Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo promettente trattamento per l'Alzheimer delineato in Israele

La maggior parte dei farmaci sviluppati finora per trattare il morbo di Alzheimer (MA) è fallita, in gran parte perché puntava biomarcatori errati e individui che già presentano segni della malattia. Una volta che appaiono i sintomi, tuttavia, molte cellule cerebrali responsabili della memoria e della cognizione sono probabilmente già danneggiate e impossibili da riparare.


Il prof. Shai Rahimipour nel dipartimento di chimica della Bar-Ilan University in Israele ha aperto la strada a un approccio diverso, usando i teranostici per individuare e trattare i primi segni pre-sintomatici del MA. L'approccio rivoluzionario di Rahimipour, mostrandosi promettente nel fermare la progressione della malattia prima dell'inizio del danno irreversibile alle cellule cerebrali, ha attirato una significativa attenzione dal mondo scientifico.


Nel MA, una piccola proteina nota come amiloide-beta si ripiega erroneamente in stadi intermedi che si aggregano in strutture macromolecolari più grandi chiamate fibrille e placche. Poiché le placche sono visibili al microscopio, gli scienziati hanno creduto per molto tempo che fossero responsabili dei danni ai neuroni nell'eziologia del MA.


Sono stati eseguiti molti studi clinici, e investiti miliardi di dollari,  per oltre un quarto di secolo per generare molecole e anticorpi che puntavano e impedivano la formazione di fibrille e placche. Tali trattamenti non hanno avuto successo e hanno causato effetti collaterali intollerabili. Nel tempo, le fibrille e le placche stesse sono state considerate non tossiche e i colpevoli di questa malattia insidiosa sono ora considerati degli stadi intermedi precedenti solubili, chiamati oligomeri.


Studi clinici recenti su anticorpi che puntavano gli oligomeri hanno mostrato risultati promettenti e gli anticorpi Biogen/Eisai aducanumab e lecanemab hanno ricevuto l'approvazione della FDA statunitense. La controversia sull'efficacia e gli effetti collaterali notevoli, come le microemorragie e il gonfiore del cervello, evidenziano la necessità di terapie e strumenti migliori per rilevare precocemente il MA e migliorare lo standard di cura. Inoltre, la maggior parte degli anticorpi non raggiunge a sufficienza il cervello perché la barriera emato-encefalica limita la penetrazione di proteine e anticorpi.


Rahimipour e il suo team hanno superato queste barriere sviluppando piccoli peptidi ciclici abiotici, gestibili con farmaci, che si sono dimostrati efficaci nei modelli animali per diagnosticare lo stadio pre-sintomatico del MA e trattare la malattia puntando gli oligomeri. Quando queste molecole sono state combinate in un tubo di prova con la piccola proteina amiloide-beta, si è completamente bloccata la generazione di oligomeri e non si è verificata alcuna aggregazione successiva.


Nella fase successiva, i ricercatori hanno incubato neuroni umani con gli oligomeri tossici e i peptidi ciclici. La maggior parte dei neuroni è rimasta in vita, mentre quelli del gruppo di controllo che erano esposti agli oligomeri senza peptidi ciclici hanno avuto gravi danni e sono morti. Hanno poi testato l'efficacia dei peptidi ciclici nei vermi transgenici C. elegans che sviluppano sintomi come quelli del MA, osservando che l'alimentazione dei vermi con i peptidi ciclici ha esteso drasticamente la sopravvivenza degli animali e ha impedito la comparsa della malattia, evitando la formazione di oligomeri tossici precoci. Ciò ha suggerito che il processo di aggregazione può essere interrotto nelle prime fasi della malattia, anche prima che si formino gli oligomeri.


I ricercatori hanno quindi esaminato l'uso su topi transgenici di una versione radioattiva dei peptidi ciclici per ottenere una diagnosi pre-sintomatica attraverso la tomografia a emissione di positroni (PET), una tecnica comune negli ospedali. La molecola ha rilevato per la prima volta oligomeri precoci di amiloide-beta nel talamo (che trasmette segnali motori e sensoriali alla corteccia cerebrale) di topi pre-sintomatici, prima della loro diffusione ad altre parti cerebrali. Hanno cioè predeterminato con successo l'insorgenza della malattia prima della formazione di fibrille e placche amiloidi e prima della comparsa dei sintomi del MA!


Successivamente, i topi transgenici nella fase pre-sintomatica sono stati trattati con i peptidi ciclici e sono state osservate nel tempo le funzioni di memoria e la quantità di oligomeri amiloidi nel cervello. Attraverso scansioni molecolari, i ricercatori hanno determinato che i topi non generavano quantità rilevanti di oligomeri e, di conseguenza, non sviluppavano alcun segno di MA.


"In questi modelli animali abbiamo, in effetti, interrotto la malattia nelle prime fasi, anche prima che si formino gli oligomeri. Un grande vantaggio delle nostre molecole sintetiche, al contrario degli anticorpi naturali, è che non sono immunogene e rimangono dentro Il corpo molto più a lungo, quindi è probabile che siano necessarie meno iniezioni o applicazioni", afferma il prof. Rahimipour. "Il nostro regime meticoloso di esperimenti non ha mostrato alcun segno di tossicità e che, a differenza degli anticorpi, le molecole attraversano molto bene la barriera emato-encefalica".


La ricerca del prof. Rahimipour è stata pubblicata di recente su PNAS, in collaborazione con colleghi dell'Université de Sherbrooke e dell'Université de Montréal in Canada. Ora sta lavorando allo sviluppo di un farmaco appropriato per affrontare studi preclinici e clinici.

 

 

 


Fonte: Bar-Ilan University via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: M Habashi, ...[+13], S Rahimipour. Early diagnosis and treatment of Alzheimer’s disease by targeting toxic soluble Aβ oligomers. PNAS, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.