Gli scienziati del Gladstone Institutes hanno scoperto che un farmaco antiepilettico approvato dalla FDA inverte la perdita di memoria e allevia altri deterioramenti correlati all'Alzheimer in un modello animale della malattia.
Gli scienziati del laboratorio di Lennart Mucke, MD, che dirige la ricerca neurologica al Gladstone, hanno condotto la ricerca su topi geneticamente modificati per simulare gli aspetti chiave dell'Alzheimer.
Nello studio mostrano come il levetiracetam (un farmaco comunemente prescritto per i pazienti che soffrono di epilessia) sopprime l'attività cerebrale anormale e ripristina la funzione di memoria in questi topi. Hanno pubblicato le loro conclusioni in rete il 6 agosto nei Proceedings of the National Academy of Sciences.
La notizia arriva in un momento critico di rinnovata attenzione sulla più diffusa delle malattie neurodegenerative, e in mezzo a una penuria di farmaci che impediscano, arrestino o invertano la condizione sempre più comune. L'Alzheimer affligge 5,4 milioni di persone solo negli Stati Uniti: una cifra che si prevede triplicherà entro il 2050.
"Per i milioni di persone affetti da Alzheimer in tutto il mondo, non abbiamo alcun farmaco efficace per prevenire o invertire la perdita di memoria, il sintomo caratteristico di questa malattia alla fine fatale", ha detto il Dott. Mucke, che è anche professore di neurologia e neuroscienze alla University of California, San Francisco (UCSF), con la quale è affiliato il Gladstone. "Questo studio si basa sui nostri risultati precedenti che collegano Alzheimer ed epilessia. Esso fornisce nuove conoscenze sui processi sottostanti la perdita di memoria nell'Alzheimer e dimostra la capacità di un farmaco anti-epilettico di bloccare questi processi".
Una sana attività nelle reti neuronali è fondamentale per le funzioni cerebrali essenziali come la memoria. L'Alzheimer semina il terrore su queste reti cerebrali, causando interruzioni che a volte sfociano in crisi epilettiche. "Ma non si sapeva se tali interruzioni della rete neuronale mettano anche in pericolo la memoria", ha detto Pascal Sanchez, PhD, Postdoctoral Fellow del Gladstone che è l'autore principale dello studio. "Così abbiamo provato sette farmaci anti-epilettici approvati dalla FDA (compreso il levetiracetam) nel nostro topo modello di Alzheimer per vedere se riducendo al minimo queste interruzioni della rete avesse potuto migliorare la memoria".
Quando gli scienziati del Gladstone hanno somministrato il levetiracetam ai topi, hanno scoperto che l'attività anomala di rete nei loro cervelli è scesa del 50% in meno di un giorno. Dopo due settimane di trattamento, la capacità dei neuroni di comunicare tra loro era migliorata. I topi hanno mostrato anche migliore apprendimento e memoria in un test del labirinto. Infine, i ricercatori hanno osservato che diverse proteine importanti per la funzione cerebrale sana sono ritornate a livelli normali. "Ora, basandoci su questi risultati, stiamo lavorando per identificare il meccanismo preciso con cui questo farmaco riduce la disfunzione della rete cerebrale e migliora la memoria nei nostri modelli di topo", ha affermato Sanchez.
La rilevanza di questa scoperta per le persone con Alzheimer è sottolineata da una ricerca che gli scienziati della Johns Hopkins University hanno pubblicato pochi mesi fa. Il loro studio ha rivelato effetti benefici del levetiracetam in un piccolo gruppo di pazienti con decadimento cognitivo lieve - una condizione che spesso precede l'Alzheimer. Sono tuttavia necessarie ulteriori ricerche prima che il farmaco possa essere prescritto per l'Alzheimer. "Fino a che non saranno completate grandi sperimentazioni umane, mettiamo in guardia da qualsiasi uso fuori prescrizione del levetiracetam", ha detto il Dott. Mucke. "Ma la coerenza tra i nostri risultati e quelli appena ottenuto dai nostri colleghi della Johns Hopkins è veramente notevole e, a mio parere, merita ulteriori studi clinici".
Altri scienziati che hanno partecipato a questa ricerca del Gladstone comprendono Zhu Lei, PhD, Laure Verret, PhD, Keith Vossel, MD, Anna Orr, PhD, Nino Devidze, PhD, Kaitlyn Ho, Gui-Qiu Yu, e Jorge Palop, PhD. Ha contribuito anche John Cirrito, PhD della Washington University School of Medicine di St. Louis. Il finanziamento proviene da una grande varietà di fonti, tra cui il National Institutes of Health, dal National Center for Research Resources, dall'Alzheimer's Disease Research Center della UCSF e dalla SD Bechtel, Jr. Foundation.
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Fonte: Materiale dei Gladstone Institutes.
Riferimento:Pascal E. Sanchez, Lei Zhu, Laure Verret, Keith A. Vossel, Anna G. Orr, John R. Cirrito, Nino Devidze, Kaitlyn Ho, Gui-Qiu Yu, Jorge J. Palop, and Lennart Mucke. Levetiracetam suppresses neuronal network dysfunction and reverses synaptic and cognitive deficits in an Alzheimer's disease mode. PNAS, August 6, 2012 DOI: 10.1073/pnas.1121081109.
Pubblicato in ScienceDaily il 6 Agosto 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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