Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Caregiver familiari lottano con costi, isolamento e risorse limitate: come migliorare la loro qualità di vita?

family caregivers engagement per weekUn terzo dei caregiver familiari dedica più di 21 ore di assistenza alla settimana. Circa 1 su 3 dedica 21 ore o più, e oltre il 20% almeno 41 ore, in pratica un tempo pieno. Informazioni del 2020 fornite da 1.392 caregiver over-18. I numeri sono arrotondati e considerano solo le risposte valide. Fonte: AARP Public Policy Institute.

Milioni di americani sono diventati caregiver familiari informali: persone che forniscono assistenza non retribuita ai familiari o agli amici per svolgere compiti quotidiani come fare il bagno, preparare il cibo, provvedere ai trasporti e gestire i farmaci.

Spinti in parte dalla preferenza per l'assistenza domiciliare piuttosto che dall'assistenza a lungo termine nelle strutture di vita assistita, dalla disponibilità limitata e dal costo elevato dei servizi di assistenza formale, i caregiver familiari svolgono un ruolo fondamentale nella sicurezza e nel benessere dei loro cari.

Circa 34,2 milioni di persone negli Stati Uniti forniscono assistenza non retribuita agli over-50, secondo la Family Caregiver Alliance. Tra questi, circa 15,7 milioni di caregiver familiari adulti si prendono cura di qualcuno con demenza.

Sono assistente sociale clinica e assistente prof.ssa di assistenza sociale che studia le disparità nella salute e nei sistemi sanitari. Mi concentro su popolazioni sotto-rappresentate nel campo dell'invecchiamento.

 

Sfide per i caregiver familiari

Nella mia ricerca concentrata sui caregiver familiari dell'Asia orientale per le persone con Alzheimer e demenze relative, ho scoperto che i caregiver cino-americani e coreano-americani spesso incontrano situazioni difficili. Queste includono discriminazione da parte di strutture o fornitori sanitari, sentimenti di solitudine e questioni finanziarie. Alcuni di questi caregiver si trovano persino a dover andare in pensione presto perché hanno difficoltà a bilanciare il lavoro con le responsabilità di assistenza.

Le mie scoperte aumentano un corpo crescente di ricerche che dimostrano che i caregiver familiari affrontano comunemente 5 sfide specifiche: oneri finanziari, uso limitato di servizi a domicilio e comunitari, difficoltà ad accedere alle risorse, mancanza di conoscenza dei programmi educativi esistenti e sfide fisiche ed emotive, come sentimenti di impotenza e burnout [=esaurimento psico-fisico] del caregiver.

Tuttavia, i ricercatori stanno anche scoprendo che i caregiver familiari si sentono più capaci di gestire queste sfide quando possono attingere a servizi formali che offrono una guida pratica e approfondimenti per le loro situazioni, nonché assistenza in alcune sfide uniche coinvolte nell'assistenza familiare.

 

I dati demografici dei caregiver informali

Più di 6 caregiver familiari su 10 sono donne. La società si aspetta da sempre che siano le donne ad assumersi le responsabilità di assistenza. Di solito le donne guadagnano anche meno o fanno affidamento su altri familiari per il sostegno finanziario. Questo è perché il processo di parificazione della retribuzione è lento e le donne spesso assumono ruoli come il caregiving primario dei propri figli e dei parenti che invecchiano, fattori che possono influire drasticamente sui guadagni.

Mentre quasi la metà degli assistiti vive a casa propria, 1 su 3 vive con il caregiver. Questi individui, a volte definiti 'caregiver residenti', hanno meno probabilità di rivolgersi per supporto ad altri al di fuori della famiglia, spesso perché ritengono che sia importante mantenere l'assistenza al suo interno. Questi caregiver sono in genere anziani, in pensione o disoccupati e hanno un reddito inferiore rispetto ai caregiver che vivono separatamente.

Secondo un rapporto del 2020 dell'AARP Public Policy Institute, circa 1 caregiver familiare su 3 fornisce più di 21 ore di assistenza per settimana a una persona cara.

 

Destreggiarsi tra caregiving e vita di tutti i giorni

Il caregiving crea spesso oneri finanziari, o riduce le entrate, perché rende più difficile svolgere un lavoro a tempo pieno o part-time o tornare al lavoro dopo una assenza, in particolare per i coniugi che sono caregiver.

Spesso, organizzazioni della comunità, come le no-profit che servono gli anziani, offrono vari servizi a domicilio e programmi istruttivi. Questi possono aiutare i caregiver familiari a gestire o ridurre le tensioni fisiche ed emotive delle loro responsabilità.

Tuttavia, queste esigenze possono anche rendere difficile per alcuni caregiver persino apprendere che queste risorse esistono o di approfittarne, in particolare man mano che peggiorano le condizioni dell'assistito. Queste sfide sono peggiorate al culmine della pandemia Covid-19. Molti programmi di supporto sono stati annullati ed è stato difficile accedere all'assistenza sanitaria, il che ha reso le cose ancora più stressanti e stancanti per i caregiver.

La ricerca mostra che coloro che sono nuovi all'assistenza familiare spesso si prendono cura dei loro cari senza alcun supporto formale iniziale. Di conseguenza, possono subire un aumento del peso emotivo. E i caregiver over-70 affrontano sfide particolari, poiché potrebbero dover convivere con i propri problemi di salute. Queste persone hanno meno probabilità di ricevere supporto informale, il che può portare all'isolamento sociale e al burnout.

 

Supporto per i caregiver familiari

Ci sono numerosi programmi e servizi disponibili per i caregiver familiari e i loro cari, che risiedano a casa o in una struttura residenziale. Queste risorse includono programmi di sanità e invalidità pubblici, assistenza legale e organizzazioni specifiche di ogni malattia.

Inoltre, la ricerca ha scoperto che fornire istruzione e formazione adeguate alle persone nelle prime fasi del caregiving consente loro di bilanciare meglio salute e benessere, adempiendo bene alle proprie responsabilità. Molte organizzazioni della comunità, come le no-profit locali concentrate sull'invecchiamento, sui programmi governativi o sui centri senior, possono offrire servizi di gestione caso per caso agli anziani, utili anche per apprendere le risorse e i servizi esistenti.

Per i caregiver familiari di persone con demenza, i servizi di supporto formale sono particolarmente cruciali per la capacità di far fronte e navigare nelle sfide che devono affrontare.

[...]

 

 

 


Fonte: Kathy L. Lee, assistente prof.ssa di lavoro sociale gerontologico, Università del Texas / Arlington

Pubblicato su The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 



Notizie da non perdere

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.