Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cellule vascolari speciali regolano il flusso di sangue secondo l'attività cerebrale

Sentire l'odore di un hot dog può innescare ricordi di barbecue nel prato o delle partite di baseball dell'infanzia. Durante questo processo, le aree del cervello che controllano l'odore e la memoria a lungo termine stanno sparando impulsi rapidi. Per alimentare questi segnali dai neuroni, le regioni cerebrali attive hanno bisogno di ossigeno ed energia sotto forma di glucosio dal sangue, che viene inviato rapidamente attraverso i vasi sanguigni.


Ora, ricercatori della University of Maryland di Baltimora hanno scoperto che un certo tipo di cellula, che si trova sopra i capillari del cervello, rileva quando la sua regione cerebrale ha bisogno di energia. Quando i livelli di glucosio sono bassi, queste cellule segnalano ai vasi sanguigni di dilatarsi, aumentando il flusso sanguigno a livello regionale e consentendo a più energia di alimentare quella parte del cervello.


Questi risultati di esperimenti sui topi sono stati pubblicati il 27 dicembre 2022 su Cell Reports. L'autore senior dello studio Thomas Longden PhD, assistente professore di fisiologia alla UoM, ha affermato:

"Queste fluttuazioni nel flusso sanguigno aiutano a dirigere le risorse di energia del cervello per supportare le funzioni quotidiane. Mentre sto parlando ora, il flusso sanguigno nel mio cervello verrà deviato nelle aree del linguaggio e in quelle motorie (o del movimento) che controllano le mie corde vocali, per alimentare questi processi".


Nel 2022, il laboratorio del dott. Longden ha mostrato, in uno studio pubblicato su Science Advances, che i segnali in forma di calcio, modellati da impulsi elettrici attraverso i vasi sanguigni, inducono alcuni capillari cerebrali a rilassare il controllo del flusso sanguigno. Nell'ultimo studio, il suo team ha dimostrato che delle cellule specifiche, situate lungo l'esterno dei capillari, chiamate periciti, dirigono questi impulsi elettrici in base alla loro percezione dei bisogni energetici locali.


I ricercatori hanno osservato direttamente questo processo che si svolge nel cervello dei topi, usando una microscopia avanzata e poi hanno sezionato i capillari con i loro periciti attaccati. Hanno quindi misurato i segnali elettrici emessi dai periciti quando venivano regolati i livelli di glucosio. Hanno scoperto che i periciti generavano rapidamente segnali elettrici quando i livelli di zucchero erano bassi, ma non quando i livelli erano alti.


La prima coautrice dello studio Ashwini Hariharan PhD, post-dottorato in fisiologia all'UoM, ha affermato:

“Se non viene fornita ai neuroni energia adeguata dai vasi sanguigni cerebrali, e in modo tempestivo, può esserci una mancata corrispondenza tra richiesta e fornitura di energia. Ciò fa sì che i neuroni del cervello subiscano uno stress, che può portare al metabolismo alterato delle proteine, a cambiamenti nel modo in cui i neuroni sparano e persino alla morte cellulare".


Mark T. Gladwin MD, professore illustre, preside della facoltà di medicina e vicepresidente per gli affari medici della UoM, ha dichiarato:

"Questa carenza energetica nella funzione dei vasi sanguigni del cervello ha dimostrato di essere presente durante il processo di invecchiamento e in alcune malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer e l'ictus".


Il dott. Longden ha concluso:

"Studiando come funziona normalmente questo processo, i ricercatori possono ottenere ulteriori informazioni su ciò che accade nell'invecchiamento o nelle malattie neurodegenerative, in modo da riuscire a sviluppare terapie migliori".

 

 

 


Fonte: Vanessa McMains in University of Maryland (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: A Hariharan, ...[+2], TA Longden. Brain capillary pericytes are metabolic sentinels that control blood flow through a KATP channel-dependent energy switch. Cell Reports, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)