Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Questionario aiuta a distinguere tra perdita di memoria e demenza

Un semplice questionario può aiutare a differenziare gli individui che sperimentano normali perdite di memoria legate all'età da quelli a rischio di demenza.

E, hanno scoperto i ricercatori, in gran parte facendo leva sul loro orientamento nel tempo e sui modelli di ripetitività nel parlato.

 

 Michael Malek-AhmadiMichael Malek-AhmadiSecondo Michael Malek-Ahmadi, MSPH e colleghi del Banner Sun Health Research Institute di Sun City in Arizona, tra i pazienti a cui è stato sottoposto il Questionario di Alzheimer di 21 domande, quelli che avevano difficoltà a ricordare il giorno, mese, anno, e ora del giorno avevano una probabilità quasi 18 volte maggiore di avere deterioramento cognitivo amnestico lieve, un precursore della demenza (OR 17,97-95% CI 2,63-122,77 P = 0,003). Anche coloro che ripetevano spesso domande, dichiarazioni e storie nello stesso giorno, hanno dimostrato un rischio molto elevato (OR 13,12 IC 95% 3,02-57,66 p = 0.001), riferiscono i ricercatori, online in BMC Geriatrics.


Con l'aumento dell'invecchiamento della popolazione, secondo i ricercatori, distinguere la lieve compromissione cognitiva, in particolare se associata a perdita di memoria piuttosto che in altri domini funzionali, può essere una sfida clinica impegnativa e che richiede tempo, e sono assolutamente necessari strumenti di screening brevi. "Inoltre, con la me transizione delle nuove terapie per l'Alzheimer da sintomatiche a modificanti la malattia, sarà fondamentale identificare le persone a rischio o nelle prime fasi della malattia per determinare e migliorare gli esiti della malattia", hanno scritto.


Uno studio pilota di questi ricercatori ha recentemente mostrato una buona sensibilità e specificità al Questionario di Alzheimer, con le risposte fornite da operatori sanitari o altri informatori sui vari aspetti della memoria e le relative rapporti cognitivi. Per vedere se alcune parti del questionario sono particolarmente accurate nell'individuare questi tipi di disabilità, il gruppo di Malek-Ahmadi ha confrontato le risposte di 47 pazienti a cui era stata diagnosticata la compromissione cognitiva amnestica lieve con quelle di 51 controlli che partecipavano a un programma riguardante la donazione postuma di cervello e corpo.


La diagnosi di deterioramento cognitivo era stata fatta clinicamente e con test neuropsicologici, con punteggi sui richiami verbali di memoria di 1,5 deviazioni standard al di sotto i valori normali per età e livello d'istruzione. I partecipanti cognitivamente normali hanno ottenuto tutti punteggi maggiori di 1,5 deviazioni standard nei test neuropsicologici.


Il Questionario di Alzheimer valuta memoria, linguaggio, orientamento, competenze visuospaziali, e capacità funzionale con una serie di domande sì / no, quali, "Il paziente ha difficoltà a ricordare di prendere i farmaci?". Su quasi tutte le domande, un numero significativamente maggiore di "sì" sono stati osservati per il gruppo di deterioramento cognitivo. L'analisi di regressione ha stabilito che, insieme con i discorsi ripetuti e il disorientamento nel tempo, altre due domande erano altamente predittive. Una era se il paziente ha difficoltà con gli aspetti finanziari, quali pagamento delle bollette (OR 11,60 IC 95% 2,10-63,99 p = 0,005), e la seconda era se il paziente ha mostrato un senso ridotto di direzione (OR 5,84, 95% CI 1,09-32,30 P = 0,04), secondo i ricercatori.


Ulteriori analisi hanno indicato che il coefficiente di determinazione (R2) è stato di 0,71, il che significa che i quattro elementi individuati potrebbero rappresentare una parte consistente della varianza tra i pazienti con lieve compromissione cognitiva amnesica rispetto a quelli cognitivamente normali. I ricercatori hanno poi calcolato che i quattro elementi insieme avevano una sensibilità del 80,3% e una specificità del 81,8%, con l'area sotto la curva dello 0,94. "Questi dati indicano che i problemi con l'orientamento nel tempo, la ripetitività di dichiarazioni e domande, la difficoltà di gestione del denaro, e i problemi con l'orientamento visivo-spaziale possono accompagnare i deficit di memoria nel deterioramento cognitivo amnestico lieve", hanno dichiarato i ricercatori.


Limitazioni dello studio comprendono intervalli di confidenza ampi nelle differenze di probabilità dei quattro elementi e la possibilità di errore nell'approssimazione R2. Inoltre, il campione dello studio era etnicamente omogeneo. Lo studio è stato finanziato dal Banner Sun Health Research Institute, dal National Institute on Aging, dal Dipartimento dei servizi sanitari dell'Arizona, e dal Consorzio di ricerca di Alzheimer dell'Arizona. Gli autori non hanno dichiarato alcun conflitto di interessi.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 

 


Fonte: BMC Geriatrics
 

Riferimento: Malek-Ahmadi M, et al, "Informant-reported cognitive symptoms that predict amnestic mild cognitive impairment", BMC Geriatrics 2012.

Scritto da Nancy Walsh, MedPage Today - Revisionato da Robert Jasmer, MD, Professore Associato di Medicina Clinica all'Università di California di San Francisco.

Pubblicato in MedPage Today il 2 febbriao 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)