Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'Alzheimer implica troppa attività cerebrale, non troppo poca

L'ultima letteratura suggerisce che i modelli di attività cerebrale cambiano nella fase precoce dell'Alzheimer. Inoltre, c'è ragione di credere che, invece di essere la conseguenza di danni strutturali, potrebbero esserne la causa.

Recentemente è stata trovata in esperimenti su animali la diretta influenza di un eccesso di attività neuronale regionale nella patologia di Alzheimer.


Dimostrando che "hub" (regioni che presentano più patologie Alzheimer) altamente connesse, hanno effettivamente livelli di attività più alti, il presente studio rafforza la visuale non convenzionale che le dinamiche del cervello possono svolgere un ruolo causale nell'Alzheimer. Come dice il primo autore Willem de Haan, "questo implica che l'indagine sui fattori che regolano l'attività neuronale può aprire nuovi modi per individuare, chiarire e contrastare la malattia".


Usando un modello computazionale della corteccia umana, gli autori hanno simulato il danno sinaptica progressivo su regioni cerebrali in base al loro livello di attività, e successivamente hanno studiato l'effetto sulla rete rimanente. La rete di larga scala consisteva di 78 masse neurali, collegate secondo una topologia corticale umana basata su DTI. La densità di punta e la potenza spettrale sono risultati correlati positivamente con i gradi dei nodi strutturali e funzionali, confermando l'elevata attività delle regioni hub, dando anche una possibile spiegazione per l'alto stato di riposo dell'attività di rete in modalità predefinita.


Relazione tra il grado strutturale e l'attività neuronale (clicca sull'immagine per ingrandirla).
A: Sei colonne con gradi medi strutturali crescenti sono tracciati contro la loro densità media di picco e valori di potenza totale. I nodi delle colonne di grado 'molto elevato' sono stati definiti come hub. La forza di accoppiamento (S) tra le masse neurali è stata fissata a 1,5. Le barre di errore indicano la deviazione standard all'interno di ogni tratto.
B: diagrammi simili, come nel pannello di sinistra, ma per ogni regione singola, e per tre diversi punti di forza di accoppiamento S (vedi testo S1, sezione 3). Fonte: doi:10.1371/journal.pcbi.1002582.g001 (link sotto)


Con questo modello di 'degenerazione dipendente dall'attività', non hanno potuto dare una spiegazione del modello di distribuzione della patologia di Alzheimer, ma anche riprodurre una vasta gamma di fenomeni che si incontrano in dati neurofisiologici reali dei pazienti Alzheimer: la perdita e il rallentamento dell'attività neuronale, perdita di comunicazione tra aree, e variazioni specifiche di organizzazione della rete cerebrale.


Nei prossimi progetti gli autori intendono verificare le previsioni di questo studio nei dati del paziente, ma anche proseguire gli studi di modellazione le regioni "hub" e di questa deposizione marcata di β-amiloide in fase precoce.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Riferimento: de Haan W, Mott K, van Straaten ECW, Scheltens P, Stam CJ (2012) Activity Dependent Degeneration Explains Hub Vulnerability in Alzheimer's Disease. PLoS Comput Biol 8(8): e1002582. doi:10.1371/journal.pcbi.1002582

Pubblicato in Science 2.0 il 16 Agosto 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)