Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La salute delle ossa è legata alla salute del cervello?

BoneCrossSection

Le persone che hanno una bassa densità ossea possono avere un rischio più alto di sviluppare la demenza rispetto a quelle che ne hanno una maggiore, secondo uno studio pubblicato il 22 marzo 2023, su Neurology®. Lo studio non dimostra che la bassa densità ossea provoca demenza, mostra solo un'associazione.


L'autore senior dello studio Mohammad Arfan Ikram MD/PhD, del Centro Medico dell'Università Erasmus di Rotterdam in Olanda, ha affermato:

"La bassa densità ossea e la demenza sono due condizioni che di solito colpiscono contemporaneamente gli anziani, soprattutto perché spesso la perdita ossea aumenta a causa dell'inattività fisica e della cattiva alimentazione durante la demenza. Tuttavia, finora si sapeva poco sulla perdita ossea che si verifica nel periodo che precede la demenza. Il nostro studio ha scoperto che la perdita ossea si verifica già prima della demenza e quindi è collegata a un rischio più elevato di demenza".


Lo studio ha coinvolto 3.651 persone dei Paesi Bassi con un'età media di 72 anni che non avevano demenza all'inizio dello studio. Sui 11 anni in media dell'esame, 688 persone (19%) hanno sviluppato demenza. I ricercatori hanno esaminato i raggi X per identificare la densità ossea dei partecipanti, che hanno intervistato ogni 4-5 anni sottoponendoli a test fisici (come scansioni ossee) e a test per la demenza.


Delle 1.211 persone con la più bassa densità ossea totale del corpo, 90 hanno sviluppato la demenza entro 10 anni, rispetto alle 57 persone su 1.211 con la densità ossea più alta. Dopo avere adattato i dati a fattori come età, sesso, istruzione, altre malattie, uso di farmaci e una storia familiare di demenza, i ricercatori hanno scoperto che nel giro di 10 anni le persone con la densità ossea più bassa del corpo avevano una probabilità superiore del 42% di sviluppare la demenza rispetto alle persone del gruppo più alto.


Ikram ha aggiunto:

"Ricerche precedenti avevano trovato che fattori come la dieta e l'esercizio fisico possono influire in modo diverso sulle ossa e sul rischio di demenza. La nostra ricerca ha trovato un legame tra perdita ossea e demenza, ma sono necessari ulteriori studi per comprendere meglio questa connessione.

"È possibile che la perdita ossea possa avvenire già nelle prime fasi della demenza, anni prima che si manifesti qualsiasi sintomo clinico. In tal caso, la perdita ossea potrebbe essere un indicatore del rischio di demenza e potremmo puntare le persone con perdita ossea per la selezione e per migliorare le cure".


Una limitazione dello studio è che i partecipanti erano principalmente di origine europea e over-70 all'inizio dello studio, quindi questi risultati possono variare per razze ed etnie diverse, e per le fasce di età più giovani.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: T Xiao, ...[+7], MA Ikram. Association of Bone Mineral Density and Dementia: The Rotterdam Study. Neurology, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)