Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Mappatura del cervello svela informazioni cruciali sull'Alzheimer

rat hippocampusIppocampo di ratto

Ricercatori dell'Università del Texas di Arlington e dell'Università della California di San Francisco hanno usato una nuova tecnica di mappatura del cervello per identificare le cellule cerebrali legate alla memoria vulnerabili all'accumulo di proteine, un fattore chiave nello sviluppo del morbo di Alzheimer (MA), un disturbo cerebrale incurabile e progressivo che lentamente distrugge le capacità di memorizzare e pensare.


Per capire perché alcune parti del cervello sono più colpite dalla malattia, con la ricerca pubblicata su Nature Communications Biology, i ricercatori si sono concentrati sulla tau, una proteina che si accumula nelle cellule cerebrali e ne stravolge l'attività normale. Usando la tecnica di mappatura MISS (Matrix Inversion and Subset Selection, inversione matrice e selezione sottoinsieme), che ha profilato circa 1,3 milioni di cellule, il team di ricerca ha creato mappe dettagliate di diversi tipi di cellule nel cervello dei topi. Ha poi confrontato queste mappe con le aree in cui si accumula la tau, per identificare quali tipi di cellule sono maggiormente colpiti.


"Usando modelli matematici e computazionali, abbiamo scoperto che alcune cellule nell'ippocampo, un'area cerebrale importante per la memoria e la navigazione, sono più vulnerabili all'accumulo di tau", ha affermato l'autore Pedro Maia, assistente professore di matematica all'UTA. “Questi neuroni glutamatergici hanno mostrato una forte connessione con i depositi di tau, il che significa che è più probabile che siano colpiti. Al contrario, le cellule cerebrali della corteccia - la parte del cervello che controlla i movimenti, le informazioni sensoriali, le emozioni e il ragionamento - avevano meno probabilità per essere influenzate dalla tau".


È interessante notare che i ricercatori hanno anche scoperto che gli oligodendrociti, le cellule cerebrali che aiutano a isolare le fibre nervose, erano meno colpite dalla tau. Ciò suggerisce che queste cellule potrebbero aiutare a proteggere il cervello dall'accumulo di tau.


Lo studio ha anche scoperto che la distribuzione di diversi tipi di cellule nel cervello può prevedere dove si verifica l'accumulo di tau meglio dei soli fattori genetici. Ciò implica che i tipi di cellule presenti in diverse regioni cerebrali possono essere più importanti dei geni correlati al MA nel determinare la vulnerabilità alla tau.


"Nel complesso, questo studio ci aiuta a capire perché alcune regioni cerebrali sono più colpite dall'accumulo di tau che porta al MA", ha affermato il dott. Maia. "Identificando i tipi di cellule e le funzioni geniche coinvolte, il nostro studio mostra che modelli teorici e computazionali possono fornire nuove intuizioni sulla progressione del MA. Questi sono altri dati preziosi che ci aiuteranno a puntare specificamente cellule e geni vulnerabili associati all'accumulo di tau, potenzialmente rallentando o impedendo in futuro la progressione del MA".

 

 

 


Fonte: Katherine Egan Bennett in University of Texas at Arlington (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: J Torok, [+2], A Raj. Searching for the cellular underpinnings of the selective vulnerability to tauopathic insults in Alzheimer’s disease. Nat Comm Biol, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.