Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Piccoli messaggeri cellulari negli obesi accelerano l'accumulo delle placche di Alzheimer

plus size dancer trainingImage by freepik

L’obesità è da tempo riconosciuta come un fattore di rischio per un’ampia gamma di malattie, ma un legame più preciso tra obesità e morbo di Alzheimer (MA) è rimasto un mistero, almeno finora. Uno studio unico nel suo genere condotto all'Houston Methodist (Texas/USA) ha scoperto che le vescicole extracellulari derivate dal tessuto adiposo, piccoli messaggeri cellula-cellula nel corpo, possono segnalare l’accumulo di placche di amiloide-β (Aβ) negli individui obesi.Queste placche sono una caratteristica cruciale del MA.


Lo studio, pubblicato su Alzheimer's & Dementia, esplora il legame tra l’obesità, che colpisce circa il 40% della popolazione degli Stati Uniti (139 milioni su 347), e la temuta malattia neurodegenerativa che colpisce più di 7 milioni di persone negli Stati Uniti. Stephen Wong PhD, cattedra di ingegneria biomedica che ha guidato lo studio con Li Yang PhD, ricercatrice associata, e Jianting Sheng PhD, assistente professore di ricerca di biologia computazionale e matematica in radiologia, tutti dell'Houston Methodist, ha detto: "Come hanno sottolineato studi recenti, l'obesità è ora riconosciuta come il principale fattore di rischio modificabile per la demenza negli Stati Uniti".


I ricercatori hanno scoperto che il carico lipidico di questi messaggeri cellulari differisce tra persone con obesità e individui magri, e che la presenza e i livelli di lipidi specifici che differivano tra i gruppi hanno cambiato la velocità con cui l’Aβ si aggregava nei modelli di laboratorio.


Lavorando su topi modello e campioni di grasso corporeo dei pazienti, i ricercatori hanno esaminato le vescicole, che sono minuscole particelle legate alla membrana che viaggiano in tutto il corpo e agiscono come messaggeri coinvolti nella comunicazione da cellula a cellula. Questi minuscoli comunicatori sono anche in grado di attraversare la barriera emato-encefalica.


Puntare questi minuscoli messaggeri cellulari e interrompere la loro comunicazione che porta alla formazione di placche può aiutare a ridurre il rischio di MA nelle persone obese. I ricercatori hanno affermato che il lavoro futuro dovrebbe concentrarsi su una terapia farmacologica che possa fermare o rallentare l'accumulo di proteine ​​tossiche correlate al MA (come l'Aβ) nei soggetti a rischio.

 

 

 


Fonte: Houston Methodist (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: L Yang, [+9], STC Wong. Decoding adipose–brain crosstalk: Distinct lipid cargo in human ...  Alz&Dem, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)