Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Divario tra quanto bravi si considerano gli anziani alla guida e le reali prestazioni

imageUn nuovo rapporto dimostra che l'85 per cento dei conducenti anziani ha valutato la propria guida come "eccellente" o "buona" nel corso di un periodo di cinque anni, anche se il 25 per cento ha riferito di aver avuto un incidente.

Nessun partecipante ha valutato la propria guida come carente, e meno dell'1 per cento l'ha valutato normale, indicando una possibile mancanza di consapevolezza delle capacità di guida sicura.

 

Lo studio, eseguito da ricercatori della University of Alabama a Birmingham e pubblicato in Accident Analysis and Prevention, ha analizzato i dati della Motorizzazione del Maryland di 350 conducenti con età da 65 a 91 anni, e una media di 74 anni. I guidatori sono stati invitati a dichiarare gli incidenti e impatti di cinque anni. Inoltre è stato loro chiesto di valutare le loro capacità di guida al quinto anno.


Lo studio ha rilevato che la capacità di guida auto-valutata non ha alcun rapporto con la precedente storia di esiti negativi di guida, come gli incidenti, a parte i consigli dai medici e dagli amici di evitare o limitare di guidare. Lo studio ha anche trovato che gli uomini più anziani hanno maggiori probabilità di avere risultati negativi di guida, ma che avevano minori probabilità di essere consigliati da medici e amici di evitare o limitare la loro guida. "Un ampio dibattito nella ricerca sulla guida riguarda il fatto che i conducenti a rischio possano auto-regolarsi, e quindi ridurre il rischio di incidenti. Questa ricerca indica che, almeno in questo caso, una precedente storia di quattro eventi avversi di guida non ha alcun rapporto con la capacità di guida auto-valutata, cosa che potrebbe indicare una mancanza di consapevolezza per quanto sulla capacità di guida", spiega Lesley Ross, Ph.D., autrice dello studio e professore assistente al Dipartimento di Psicologia della UAB. "La maggior parte degli anziani possono continuare a guidare in modo sicuro anche in età avanzata. Tuttavia, c'è un gruppo di conducenti più anziani che hanno un maggior rischio di sbattere".


I requisiti per la patente di guida per gli anziani variano da Stato a Stato [negli USA]. Secondo l'Istituto di Assicurazione per la Sicurezza Stradale, otto stati e il District of Columbia richiedono prove della visione per gli anziani. L'Illinois è l'unico stato che obbliga una prova su strada per gli ultra 75enni. Questo significa che tutti gli altri stati contano che gli anziani si auto-regolino per la guida. "Testare l'acuità visiva non è sufficiente per prevedere un crash. Le analisi che si dimostrano veramente promettenti nel determinare se un anziano è in grado di guidare in sicurezza sono basate sulla prestazione", dice la Ross.


"Finché non ci arriviamo, abbiamo accertato che il maggiore impatto sulle abilità di guida auto-valutate degli anziani può venire dal suggerimento di evitare o limitare la guida. C'è chiaramente bisogno di una discussione più aperta fra gli anziani, i loro familiari e amici, così come dei medici. La guida è essenziale per mantenere l'indipendenza e la mobilità per molti anziani, e le discussioni sulla limitazione della guida non devono essere prese alla leggera. È una questione complessa con implicazioni reali per gli anziani e le loro famiglie"
, dice la Ross.


La National Highway Traffic Safety Administration dice che sulle strade, nel 2008, c'erano 32,3 milioni di conducenti di età superiore ai 65 anni e si aspettano che il numero supererà i 40 milioni entro il 2020. Un studio recente, utilizzando i dati dal sistema generale di stime del National Automotive Sampling System, ha rivelato che i guidatori anziani subiscono lesioni gravi e decedono ad un tasso superiore rispetto a qualsiasi altro gruppo di età.


Il lavoro di Ross è finanziato dal National Institute on Aging dei National Institutes of Health. I co-autori sono Joan E. Dodson, Jerri D. Edwards, Ph.D., Michelle Ackerman e il presidente del dipartimento di psicologia, Karlene Ball, Ph.D.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della University of Alabama at Birmingham, via Newswise. Articolo originale scritto da Kevin Storr.

Riferimento: Lesley A. Ross, Joan E. Dodson, Jerri D. Edwards, Michelle L. Ackerman, Karlene Ball. Self-rated driving and driving safety in older adults. Accident Analysis & Prevention, 2012; DOI: 10.1016/j.aap.2012.02.015.

Pubblicato in
ScienceDaily il 29 Maggio 2012
- Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)