Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificata una mutazione che altera la progressione dell'Alzheimer

JLuis Royo UniMalagaLo scienziato José Luis Royo ha coordinato uno studio di 8 anni con 100 specialisti multidisciplinari, che ha identificato una mutazione che altera la progressione dell'Alzheimer. Fonte: Università di Malaga

José Luis Royo, scienziato della Facoltà di Medicina dell'Università di Malaga, ha coordinato uno studio che riassume otto anni di ricerca e ha messo insieme 100 specialisti multidisciplinari, identificando una mutazione che altera la progressione del morbo di Alzheimer (MA).


Questo lavoro, pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease, ha caratterizzato una variante genetica nel gene SIRPβ1, che influenza il modo in cui il sistema immunitario combatte i depositi di amiloide-beta (Aβ), la causa che porta a questa patologia.


Per questo lavoro, è stato condotto uno studio longitudinale su campioni epidemiologici di oltre 1.300 pazienti di Malaga e Barcellona, evidenziando il ruolo di questa mutazione nel declino cognitivo delle persone colpite. Hanno però scoperto che in sé non rappresenta un fattore di rischio per il MA.


“Tutti gli esseri umani hanno gli stessi geni, ma ci sono varianti di ognuno che ci rende diversi. Diverse apparenze esterne, fisiologie e metabolismi”, spiega José Luis Royo, professore del Dipartimento di specialità chirurgiche, biochimica e immunologia.


Lo scienziato dell'UMA sottolinea che un'analisi della presenza di questa variante nel gene SIRPβ1 ha mostrato che il 30% della popolazione generale ha una copia mutata e il 4% della popolazione ha entrambe le copie colpite. "Pertanto, stiamo parlando di una variante che è molto presente nella popolazione generale", afferma.

 

Doppio effetto

La ricerca, che ha coinvolto scienziati di oltre 50 istituzioni diverse, mostra che la variante mutante cambia la struttura della proteina e che questo altera il comportamento delle cellule immunitarie cerebrali, chiamate microglia.


“Quando abbiamo studiato il suo ruolo nel decorso della malattia, abbiamo scoperto che ha un doppio effetto a seconda della fase: all'inizio, nei pazienti con lieve compromissione cognitiva, la mutazione aumenta il rischio di conversione al MA, quindi ha un effetto dannoso; tuttavia, quando la demenza è stabilita in quanto tale, i portatori della mutazione mostrano un declino cognitivo più lento, suggerendo un effetto benefico tra questi pazienti”, chiarisce il ricercatore dell'UMA.


Royo sottolinea che, quindi, la mutazione influisce sulla risposta del sistema immunitario ai depositi di Aβ, probabilmente sul processo di neuroinfiammazione, che è una risposta fisiologica nelle prime fasi, ma che è dannosa se diventa cronica man mano che la malattia progredisce.


Pertanto, questo doppio effetto della variante genetica, dice, suggerisce che questo percorso di segnalazione cellulare dovrebbe essere inibito durante le prime fasi della malattia, ma dovrebbe essere stimolato nei pazienti degli stadi più avanzati, per imitare chimicamente l'effetto generato dalla mutazione.


"Questa scoperta apre le porte a un nuovo bersaglio terapeutico biochimico che, in futuro, potrebbe essere sintetizzato in un farmaco", conclude.


Attualmente, i ricercatori continuano a lavorare per caratterizzare l'effetto di questa mutazione a un livello più elevato di complessità e hanno progettato un sistema per cercare dei modificanti di questo percorso di segnalazione cellulare.

 

 

 


Fonte: University of Malaga via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: JM García-Alberca, [+102], JL Royo. An Insertion Within SIRPβ1 Shows a Dual Effect Over Alzheimer's Disease Cognitive Decline Altering the Microglial Response. J Alzheimers Dis., 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.