Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Vaccinazione antinfluenzale legata a rischio ridotto del 40% di Alzheimer

Le persone che hanno ricevuto almeno un vaccino contro l'influenza hanno avuto il 40% in meno di probabilità (rispetto ai loro coetanei non vaccinati) di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA) nel corso dei 4 anni successivi, secondo un nuovo studio della Università del Texas di Houston.


La ricerca guidata dal primo autore Avram Bukhbinder MD e dall'autore senior Paul Schulz MD, professore di neurologia, entrambi della UT, ha confrontato il rischio di incidenza del MA tra pazienti con e senza vaccinazione antinfluenzale precedente in un ampio campione nazionale USA over-65.


Una prima versione dello studio con il dettaglio dei risultati è disponibile online, prima della pubblicazione nel numero del 2 agosto del Journal of Alzheimer's Disease.


"Abbiamo scoperto che la vaccinazione antinfluenzale degli anziani riduce il rischio di MA per diversi anni. La forza di questo effetto protettivo aumenta con il numero di anni in cui una persona ha ricevuto un vaccino antinfluenzale annuale; in altre parole, il tasso di sviluppo di MA è stato più basso tra coloro che hanno ricevuto con costanza il vaccino antinfluenzale ogni anno", ha affermato Bukhbinder, che è ancora inserito nel team di ricerca di Schulz durante il suo primo anno di residente nella divisione della neurologia infantile al Massachusetts General Hospital. "La ricerca futura dovrebbe valutare se la vaccinazione antinfluenzale è associata anche al tasso di progressione dei sintomi nei pazienti che hanno già la demenza di MA".


Lo studio, che arriva due anni dopo che i ricercatori della UT di Houston hanno trovato un possibile legame tra il vaccino antinfluenzale e il rischio ridotto di MA, ha analizzato un campione molto più ampio rispetto alle ricerche precedenti, che comprendeva 935.887 pazienti vaccinati per l'influenza e 935.887 pazienti non vaccinati.


Durante gli appuntamenti di controllo nei 4 anni successivi, si è scoperto che circa il 5,1% dei pazienti vaccinati per l'influenza ha sviluppato il MA, mentre nello stesso tempo, l'8,5% dei pazienti non vaccinati aveva sviluppato il MA. Questi risultati sottolineano il forte effetto protettivo del vaccino antinfluenzale contro il MA, secondo Bukhbinder e Schulz. Tuttavia, i meccanismi che sottendono questo effetto richiedono ulteriori studi.


"Dal momento che ci sono prove che diversi vaccini possono proteggere dal MA, stiamo pensando che non sia un effetto specifico del vaccino antinfluenzale"
, ha affermato Schulz, che è anche professore di malattie neurodegenerative e direttore del Neurocognitive Disorders Center. “Invece, crediamo che il sistema immunitario sia complesso e che alcune alterazioni, come la polmonite, possano attivarlo in un modo che peggiora il MA. Ma altre cose che attivano il sistema immunitario possono agire in modo diverso, proteggendo dal MA. Chiaramente, dobbiamo capire di più come il sistema immunitario peggiora o migliora gli esiti in questa malattia".


Studi precedenti avevano trovato un rischio ridotto di demenza associato all'esposizione precedente a varie vaccinazioni nell'età adulta, comprese quelle per tetano, poliomielite ed herpes, oltre al vaccino antinfluenzale e altri. In più, man mano che passa più tempo dall'introduzione del vaccino Covid-19 e dai dati di controllo più lunghi, Bukhbinder ha affermato che varrà la pena studiare se esiste un'associazione simile tra la vaccinazione Covid-19 e il rischio di MA.

 

 

 


Fonte: Caitie Barkley in University of Texas (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Avram Bukhbinder, ...[+10], Paul Schulz. Risk of Alzheimer’s Disease Following Influenza Vaccination: A Claims-Based Cohort Study Using Propensity Score Matching. Journal of Alzheimer's Disease, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.