Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Lo yoga riduce lo stress, ora si sa perché

320px YogaClass 150x150 Yoga reduces stress; now its known why320px-YogaClassSei mesi fa, ricercatori della University of California Los Angeles (UCLA) hanno pubblicato uno studio che dimostrava che, usando un tipo specifico di yoga per impegnarsi in una breve e semplice meditazione giornaliera, si riducono i livelli di stress delle persone che si prendono cura di pazienti di Alzheimer e demenza.

Ora sanno perché.


Come segnalato in precedenza, praticando una certa forma di meditazione yoga salmodiante per soli 12 minuti al giorno per otto settimane, si è ottenuta una riduzione dei meccanismi biologici responsabili dell'aumento della risposta infiammatoria del sistema immunitario. L'infiammazione, se costantemente attiva, può contribuire a una moltitudine di problemi cronici di salute.


Image of Helen LavretskyCon un articolo nella edizione corrente online della rivista Psychoneuroendocrinology, la d.ssa Helen Lavretsky (foto a sinistra), autrice senior e professore di psichiatria al Semel Institute for Neuroscience and Human Behaviour dell'UCLA e colleghi, lavorando con 45 caregivers familiari di demenza, hanno scoperto che 68 dei loro geni hanno risposto in modo diverso dopo la Kirtan Kriya Meditation (CNM), con conseguente diminuzione dell'infiammazione.


I caregiver sono gli eroi non celebrati per il loro lavoro di volontari nel prendersi cura dei propri cari colpiti da Alzheimer e da altre forme di demenza, ha detto Lavretsky, che dirige anche il programma di depressione, stress e benessere in anzianità dell'UCLA. Ma prendersi cura di un familiare fragile o demente può essere un fattore significativo di stress della vita. I caregivers più anziani riferiscono elevati livelli di stress e depressione e più bassi livelli di soddisfazione, vigore e vita in generale. Inoltre, i caregivers mostrano livelli più elevati dei marcatori biologici dell'infiammazione. I famigliari in particolare, sono spesso considerati a rischio di patologie connesse allo stress e al declino di salute in generale.


Con il continuo aumento dell'invecchiamento della popolazione degli Stati Uniti nel corso dei prossimi due decenni, nota la Lavretsky, aumenterà drasticamentela la prevalenza della demenza e il numero di caregivers familiari che forniscono supporto a questi cari. Attualmente, almeno 5 milioni di americani assistono una persona con demenza. "Sappiamo che lo stress cronico pone i caregivers ad un elevato rischio di sviluppare la depressione", ha detto. "In media, l'incidenza e la prevalenza della depressione clinica nei caregiver familiari di demenza si avvicina al 50 per cento. I caregiver hanno anche il doppio delle probabilità di riportare alti livelli di stress emotivo". Di più, molti caregivers tendono ad vedersi più vecchi di quanto non siano, portando a quello che la Lavretsky chiama "resilienza [reazione] alterata" allo stress e un tasso maggiore di malattie cardiovascolari e di mortalità.


La ricerca ci dice da tempo che gli interventi psicosociali, come la meditazione, riducono gli effetti negativi dello stress del caregiver sulla salute fisica e mentale. Tuttavia sono poco conosciute le vie attraverso le quali tali interventi psicosociali impattano i processi biologici.


Nello studio, i partecipanti sono stati randomizzati in due gruppi. Il gruppo di meditazione è stato allenato a fare 12 minuti di pratica yogica che comprendeva Kirtan Kriya, da eseguire ogni giorno allo stesso momento, per otto settimane. All'altro gruppo è stato chiesto di rilassarsi in un posto tranquillo con gli occhi chiusi ascoltando musica strumentale su un CD per relax, anch'esso per 12 minuti al giorno per otto settimane. Sono stati prelevati campioni di sangue all'inizio dello studio e di nuovo alla fine delle otto settimane.

"L'obiettivo dello studio era determinare se la meditazione possa alterare l'attività delle proteine infiammatorie e antivirali che caratterizzano l'espressione genica delle cellule immunitarie", ha detto Lavretsky. "La nostra analisi ha mostrato una attività ridotta di queste proteine legate direttamente alla maggiore infiammazione. Questa è una notizia incoraggiante. I caregivers spesso non hanno il tempo, l'energia, o i contatti che potrebbero portare un po' di sollievo dallo stress di prendersi cura di una persona cara affetta da demenza, in modo da praticare una forma breve di meditazione yoga, che è facile da imparare e anche utile".


La Lavretsky è membro del programma di assistenza per Alzheimer e demenza recentemente lanciato dall'UCLA, che fornisce una gamma completa e coordinata di assistenza così come le risorse e il sostegno ai pazienti e ai loro caregiver. La Lavretsky ha incorporato la pratica dello yoga nel programma per i caregiver.

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Pubblicato in ScienceBlog il 24 Luglio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.