Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Demenza complica la cura del cancro, peggiora l'esito clinico e l'esperienza del paziente

Gli autori di una revisione di studi delineano delle raccomandazioni per il trattamento del cancro nei pazienti con demenza

La demenza preesistente complica la cura del cancro e aumenta il rischio di esiti clinici peggiori e di una esperienza più scadente per il paziente, secondo una revisione degli studi che avevano esaminato l'intersezione tra demenza e cancro. Le persone con demenza hanno maggiori probabilità di ricevere la diagnosi di cancro a uno stadio avanzato e di non ricevere, o ricevere meno, trattamenti estesi per il cancro, il che influisce negativamente sulla sopravvivenza dopo la diagnosi di cancro.


Oltre a presentare una panoramica della demenza e del cancro, gli autori della revisione, che provengono da Regno Unito, Irlanda e Australia e Stati Uniti, formulano raccomandazioni pragmatiche per i medici che trattano il cancro nei pazienti con demenza. Nicole Fowler PhD, coautrice della revisione, del Regenstrief Institute e della facoltà di medicina dell'Indiana University, ha affermato:

“Un numero crescente di persone vive più a lungo, e l'età avanzata è uno dei maggiori fattori di rischio sia per la demenza che per il cancro; la coesistenza di queste due malattie sta aumentando con l'invecchiamento della popolazione.

"È uno scenario difficile per i pazienti, per i loro caregiver e per i medici. Le persone con demenza potrebbero non essere in grado di descrivere i sintomi che avvisano all'inizio un medico di un cancro in sviluppo o esistente. Inoltre, l'esame per il cancro e il suo trattamento può aggiungere ulteriore onere ai pazienti con demenza e ai loro caregiver".


La prevalenza della demenza aumenta fortemente con l'età, raddoppiando circa ogni cinque anni dopo i 65 anni. Come spiega la dott.ssa Fowler:

"Esistono poche linee guida per aiutare gli oncologi a capire come parlare al meglio con i pazienti con demenza, identificare la loro capacità di partecipare al processo decisionale sul trattamento del cancro e lavorare con la famiglia per identificare gli obiettivi di cura e il trattamento del cancro.

"Gli oncologi devono navigare attentamente tra sotto-diagnosi e sotto-trattamento e tra sovra-diagnosi e sovra-trattamento, garantendo che una diagnosi di demenza informi, ma non escluda automaticamente o specifichi, qualsiasi linea di azione particolare.

“La cura ottimale del cancro per le persone con demenza necessita di indicatori di qualità e obiettivi che riconoscono lo stato funzionale del paziente (un malato di cancro con una compromissione cognitiva moderata può essere trattato in modo diverso rispetto a chi è nella fase finale della malattia) e le sue preferenze personali, nonché quelle del caregiver familiare".


Dare supporto a un individuo con demenza durante il trattamento del cancro, e prendere decisioni di assistenza, sono fattori significativi dell'onere del caregiver, che aggiungono ulteriore pressione a responsabilità già stressanti.


Il documento include una dozzina di raccomandazioni pragmatiche per gli oncologi che trattano i pazienti con demenza:

  1. Identificare più presto possibile la demenza preesistente nei pazienti e documentarla nella loro cartella clinica.
  2. Coinvolgere i caregiver e supportare le loro esigenze emotive, finanziarie e di altro tipo.
  3. Rivedere la capacità decisionale e i poteri decisionali legali, nonché verificare le direttive mediche anticipate.
  4. Considerare e apportare ragionevoli aggiustamenti alle cure e al trattamento correlati al cancro.
  5. Ridurre al minimo il rischio di dolore poco controllato e altri sintomi ed effetti collaterali, incluso il declino della demenza.
  6. Ridurre il rischio di accedere al pronto soccorso per l'assistenza medica.
  7. Migliorare la conoscenza della demenza e la formazione tra i medici del cancro.
  8. Fornire informazioni e comunicare in modi amichevoli per la demenza:
    • Usare un linguaggio semplice, immagini e riepilogo.
    • Riepilogare sinteticamente alla fine del colloquio le informazioni importanti.
    • Comunicare in modo caloroso, empatico e non verbale.
    • Comunicare direttamente con gli altri medici coinvolti e tenerli aggiornati.
  9. Dare più tempo ai pazienti con demenza.
  10. Rendere gli ambienti clinici più adatti alla demenza.
  11. Ridurre al minimo e ottimizzare i viaggi legati alle cure per le persone con demenza, comprese le opzioni di assistenza remota e via telefonia mobile e il parcheggio.
  12. Stabilire caratteristiche, percorsi e modelli di cura del cancro che supportano la cura delle persone con demenza.


Gli autori notano:

"La protezione dai danni è una preoccupazione intensificata a causa della maggiore vulnerabilità delle persone con demenza ai danni potenziali inerenti alla ricezione di esami, diagnosi e trattamento del cancro e a causa delle preoccupazioni su ulteriori danni legati in modo univoco alla demenza preesistente.

“È probabile che i prossimi anni vedranno la cura del cancro per le persone con demenza diventare una sfida più grande e saliente a causa dell'invecchiamento della popolazione e con i progressi medici (es.: screening multicancro a singolo esame del sangue, terapie mirate con tossicità inferiore) che miglioreranno potenzialmente fattibilità e tollerabilità delle opzioni di rilevamento e trattamento del cancro.

"Forniamo raccomandazioni complete per la pratica clinica e la ricerca futura, che possono aiutare i medici e i fornitori a garantire assistenza migliore e più equa per il cancro alle persone con demenza e alle loro famiglie".

 

 

 


Fonte: Regenstrief Institute (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: L Ashley, ...[+13], L Wyld. Cancer care for people with dementia: Literature overview and recommendations for practice and research. CA: A Cancer Journal for Clinicians, 13 Dec 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)