Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Farmaco liraglutide può rallentare il declino cognitivo dell'Alzheimer?

Un farmaco GLP-1 sembra rallentare il declino cognitivo proteggendo il cervello, secondo i dati di un esperimento clinico di Fase 2B riferiti alla Conferenza dell'Alzheimer's Association.

drugs in glass flask

Gli agonisti del recettore GLP-1 (glucagon-like peptide-1), che imitano il peptide naturale tipo-glucagone rilasciato dallo stomaco dopo aver mangiato, possono aiutare le persone a gestire il diabete, a perdere peso e a ridurre il rischio di malattie cardiache, ictus e malattie renali.


Una ricerca su animali modello del morbo di Alzheimer (MA) suggerisce che questi farmaci possono avere effetti neuroprotettivi, ridurre le forme precoci di amiloide, normalizzare l'elaborazione del glucosio da parte del cervello e migliorare la memoria e l'apprendimento. Il liraglutide (della Novo Nordisk) probabilmente funziona con molteplici meccanismi nel cervello.


Questa nuova ricerca, riferita all'AAIC 2024, suggerisce che il liraglutide può proteggere il cervello delle persone con MA lieve e ridurre fino al 18% il declino cognitivo dopo un anno di trattamento, rispetto al placebo, rallentando il restringimento di parti del cervello che sono vitali per memoria, apprendimento, linguaggio e processo decisionale.


Maria C. Carrillo PhD, responsabile scientifico Alzheimer's Association, ha affermato:

"Siamo in un'era di promesse senza precedenti, con nuovi trattamenti in varie fasi di sviluppo che rallentano o magari impediscono il declino cognitivo causato dal MA. Questa ricerca fornisce speranza che siano all'orizzonte altre opzioni per cambiare il decorso della malattia. Il riproposizione di farmaci già approvati per altre condizioni ha il vantaggio di fornire dati ed esperienza da ricerche precedenti e un uso pratico, quindi sappiamo già molto sull'efficacia del mondo reale in altre malattie, e gli effetti collaterali".


[...] L'esperimento randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, Evaluating the Effects of the Novel GLP-1 Analogue Liraglutide in Alzheimer’s Disease (ELAD) guidato da Paul Edison MD/PhD, professore di scienze all'Imperial College London, includeva 204 pazienti con MA lieve da 24 cliniche di tutto il Regno Unito. Ciascuno di loro ha avuto un'iniezione sottocutanea giornaliera per un anno: la metà (102) ha ricevuto fino a 1,8 mg di liraglutide e il resto ha ricevuto un placebo.


Prima dell'inizio dello studio, tutti i pazienti si sono sottoposti a scansioni di risonanza magnetica (MRI) per valutare la struttura e i volumi del cervello, a scansioni PET del metabolismo del glucosio e a test dettagliati della memoria. Questi sono stati ripetuti alla fine dello studio con visite regolari.


L'obiettivo primario dello studio era il cambiamento nel tasso metabolico del glucosio cerebrale nelle regioni corticali del cervello (ippocampo, lobo temporale mediale e cingolato posteriore), che non è stato raggiunto. Tuttavia, l'obiettivo secondario di cambiamento nei punteggi per le misure cliniche e cognitive e l'obiettivo esplorativo del volume del cervello hanno mostrato un beneficio statisticamente significativo.


"La perdita più lenta del volume del cervello suggerisce che il liraglutide protegge il cervello, proprio come le statine proteggono il cuore", ha affermato il dott. Edison. "Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche, il liraglutide può agire attraverso vari meccanismi, come riduzione dell'infiammazione nel cervello, abbassamento della resistenza all'insulina e degli effetti tossici dei biomarcatori del MA (amiloide-beta e tau) e miglioramento del modo in cui comunicano le cellule nervose del cervello".


Edison ha aggiunto che quelli nello studio che hanno ricevuto liraglutide avevano quasi il 50% in meno di perdita di volume in diverse aree del cervello, che includono materia grigia frontale, temporale, parietale e totale, misurata dalla risonanza magnetica. Queste aree sono responsabili di varie funzioni critiche che spesso sono influenzate dal MA, tra cui memoria, linguaggio e processo decisionale.


I ricercatori hanno anche eseguito test cognitivi ai pazienti, prima del trattamento e a 24 e 52 settimane. Sebbene lo studio non sia stato progettato per a valutare i cambiamenti cognitivi, i ricercatori hanno scoperto che i pazienti che hanno ricevuto liraglutide hanno avuto un calo più lento del 18% della funzione cognitiva in un anno rispetto a quelli che hanno avuto il placebo.


La funzione cognitiva è stata calcolata come punteggio composito di 18 diversi test di memoria, comprensione, linguaggio e orientamento spaziale (punteggio ADAS EXEC z). Tra chi ha completato 52 settimane di trattamento (79 persone), quelli che hanno assunto il farmaco hanno visto un rallentamento statisticamente significativo del declino cognitivo (p <0,01).


Gli effetti collaterali più comuni erano problemi gastrointestinali come la nausea, che costituivano il 25,5% di tutti gli eventi avversi nel gruppo liraglutide. Si sono verificati 25 effetti collaterali gravi in 18 partecipanti (17,6%) del braccio placebo e su 7 partecipanti (6,9%) del braccio di trattamento. È improbabile che gli effetti collaterali più gravi fossero correlati al trattamento dello studio, ha affermato il dott. Edison.


Studi clinici in fase avanzata di analoghi GLP-1 sono ben posizionati per testare ulteriormente questo effetto. Ad esempio, EVOKE Plus è un esperimento clinico di 3 anni del semaglutide su oltre 1.800 persone con MA iniziale. Da notare che la FDA-Food and Drug Administration ha approvato 2 marchi del liraglutide: uno per la perdita di peso (Saxenda) e l'altro per il diabete (Vicloza).

 

 

 


Fonte: Alzheimer's Association via Neuroscience News (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)