Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


MIC: la molecola che allunga la vita e migliora patologie (nei vermi)

Dei ricercatori hanno identificato un nuovo percorso di mitofagia che evidenzia la connessione cervello-intestino.

MitochondriaOnNematode

Avere dei sani mitocondri, gli organelli che producono energia in tutte le nostre cellule, di solito presagisce una lunga vita sana sia nell'uomo che nel C. elegans, un piccolo verme nematode di vita breve, usato spesso per studiare il processo di invecchiamento.

Con uno studio pubblicato il 13 novembre 2023 su Nature Aging, dei ricercatori del Buck Institute di Novato / California hanno identificato una nuova molecola simile a un farmaco che mantiene sani i mitocondri attraverso la mitofagia, un processo che rimuove e ricicla i mitocondri danneggiati negli organismi multicellulari.

La molecola, chiamata MIC, è un composto naturale che ha allungato la vita dei C. elegans, migliorato la patologia nei modelli C. elegans di malattie neurodegenerative e migliorato la funzione mitocondriale nelle cellule muscolari di topo.

 

Disfunzione mitocondriale e malattie legate all'età

La mitofagia difettosa è implicata in molte malattie legate all'età:

  • è legata a disturbi neurodegenerativi come Parkinson e Alzheimer,
  • ha un ruolo nelle malattie cardiovascolari come l'insufficienza cardiaca,
  • influenza i disturbi metabolici come l'obesità e il diabete di tipo 2,
  • è implicata nella perdita di muscoli e nella sarcopenia e
  • ha una relazione complessa con la progressione del cancro.

Anche se gli interventi che ripristinano la mitofagia e facilitano l'eliminazione dei mitocondri danneggiati sono molto promettenti per affrontare queste condizioni, non c'è ancora un trattamento approvato per uso umano nonostante i progressi nel campo.

 

Cos'è il MIC?

Il MIC (Mitophagy-Inducing Compound, composto che induce mitofagia) è una cumarina, un composto bioattivo naturalmente con proprietà anticoagulanti, antibatteriche, antifungine, antivirali, antitumorali e anti-iperglicemiche (tra gli altri), oltre ad essere un antiossidante con effetti neuroprotettivi. La cumarina si trova in molte piante e si trova in alte concentrazioni in alcuni tipi di cannella, che è una delle fonti più frequenti di esposizione umana alla sostanza.

 

Nuovo meccanismo d'azione nella mitofagia

Il progetto è iniziato nei topi modello del Parkinson in cui i ricercatori del laboratorio di Julie Andersen PhD, autrice senior dello studio, stavano esaminando dei potenziatori noti della mitofagia, che includono la rapamicina.

"Il coautore Shankar Chinta PhD, ha iniziato a selezionare dei composti naturali nelle cellule neuronali e il MIC è emerso come un grande obiettivo", ha detto. “Piuttosto che introdurre immediatamente il MIC in un topo modello, volevamo capire il suo impatto sull'invecchiamento generale e identificare il suo meccanismo d'azione, quindi abbiamo continuato il lavoro sui vermi, dove abbiamo scoperto che il MIC è in una diversa classe di molecole che migliorano l'espressione di una proteina chiave, la TFEB".

Nello studio guidato dalla Andersen e dal ricercatore Manish Chamoli PhD, il primo autore, i ricercatori hanno scoperto che il MIC ha migliorato l'attività del fattore di trascrizione TFEB, che è un regolatore importante dei geni coinvolti nelle funzioni autofagiche e lisosomiali. L'autofagia è il processo di riciclaggio intracellulare in base al quale le cellule ripuliscono le proteine danneggiate e deriva le sue capacità dal lisosoma.

I ricercatori hanno scoperto che il MIC ha aumentato in modo robusto la durata della vita dei C. elegans, prevenendo anche la disfunzione mitocondriale nelle cellule di mammifero.

"Questo studio conferma la nozione generale che il TFEB è un regolatore chiave di autofagia, che estende la durata della vita", ha dichiarato Malene Hansen PhD, prof.ssa e direttrice scientifica del Buck, che ha collaborato allo studio: “La mitofagia è una forma selettiva e molto significativa di autofagia. Il campo ha riconosciuto il TFEB come giocatore in termini di controllo di qualità dei mitocondri. Questo studio fornisce un possibile percorso traslazionale per indurre la mitofagia in modo dipendente dal TFEB".

 

Collegamento alla connessione cervello/intestino

Meccanicamente, il MIC funziona a monte del TFEB inibendo l'attivazione ligando-indotta del recettore dell'ormone nucleare DAF-12 (nei vermi) / FXR (nell'uomo), che a sua volta induce la mitofagia e allunga la vita. L'FXR è noto soprattutto per la sua azione nel fegato e nell'intestino dove mantiene l'omeostasi lipidica e regola i livelli di TFEB in un ciclo di alimentazione rapida.

Ma recentemente si è dimostrato che il TFEB è presente anche nei neuroni cerebrali e ciò ha fornito alla Andersen l'indizio necessario per mettere insieme il potenziale meccanismo d'azione del MIC nel TFEB. L'FXR è regolato dai sali biliari che si formano nel microbioma intestinale.

"Il microbioma intestinale influisce sull'uso di acidi biliari da parte del corpo. L'invecchiamento influisce sul nostro microbioma", ha affermato Chamoli. "Se i livelli di acidi biliari non sono corretti, la mitofagia risulta ostacolata. È così che l'FXR può avere un impatto sulla salute neuronale. I neuroni hanno molti mitocondri, il che rende importante la mitofagia in termini di neurodegenerazione".

 

MIC come terapia geroprotettiva generale

"C'è un collo di bottiglia negli sforzi per sviluppare potenziali terapie nel campo delle geroscienze e quel collo di bottiglia è che non abbiamo abbastanza molecole in cantiere", ha affermato Gordon Lithgow PhD, professore e Vice Presidente degli Affari Accademici del Buck, nonché coautore dello studio. "Il MIC è un ottimo candidato da portare avanti, dato il suo effetto terapeutico su più modelli animali e il fatto che è una molecola presente in natura".

Chamoli ha messo in evidenza i legami diretti tra mitofagia e invecchiamento, suggerendo che dei farmaci che migliorano questo processo potrebbero offrire un trattamento ben oltre la neurodegenerazione o lo spreco muscolare. Ha anche osservato che sono in corso esperimenti per esplorare l'FXR neuronale come obiettivo terapeutico per l''Alzheimer nell'ambito di una sovvenzione condivisa dai laboratori della Andersen e di Lithgow.

 

 

 


Fonte: Buck Institute for Research on Aging (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: M Chamoli, [+13], JK Andersen. A drug-like molecule engages nuclear hormone receptor DAF-12/FXR to regulate mitophagy and extend lifespan. Nature Aging, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)