Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Depressione in Alzheimer è diversa da quella degli individui senza demenza

La depressione nel morbo di Alzheimer (MA) ha fattori di rischio diversi rispetto alla depressione negli anziani senza la malattia, secondo un nuovo importante studio pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease. La ricerca, guidata dall'Università di Bristol, ha esaminato oltre 2.000 persone con la malattia per spiegare perché gli attuali antidepressivi sono inefficaci per le persone con depressione e MA.


La depressione in demenza è comune, fino al 16% delle persone con MA la sviluppano, ma non si sa perché in coloro che hanno il MA sia più comune che negli anziani senza demenza. Gli individui con depressione e demenza sembrano anche avere una sintomatologia diversa con meno sintomi di riduzione dell'appetito e meno pensieri che non vale la pena vivere. Gli antidepressivi attualmente disponibili sono inefficaci, rendendo la depressione difficile da trattare.


I ricercatori di demenza di Bristol volevano capire se i fattori di rischio noti per aumentare il rischio di depressione negli adulti senza demenza, aumentavano tale rischio anche in quelli con MA, per identificare possibili nuovi obiettivi di trattamento. Il team ha analizzato le valutazioni della depressione per 2.112 individui con MA di tre importanti coorti focalizzate sulla demenza, e le ha confrontate con quelle di 1.380 partecipanti con cognizione normale.


I risultati hanno mostrato che i fattori di rischio per la depressione nel MA sembrano differire a quelli per la depressione generica, supportando i suggerimenti di un diverso processo patologico, sebbene una storia familiare o passata di depressione fosse il fattore di rischio individuale più forte, il che suggerisce una possibile predisposizione genetica.


Gli individui con depressione e MA avevano maggiori probabilità di quelli con MA non depressi, di sviluppare apatia e altri sintomi del MA non legati alla memoria. La dott.ssa Lindsey Sinclair, prima autrice dello studio e ricercatrice clinica sulla demenza dell'Università di Bristol, ha dichiarato:

"L'incidenza più alta di depressione in chi ha il MA, rispetto agli anziani senza demenza, è estremamente angosciante per i pazienti e può rendere la loro assistenza più impegnativa. È importante cercare di capire quali cambiamenti sono presenti nel cervello di MA con depressione, in quanto ciò può aiutarci a identificare possibili nuovi obiettivi di trattamento.

"I nostri risultati mostrano che la depressione nel MA sembra avere fattori di rischio diversi della depressione in chi è senza demenza. Ciò aggiunge peso ai precedenti suggerimenti secondo cui la depressione nel MA potrebbe avere una causa sottostante diversa dalla depressione di chi non ha la demenza e può spiegare perché gli antidepressivi non sono efficaci nel trattarla".

 

 

 


Fonte: University of Bristol (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: L Sinclair, ...[+2], C Ballard. Characterization of Depressive Symptoms in Dementia and Examination of Possible Risk Factors. J of Alz Dis Reports, 7 Mar 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)