Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le cellule eliminano la loro spazzatura prima di dividersi

Le cellule possono usare questa strategia per eliminare i sottoprodotti tossici e dare alla loro prole una partenza da zero.

MIT CellMass 01 press 0Nell'immagine il magenta è il DNA e il verde è un marcatore lisosomiale sulla superficie delle cellule, indicatore dell'esocitosi lisosomiale. (Fonte: Miettinen et al.)

Ricercatori del MIT hanno scoperto che prima che le cellule inizino a dividersi, fanno un po' di pulizia, espellendo le molecole di cui sembrano non aver più bisogno.


Usando un nuovo metodo che hanno sviluppato per misurare la massa secca delle cellule, i ricercatori hanno scoperto che le cellule perdono circa il 4% della loro massa mentre entrano nella divisione cellulare. I ricercatori ritengono che questo svuotamento della spazzatura aiuti le cellule a dare alla loro prole un 'nuovo inizio', senza la spazzatura accumulata della cellula madre.


"La nostra ipotesi è che le cellule potrebbero gettare cose che si stanno accumulando, componenti tossici o solo cose che non funzionano correttamente che non vuoi avere lì. Potrebbe consentire alle cellule neonate di nascere con contenuti più funzionali"
, afferma Teemu Miettinen, ricercatore del MIT e primo autore del nuovo studio apparso su eLife.

 

Misurare la massa

La misurazione della massa secca di una cellula - il peso del suo contenuto senza acqua - viene di solito eseguita usando una tecnica di microscopia chiamata 'microscopia di fase quantitativa'. Questa tecnica può misurare la crescita cellulare, ma non rivela informazioni sul contenuto molecolare della massa secca ed è difficile da usare con le cellule che crescono in sospensione.


Il laboratorio di Manalis aveva sviluppato in precedenza una tecnica per misurare la massa galleggiante di cellule, che è la loro massa mentre galleggiano in un fluido come l'acqua. Questo metodo misura la massa galleggiante facendo fluire le cellule attraverso un canale incorporato in un cantilever (trave a mensola) vibrante, che può essere fatto ripetutamente per tenere traccia dei cambiamenti nella massa di una particolare cellula per molte ore o giorni.


Per il loro nuovo studio, i ricercatori volevano adattare la tecnica in modo che potesse essere usata per calcolare la massa secca delle cellule, nonché la sua densità. Circa 10 anni fa, avevano scoperto che potevano calcolare la massa secca di una cellula se misuravano la cellula in acqua normale e poi in acqua pesante (che contiene deuterio anziché idrogeno normale). Queste due misurazioni possono essere usate per calcolare la massa secca della cellula.


Tuttavia, l'acqua pesante è tossica per le cellule, quindi potevano ottenere solo una singola misurazione per cellula. L'anno scorso, Miettinen ha deciso di vedere se poteva progettare un sistema in cui le cellule potevano essere misurate ripetutamente con un'esposizione minima all'acqua pesante.


Nel sistema che ha escogitato, le cellule sono esposte molto brevemente ad acqua pesante mentre scorrono attraverso canali microfluidici. Ci vuole solo un secondo perché una cellula scambi completamente il suo contenuto di acqua, quindi i ricercatori potevano misurare la massa della cellula quando era piena di acqua pesante, confrontarla con la massa in acqua normale e quindi calcolare la massa secca.


"La nostra idea era che, minimizzando l'esposizione delle cellule all'acqua pesante, avremmo potuto progettare il sistema in modo da ripetere questa misurazione su lunghi periodi di tempo senza ferire la cellula", afferma Miettinen. "Ciò ci ha permesso per la prima volta di tracciare non solo la massa secca di una cellula, che è ciò che gli altri fanno usando metodi microscopici, ma anche la densità della massa secca, che ci informa sulla composizione biomolecolare della cellula".


I ricercatori hanno dimostrato che le loro misurazioni di massa secca concordavano qualitativamente con precedenti lavori usando la microscopia di fase quantitativa. E, oltre a fornire la densità della massa secca, il metodo del team del MIT consente una maggiore risoluzione temporale, che si è rivelata utile per rivelare le dinamiche durante la mitosi (divisione cellulare).

 

Portare fuori la spazzatura

Nelle cellule soggette a mitosi, i ricercatori hanno usato la loro nuova tecnica per studiare ciò che accade alla massa cellulare e alla sua composizione durante quel processo. In un documento del 2019, Miettinen e Manalis avevano scoperto che la massa galleggiante aumenta leggermente quando inizia la mitosi. Tuttavia, altri studi che hanno usato la microscopia di fase quantitativa hanno suggerito che le cellule potrebbero trattenere o perdere la massa secca all'inizio della divisione cellulare.


Nel nuovo studio, il team del MIT ha misurato tre tipi di cellule tumorali, che sono più facili da studiare perché si dividono più frequentemente delle cellule sane. Con loro sorpresa, i ricercatori hanno scoperto che la massa secca delle cellule in realtà diminuisce quando entrano nel ciclo della divisione cellulare. Questa massa viene riacquistata in seguito, prima che la divisione sia completa.


Ulteriori esperimenti hanno rivelato che quando le cellule entrano nella mitosi, aumentano l'attività di un processo chiamato esocitosi lisosomiale. I lisosomi sono organelli cellulari che abbattono o riciclano i prodotti di scarto cellulare e l'esocitosi è il processo che usano per espellere qualsiasi molecola non più necessaria.


I ricercatori hanno anche scoperto che la densità della massa secca aumenta man mano che le cellule perdono la massa secca, portandole a credere che le cellule stiano perdendo molecole a bassa densità come lipidi o lipoproteine. Ipotizzano che le cellule utilizzino questo processo per eliminare le molecole tossiche prima di dividersi.


"Quello che stiamo vedendo è che le cellule potrebbero cercare di buttare i componenti danneggiati prima di dividersi"
, afferma Miettinen.


I ricercatori ipotizzano che i loro risultati possano aiutare a spiegare perché i neuroni, che non si dividono, hanno maggiori probabilità di accumulare proteine ​​tossiche come tau o amiloide-beta, che sono legate allo sviluppo dell'Alzheimer.


I risultati potrebbero anche essere rilevanti per il cancro: le cellule tumorali possono espellere alcuni farmaci chemioterapici usando l'esocitosi, aiutandoli a diventare resistenti ai farmaci. In teoria, impedire l'esocitosi prima della divisione cellulare potrebbe aiutare a rendere le cellule tumorali più suscettibili a tali farmaci.


"Ci sono malattie in cui potremmo desiderare di sovra-regolare l'esocitosi, ad esempio nelle malattie neurodegenerative, ma poi ci sono malattie come il cancro in cui forse vogliamo ridurla"
, dice Miettinen. "In futuro, se potessimo comprendere meglio il meccanismo molecolare che sta alla base e trovare un modo per innescarlo al di fuori della mitosi o prevenirlo durante la mitosi, potremmo davvero avere una nuova leva da usare per trattare la malattia".

 

 

 


Fonte: Anne Trafton in Massachusetts Institute of Technology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Teemu Miettinen, KS Ly, A Lam, Scott R Manalis. Single-cell monitoring of dry mass and dry mass density reveals exocytosis of cellular dry contents in mitosis. eLife, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)