Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Discriminando le 3 varianti dell'Afasia Primaria Progressiva, nuovo test porta a trattamenti migliori

Ricercatori e clinici dell'Università di Sydney hanno sviluppato uno strumento gratuito e online, somministrato da medici, che potrebbe aumentare notevolmente la probabilità di rilevazione precoce dell'Afasia Progressiva Primaria, aprendo la strada a un trattamento migliore.

Afasia variants green non fluent purple logopenic blue semanticParti del cervello più interessate dalle 3 varianti dell'afasia primaria progressiva: verde=non fluida, viola=logopenica, azzurro=semantica.

Con il recente annuncio del ritiro di Bruce Willis a causa dell'afasia, questo spettro di disturbi ha ricevuto una crescente attenzione nelle notizie e nei media, incluso un raro tipo di demenza noto come Afasia Progressiva Primaria (PPA).


Le PPA sono demenze gravi, incurabili, ad esordio giovanile, che influenzano principalmente la parola e il linguaggio e insorgono in persone da 50 a 70 anni di età. Sono complicate dal fatto che ci sono tre sottotipi, ciascuno con schemi distinti di atrofia o restringimento cerebrale, patologie cerebrali e prognosi. Un tema comune in tutte le varianti di PPA è che sono difficili da diagnosticare nelle fasi iniziali, portando a costose visite mediche e a ritardi nei trattamenti e nell'assistenza.


Uno strumento nuovo, gratuito, online, somministrato da medici, sviluppato da ricercatori e clinici del Brain and Mind Center dell'Università di Sydney, potrebbe aumentare notevolmente la probabilità di rilevamento precoce del PPA. Una spiegazione dello strumento è stata pubblicata su Brain Communications.


Attingendo a un test di vaglio cognitivo comune, l'Addenbrooke’s Cognitive Examination-III, il dott. David Foxe ha guidato lo sviluppo del calcolatore diagnostico ACE-III PPA, basato sui dati dei pazienti del FRONTIER Research Group dell'Università (ricerca per la demenza), a cui appartiene il dott. Foxe, e l'ha creato in collaborazione con la facoltà di matematica e statistica dell'università.


Il test può prevedere una diagnosi di PPA con un tasso di sensibilità del 70-80%. Ciò significa che nei pazienti sospettati di avere PPA, lo strumento è in grado di differenziare le varianti PPA tra il 70% e l'80% delle volte.


Sarebbe stato di grande beneficio per Jane Dean, una partecipante alla ricerca a cui è stato diagnosticato il PPA dal FRONTIER solo dopo quasi due anni di visite e test medici. "Arrivare a una diagnosi di PPA è stato arduo e stressante", ha affermato la sig.ra Dean. Risiedere a Tumut, una città vicino a Canberra, ai piedi delle Snowy Mountains, ha reso le cose più difficili, poiché ha dovuto viaggiare fino a Albury Wodonga e a Sydney per cercare aiuto specialistico. "In una posizione remota come la nostra, è difficile sentirsi supportati. Sei isolato", ha detto.


"La diagnosi delle varianti PPA è difficile poiché i profili linguistici sono spesso complessi, sovrapposti o difficili da rilevare per clinici inesperti", ha affermato il dott. Foxe. "Però è davvero importante che i pazienti con PPA ricevano la diagnosi corretta in quanto ciò assicura che ricevano il trattamento giusto. Spero che il mio strumento migliori la valutazione clinica della PPA, in particolare negli ambienti sanitari rurali e delle cure primarie in cui le cliniche di demenza sono poche e lontane tra loro e che, in definitiva, migliori la vita delle persone che vivono con questa malattia incurabile"


Tuttavia, il dott. Foxe ha avvertito che lo strumento dovrebbe essere usato solo quando si sospetta che una persona abbia la PPA e che un medico dovrebbe leggere il documento associato prima di eseguirlo.

 

Afasia Primaria Progressiva

Oltre 30.000 australiani vivono con la demenza ad esordio precoce e circa un quarto ha la diagnosi di PPA. I tre sottotipi di PPA sono:

  1. logopenica (difficoltà a parlare e trovare le parole giuste),
  2. non-fluente (difficoltà ad articolare le parole)
  3. semantica (perdita di comprensione).


Nel tempo, si deteriorano altre capacità cognitive e funzionali, e la morte arriva circa 7-12 anni dalla diagnosi. La PPA generalmente si presenta prima dei 65 anni, influendo significativamente sui ruoli familiari, professionali, sociali e comunitari.


È causata da un accumulo anormale di proteine ​​nel cervello (specialmente vicino alle strutture linguistiche), con conseguente perdita lenta e progressiva di cellule cerebrali.


Al momento non esiste una cura per la PPA, ma i ricercatori dell'Università di Sydney stanno studiando le cause patologiche sottostanti di queste malattie, il che potrebbe portare a nuovi interventi farmacologici. Nel frattempo, sono stati trovati trattamenti come la logopedia per alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita nelle prime fasi delle malattie.


Di recente, FRONTIER e la Communication Disorders Treatment and Research Clinic dell'università hanno stretto una partnership per fornire servizi clinici di patologia vocale guidati dagli studenti ai pazienti con PPA e alle loro famiglie.

 

 

 


Fonte: University of Sydney (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: D Foxe, ...[+12], O Piguet. Utility of the Addenbrooke’s Cognitive Examination III online calculator to differentiate the primary progressive aphasia variants. Brain Communications, 7 Jul 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)