Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ruolo sorprendente di una proteina del cancro come regolatore della memoria

Scienziati del Dana-Farber Cancer Institute e dell'Harvard Medical School hanno scoperto che una comune proteina del cancro conduce una seconda vita totalmente diversa nelle cellule normali del cervello adulto: aiuta a regolare la formazione della memoria e può essere implicata nell'Alzheimer.

La ciclina E è notoriamente colpevole di portare a molti tipi di tumori solidi e tumori del sangue ma il rapporto, pubblicato online su Developmental Cell, è il primo a rivelare che la ciclina E ha un ruolo cruciale nella formazione delle connessioni nervose, o sinapsi, nel cervello.

Le sinapsi sono piccole connessioni tra le cellule cerebrali che memorizzano i ricordi. "Questa proteina ha una doppia vita", ha detto Peter Sicinski, PhD, biologo del cancro al Dana-Farber e autore senior della pubblicazione. "E' sovra-espressa in molti diversi tipi di cancro, ma anche si esprime in alti livelli nel cervello umano. Abbiamo trovato che la ciclina E è necessaria per la formazione della memoria ed è un attore molto importante".

I ricercatori hanno trovato le prove potenziali che collegano la ciclina E all'Alzheimer, perché si lega ad un'enzima chiamato Cdk5 che è coinvolto nella memoria. "Ci sono buone evidenze che l'iperattività del Cdk5 contribuisce all'Alzheimer e, inibendo questo enzima, si possono migliorare i sintomi negli animali", ha detto Sicinski, che è anche professore di Genetica alla Harvard Medical School. "Manipolare i livelli di ciclina E potrebbe essere un altro modo per ottenere questo risultato".

Gli scienziati non hanno provato la ciclina E nei topi di Alzheimer, ma hanno dimostrato che quando la ciclina E si lega alle molecole di Cdk5, le rinchiudono in una forma non utilizzabile. Inoltre, quando i ricercatori hanno ridotto i livelli di ciclina E nelle cellule del cervello di topo, si sono formate un minor numero di connessioni nervose e la memoria degli animali ne ha sofferto.

Le cicline sono una famiglia di proteine correlate che si trovano nelle cellule in fase di divisione. Esse servono come interruttori biologici, controllando la progressione di una cellula da una fase del suo ciclo di vita alla successiva. I segnali reali per uscire da una fase ed entrare in una successiva sono emessi da enzimi ciclina-dipendenti chiamati chinasi, o Cdk, che si legano alle cicline. Molti tipi di cellule tumorali, compresi quelli del seno, dell'ovaio, del colon e i tumori del sangue, sono guidati dalla sovraespressione della ciclina E, che agisce come l'acceleratore di un'auto premuto a tavoletta, accelerando le cellule attraverso il ciclo di crescita-e-divisione e consentendo ai tumori a formarsi e diffondersi.

Anche se la ciclina si trova principalmente nelle cellule in divisione, i ricercatori hanno scoperto una decina di anni fa che la ciclina E è abbondante anche nelle cellule cerebrali adulte differenziate. Ma cosa stava facendo lì, nessuno lo sapeva. Nel documento corrente su Developmental Cell, Junko Odajima, PhD, collega postdottorato nel laboratorio di Sicinski e co-autore dello studio (con Zachary Wills P., PhD, della Harvard Medical School), ha mostrato che la ciclina E nel cervello si attacca all'enzima Cdk5. Quando le molecole di ciclina E si legano e rendono inattivo il Cdk5, aumenta la formazione di sinapsi, e, presumibilmente, migliora la funzione di memoria.

Odajima ha testato questa idea con un test standard di memoria e apprendimento in cui i topi nuotavano in acque deve potevano trovare una piattaforma sommersa su cui riposare, e ricordare la sua posizione nelle prove successive. I ricercatori hanno poi spostato la piattaforma, richiedendo agli animali di "dimenticare" la sua posizione precedente e imparare e ricordare quella nuova. Come ipotizzato, i topi carenti di ciclina E hanno fatto peggio dei roditori che avevano una normale quantità di ciclina E. Questo contrasto ha evidenziato l'importanza della ciclina E per l'apprendimento e la memoria.

Se i livelli di ciclina aumentano e diminuiscono nel cervello del topo durante le attività di apprendimento è un argomento di ulteriori ricerche, hanno detto gli scienziati, che hanno anche in programma di determinare se i livelli anormali di ciclina E possono essere collegati a malattie neurologiche e disturbi dell'apprendimento.

Altri autori della pubblicazione sono Jarrod Marto, PhD, del Dana-Farber, Michael E. Greenberg, PhD, della Harvard Medical School, e Stephen J. Moss della Tufts University School of Medicine. Il National Institutes of Health ha finanziato la ricerca.

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.

 

 


Fonte: Materiale del Dana-Farber Cancer Institute, via EurekAlert!, un servizio di AAAS.

Pubblicato in ScienceDaily il 22 da settembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)