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Previsto aumento dell'obesità in quasi tutti i paesi europei entro il 2030

I tassi di obesità e di sovrappeso, sia dei maschi che delle femmine, sono previsti in aumento in quasi tutti i paesi dell'Europa entro il 2030, secondo uno studio di modellazione statistica.


Tuttavia, i tassi previsti variano tra i 53 paesi della regione, con proiezioni dei livelli di obesità maschile che vanno dal 15% nei Paesi Bassi e in Belgio, al 47% in Irlanda. La prevalenza di obesità più alta per le donne è prevista in Irlanda (47%), e la più bassa in Romania (10%).


Lo studio, eseguito anche da ricercatori che fanno parte dell'Ufficio Regionale per l'Europa dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, è stato presentato ieri al congresso EuroPRevent ad Amsterdam dal Dott. Laura Webber del UK Health Forum di Londra.


Nel rivedere i risultati, essa ha detto: "Il nostro studio presenta un quadro preoccupante dell'aumento dell'obesità in Europa. Sono necessarie urgentemente delle politiche per invertire questa tendenza".


Dietro le sue preoccupazioni c'è uno studio di modellazione statistica, che ha ripreso tutti i dati disponibili sulle tendenze di indice di massa corporea (BMI) e obesità/sovrappeso di tutti i 53 paesi della regione euro dell'OMS. Tale modellizzazione, hanno detto gli autori, "consente di prevedere le tendenze sull'obesità, fornendo stime della dinamica epidemiologia della malattia". Le definizioni sono basate su standard-limite dell'OMS: peso sano (BMI ≤ 25 kg/m²), sovrappeso e obesità combinata (BMI ≥ 25 kg/m²) e obesità (≥ 30 kg/m²).


In quasi tutti i paesi la proiezione della percentuale di sovrappeso e obesità dei maschi aumenta tra il 2010 e il 2030, per raggiungere il 75% nel Regno Unito, l'80% in Repubblica Ceca, Spagna e Polonia, e il 90% in Irlanda, il livello più elevato calcolato. I livelli più bassi previsti di sovrappeso e obesità sono stati trovati in Belgio (44%) e nei Paesi Bassi (47%). Tendenze simili di sovrappeso e obesità sono state proiettate nelle donne, con l'Irlanda che mostra di nuovo la maggiore proporzione (84%). Allo stesso modo, le proporzioni previste dell'obesità maschile sono state trovate alte in Irlanda (58%), Grecia (40%), Repubblica Ceca (38%) e Regno Unito (35%). La prevalenza minima di obesità maschile è stata proiettata in Romania (10%).


Lo studio ha anche evidenziato diverse altre tendenze; in particolare, le proiezioni "mostrano poche prove" di un limite ai tassi di obesità degli adulti in tutta Europa. In Inghilterra, per esempio, anche se l'aumento delle tendenza della prevalenza dell'obesità è meno rapida nei dati recenti rispetto a quelli storici, i livelli sono comunque destinati ad aumentare e i tassi nel 2030 saranno molto più alti rispetto al 1993.

Può essere rilevante perché:

Obesità e sovrappeso sono fattori negativi che non aiutano a prevenire, impedire o gestire le demenze.


Nello spiegare le variazioni dei livelli di obesità previsti tra i paesi, i ricercatori notano il possibile effetto di "posizionamento economico" e "tipo di mercato". "Il Regno Unito e l'Irlanda, dove la prevalenza dell'obesità è tra le più alte, hanno economie di mercato liberali non regolamentate, simili agli Stati Uniti, dove le azioni collettive delle grandi multinazionali alimentari, per massimizzare il profitto, incoraggiano il sovra-consumo", scrivono. "Paesi Bassi, Germania, Belgio, Svezia, Danimarca, Finlandia e Austria possiedono economie di mercato più regolamentate". L'obesità è, tuttavia, una malattia multi-fattoriale.


Commentando le implicazioni per la salute pubblica dello studio, il dottor Webber ha detto: "Data la complessità dell'obesità, le Nazioni Unite hanno chiesto un approccio globale nella società per prevenire l'obesità e le malattie correlate. Sono necessarie politiche che riducono l'obesità, per evitare la mortalità prematura e impedire lo stress finanziario dei sistemi sanitari già sovraccarichi. L'OMS ha messo in atto strategie che mirano a guidare i paesi a ridurre l'obesità attraverso la promozione dell'attività fisica e di una dieta sana".


La Webber ha aggiunto che i risultati del presente studio possono essere sottostimati "dato ciò che sappiamo sulla crescente prevalenza di sovrappeso e obesità in età infantile in Europa", così come per la scarsa disponibilità di dati in molti paesi con i quali rendere più certe le previsioni del futuro.

 

 

 

 

 

 


FonteEuropean Society of Cardiology  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Webber L, Divajeval D, Marsh T, et al. The European obese model: the shape of things to come.  Two of the authors, Gauden Galea and João Breda, are staff members of the World Health Organization. The authors alone are responsible for the content and writing of this paper, which does not necessarily represent the decisions, policy or views of the World Health Organization.

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