. Tra la visione e il test, i partecipanti si sono impegnati in una delle tre diverse attività progettate per misurare l'effetto di movimento all'indietro, movimento in avanti o assenza di movimento sulla loro capacità di rispondere a domande sul video o di richiamare le parole e le immagini.


Nell'attività di 'movimento fisico', i partecipanti hanno camminato in avanti verso un bersaglio, o all'indietro verso di esso, oppure si sono fermati per due minuti, approssimativamente la quantità di tempo che avrebbero impiegato per ricevere istruzioni e raggiungere l'obiettivo.


Nell'attività di 'movimento immaginato', i partecipanti chiudevano gli occhi e immaginavano se stessi mentre camminavano avanti o indietro verso un bersaglio o rimanevano fermi per due minuti.


Nell'attività di 'flusso ottico', i partecipanti hanno guardato un video girato dalla piattaforma posteriore di un treno in movimento. Alcuni partecipanti hanno guardato una versione in avanti del video, che si spostava all'indietro dalla prospettiva degli osservatori, mentre altri osservavano una versione rovesciata del video, che sembrava muoversi in avanti dalla prospettiva degli osservatori. Il gruppo dei partecipanti di controllo era rimasta immobile per due minuti.


Durante tutta la serie di esperimenti, i partecipanti alle condizioni di movimento all'indietro, fossero essi reali, immaginari o virtuali, hanno dimostrato un ricordo migliore rispetto ai partecipanti sia del movimento in avanti che di assenza di movimento. Questa correlazione tra movimento all'indietro e richiamo migliorato suggerisce "una qualche forma di indicizzazione temporale" attraverso la quale le memorie correlate "sono ordinate sulla linea temporale soggettiva e memorizzate in una sequenza temporale o in un cluster spaziale indicizzato nel tempo".


L'esperienza mentale di muoversi all'indietro nello spazio sembrava portare indietro la mente dei partecipanti lungo quella linea temporale soggettiva verso il punto in cui le informazioni memorizzate erano codificate, migliorando così il loro richiamo.


Aksentijevic e colleghi hanno etichettato l'effetto osservato del 'viaggio nel tempo mentale indotto dal movimento' sulla memoria come 'effetto mnemonico di viaggio del tempo' (Mnemonic Time Travel Effect). Anche se la loro ricerca sul fenomeno è dichiaratamente nelle fasi iniziali, credono che sia promettente per lo sviluppo potenziale di 'aiuti mnemonici basati sul moto' che, tra le altre possibili applicazioni, potrebbero rivelarsi vantaggiosi per gli anziani e per le persone con demenza.


Qualsiasi siano le applicazioni pratiche del 'Mnemonic Time Travel Effect', i risultati del loro studio offrono prove convincenti della relazione dinamica della memoria con l'intera esperienza umana. Invece di essere "un dominio racchiuso il cui compito è di conservare le informazioni e renderle disponibili", la memoria è solo una componente di un più ampio "sistema incorporato che riunisce percezione, pensiero e azione“.


La natura incorporata della memoria sfuma la linea tra spazio e tempo, e, dove sono interessate le descrizioni della memoria, tra linguaggio letterale e linguaggio figurativo. La linea temporale sulla quale attraversiamo il corso della nostra vita è quindi una costruzione fisica oltre che mentale, e un viaggio nel viale dei ricordi è allo stesso tempo un'occasione per scarpe da passeggio e una scatola da scarpe piena di vecchie fotografie.

 

 

 


Fonte: Hal McDonald PhD, professore di letteratura e linguistica alla Mars Hill University

Pubblicato su Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Referenze: Aleksandar Aksentijevic, Kaz R.Brandt, Elias Tsakanikos, Michael J.A.Thorpe. It Takes Me Back: The Mnemonic Time Travel Effect. Cognition, Jan 2019, DOI: 10.1016/j.cognition.2018.10.007

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.