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Sia infarti cerebrali che volume ippocampale sono collegati alla memoria

Negli individui anziani senza demenza, la presenza di infarti cerebrali e un minor volume dell'ippocampo sono entrambi, indipendentemente, associati a scarsa memoria, secondo uno studio pubblicato il 3 gennaio in Neurology.

Sonja Blum, MD, Ph.D., della Columbia University di New York City, e colleghi, hanno esaminato il contributo delle lesioni vascolari, compresi gli infarti cerebrali, sull'integrità dell'ippocampo e sul declino della memoria associato all'età di 658 anziani, senza demenza, che partecipavano a uno studio di base comunitaria su invecchiamento e demenza.

I partecipanti sono stati sottoposti a scansioni di risonanza magnetica strutturale ad alta risoluzione. Sono stati seguiti protocolli standard per identificare gli infarti corticali e subcorticali, e per calcolare il volume dell'ippocampo e del relativo cervello. E' stata eseguita una serie completa di test neuropsicologici per ricavare i punteggi totali che riflettevano le prestazioni su compiti di memoria, linguaggio, velocità di elaborazione, e funzione visuospaziale. Sono stati analizzati gli infarti corticali e subcorticali, il volume dell'ippocampo e relativo cervello, in associazione con i risultati cognitivi nei domini di memoria, linguaggio, velocità di elaborazione e capacità visuospaziali.

I ricercatori hanno identificato un'associazione tra un ippocampo più piccolo e la presenza di infarti cerebrali. I minori volumi dell'ippocampo sono stati correlati in particolare con minore memoria. In tutti gli altri domini, gli infarti cerebrali sono stati correlati a minore memoria e prestazioni cognitive, indipendentemente dal volume dell'ippocampo.

"Sia il volume dell'ippocampo che gli infarti cerebrali contribuiscono in modo indipendente alle prestazioni della memoria nei soggetti anziani senza demenza.

Dato che le condizioni neurodegenerative legate all'età, come l'Alzheimer, sono definite soprattutto dalla compromissione della memoria, questi risultati hanno implicazioni cliniche per la prevenzione e l'identificazione di fattori patogeni associati alla sintomatologia della malattia" scrivono gli autori.

Diversi autori hanno comunicato legami finanziari con l'industria farmaceutica. Un autore ha svelato legami finanziari con una società di consulenza su strumenti di valutazione psicometrica.

 

 

 

 


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Pubblicato in HealthDay News il 3 gennaio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

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