Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Visti 'eventi' misteriosi nel cervello che aprono nuove strade per capire i disturbi mentali

bursts of brain activityUn 'evento' del cervello, registrato con fMRI. Gli scatti, a 6 secondi di distanza, mostrano segnali cerebrali correlati prima, durante, e dopo una breve esplosione di attività.

Usando un nuovo modello di attività cerebrale, Maria Papa, Richard Betzel e Olaf Sporns, neuroscienziati computazionali dell'Indiana University, stanno esplorando scoppi sorprendenti di attività nel cervello umano, che finora non erano ancora stati esaminati. Queste esplosioni possono essere potenzialmente biomarcatori per malattie e condizioni del cervello, come la depressione, la schizofrenia, la demenza, e l'ADHD.


Analizzando dati di neuroscansioni umane, il team di ricerca ha scoperto brevi esplosioni di attività che formano 'eventi' continui nel cervello e avvengono sempre, qualsiasi sia l'attività o lo stato del cervello. Nel corso di una scansione del cervello di 10 minuti, questi eventi si verificano circa 10/20 volte, ciascuno della durata di pochi secondi, secondo le scoperte dei ricercatori.


Olaf Sporns, professore distinto e preside del College of Arts and Sciences nel Dipartimento di Scienze Psicologiche e Cerebrali della IU Bloomington, ha dichiarato:

“Quello che gli scienziati non avevano ancora visto è che la comunicazione tra le regioni del cervello è cosparsa di questi brevi momenti, che durano solo pochi secondi, durante i quali succedono molte cose.

“Ora che li vediamo, ci siamo concentrati su quei momenti per avere un quadro di come si collegano e parlano tra di loro specifiche regioni cerebrali durante questi eventi”.


Per iniziare a investigare sul funzionamento di questi eventi misteriosi, il team ha costruito un modello computazionale. Il gruppo, guidato da Maria Pope, dottoranda in neuroscienze e informatica del laboratorio di Sporns, ha usato dati di neuroscansioni di un cervello umano per costruire un modello che replica le sue connessioni. Il modello ha poi simulato uno stato simile al cervello a riposo per creare segnali MRI sintetici, con equazioni matematiche che ricreano l'attività neuronale.


Il modello ha mostrato eventi di tipo scoppio, proprio come quelli visti nelle registrazioni del cervello umano. Il documento che delinea il modello e lo confronta con il vero cervello è stato pubblicato il 16 novembre su PNAS-Proceedings of the National Academy of Sciences.


“Il modello ci mostra che questi eventi sono guidati dalla rete strutturale del cervello”, ha detto la Pope. “Essi sono legati alla struttura fisica del cervello”.


Più in particolare, gli eventi sono originati in gruppi di neuroni e regioni del cervello che sono densamente interconnesse e che si accendono momentaneamente insieme. Sporns ha paragonato il modello a un'orchestra che suona un brano musicale.


“Ci sono momenti in cui l'orchestra si riunisce e c'è un tema. Non suonano una singola nota per 10 minuti. Ci sono brevi momenti in cui domina l'attività coordinata e altre volte potrebbe esserne molto di meno“, ha detto Sporns. “Questo flusso e riflusso di coordinamento è qualcosa che vediamo anche nel cervello, e il nostro modello può riprodurlo. Gruppi di regioni del cervello si combinano in modi diversi. Non è solo un modello, ma molteplici variazioni su un tema“.


L'esito del nuovo modello, secondo Sporns, è un potenziale punto di svolta.


“La connettività funzionale ha ricevuto una forte attenzione nella ricerca come potenziale biomarcatore per i disturbi cerebrali ed è stata correlata a condizioni come la depressione, la schizofrenia, la demenza, e l'ADHD. E i ricercatori stanno provando da anni a usare simulazioni del cervello in applicazioni cliniche per modellare lesioni o malattie“, ha detto Sporns. “Questo nuovo modello ci dà una lente migliore attraverso cui guardare il cervello, per vedere più chiaramente ciò che accade sia in condizioni normali che anormali”.


I ricercatori stanno ora approfondendo il motivo per cui il cervello umano impiega queste brevi raffiche di attività.


“Forse il cervello ha sviluppato questo tipo di attività perché dà dei benefici. Qualcosa nella struttura degli eventi può essere utile per il cervello“
, ha detto la Pope. “Per esempio, molti tipi di sistemi di rete devono fare aggiornamenti occasionali al sistema o ripristini, prendendo un qualche tipo di informazioni utile a livello globale e comunicandolo al resto del sistema”.


Le risposte a queste domande possono avere implicazioni non solo per capire il cervello, ma anche per studiare le reti neurali e per l'intelligenza artificiale.


“Una mappatura più chiara della struttura e delle funzioni a livello individuale potrebbe avere implicazioni nel modo in cui diagnostichiamo le malattie neurologiche e per arrivare a un trattamento e un intervento personalizzato”
, ha detto Richard Betzel, professore nel Collegio di Arti e Scienze del Dipartimento di Scienze Psicologiche e Cerebrali.

 

 

 


Fonte: Indiana University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Maria Pope, Makoto Fukushima, Richard Betzel, Olaf Sporns. Modular origins of high-amplitude cofluctuations in fine-scale functional connectivity dynamics. PNAS, 16 Nov 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.